L’Appennino centrale si conferma pioniere rispetto allo sviluppo di politiche tese alla sostenibilità ambientale ed energetica. Ne è conferma l’attività svolta in questi mesi in favore delle Comunità
energetiche rinnovabili, la cui nascita vede nel partenariato pubblico-privato uno strumento decisivo.
Di questo argomento si è parlato durante il convegno “Comunità energetiche rinnovabili nel PNC sisma: l’opportunità del PPP per l’Appennino centrale”, che si è svolto nella giornata odierna a Roma, presso la Sala Isma del Senato. L’incontro, promosso dalla Struttura commissariale sisma 2016, è stato l’occasione per approfondire gli effetti e le opportunità che derivano dall’approvazione da Parte della Cabina di coordinamento dello scorso 23 novembre del documento nel quale vengono definite le linee guida operative destinate agli enti territoriali che vogliono sviluppare impianti da fonti energetiche rinnovabili per la realizzazione e gestione di comunità energetiche. Tale approvazione è avvenuta già nel giorno successivo al via libera da parte della Commissione europea al decreto governativo sull’incentivazione alla diffusione dell’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.
La tempistica così stringente è stata resa possibile grazie al coordinamento e alla costante collaborazione intercorsa tra la Struttura Commissariale e tutte le istituzioni coinvolte, sia a livello governativo che locale. Tali Linee guida rappresentano il passo successivo all’intesa raggiunta prima dell’estate, in Cabina di coordinamento, sulla graduatoria del bando del Piano nazionale complementare sisma 2009- 2016 che ha previsto la creazione, all’interno dei due crateri, di 22 Comunità energetiche rinnovabili, finanziate dal Pnc per 68 milioni e la cui proprietà resterà pubblica. Queste Cer coinvolgono 64 comuni, oltre 4 mila privati, e prevedono la generazione di energia attraverso impianti fotovoltaici (principalmente) e idroelettrici.
Il convegno, moderato dal Segretario generale della Fondazione Symbola, è stato introdotto dai saluti del senatore Guido Castelli, Commissario straordinario al sisma 2016, che ha annunciato la prossima creazione di un tavolo dedicato all’incentivazione e al supporto del partenariato pubblico-privato per la creazione delle Cer nell’Appennino centrale. Erano presenti l’assessore alla Ricostruzione della Regione Lazio Manuela Rinaldi, il Sindaco de l’Aquila Pierluigi Biondi e e il Direttore dell’ufficio speciale ricostruzione della Regione Umbria Stefano Nodessi Proietti. Sono intervenuti da remoto il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e il Capo di Gabinetto del Presidente della Regione Marche, Fabio Pistarelli.
Il Commissario Straordinario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli ha dichiarato:
“La ricostruzione dell’Appennino centrale si conferma un laboratorio dal punto di vista della sostenibilità ambientale, di cui prossimamente parlerò anche alla Cop28, dove la Struttura commissariale è stata invitata. Queste Linee guida appena pubblicate rappresentano uno strumento di chiarimento e definizione verso la realizzazione delle Cer che, a loro volta, possono contribuire in modo sensibile allo sviluppo di territori colpiti dal sisma, ma che già da tempo erano soggetti a un processo di indebolimento economico, sociale e a spopolamento. Siamo tra le prime realtà a livello nazionale sulle Comunità energetiche, un risultato positivo reso possibile grazie ai 68 milioni del Pnc. Attivare logiche di partenariato pubblico-privato è tanto importante quanto articolato e il supporto dato dalla Struttura commissariale, attraverso il tavolo tecnico che ha curato la concertazione con gli organi di governo, ha consentito di costruire insieme
le procedure amministrative e tecniche che adesso possono consentire a queste Cer di diventare realtà.
Tutto ciò sta avvenendo in un’area dell’Italia, l’Appennino centrale, nella quale molto si sta facendo in termini di investimenti.
La logica del partenariato-pubblico privato diventa dunque fondamentale in un contesto di questo tipo, al fine di dare maggior forza alle politiche di rilancio e sviluppo, ed è per questo che la Struttura commissariale sta lavorando all’organizzazione di un tavolo destinato proprio a far incontrare e cooperare queste due componenti. Tavolo che, in prima istanza, riguarderà lo sviluppo delle Cer ma che vogliamo poi allargare a tutto il mondo della ricostruzione. Nostro compito non è solo quella di ricostruire, ma anche riparare socialmente ed economicamente questi territori, valorizzandoli e affidando alla sostenibilità un ruolo strategico. Ora il percorso prosegue e vogliamo concretizzare il lavoro fin qui svolto sulle Cer il più rapidamente possibile”.
Il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano, impossibilitata a partecipare al convegno, ha inviato ai partecipanti un messaggio di saluto nel quale ha dichiarato che “la revisione del Piano proposta dal Governo con il ministro Fitto, approvata recentemente con successo dalla Commissione Europea unitamente al pagamento della quarta rata, indirizza maggiori sforzi sulla sostenibilità ambientale e transizione energetica. Il Piano finanzia con contributi a fondo perduto i progetti per la costruzione degli impianti di CER in Comuni con meno di 5mila abitanti. Per l’Appennino Centrale può rappresentare un’opportunità da cogliere per dare un’impronta green e innovativa al processo di ricostruzione avvalendosi del Partenariato Pubblico Privato, che emerge come uno strumento cruciale per attuare progetti finanziati da tali fondi e stimolare la ripresa economica italiana. La realizzazione degli interventi previsti dal Piano in partnership con soggetti privati può rappresentare l’occasione di attrazione non solo di risorse, ma anche di competenze che vadano a migliorare ed efficientare le opere di ricostruzione”.
L’assessore ai Lavori pubblici, alle Politiche di ricostruzione, alla Viabilità e alle Infrastrutture della Regione Lazio, Manuela Rinaldi, ha dichiarato: “Ringrazio il Commissario Castelli per il convegno di oggi, che dà a noi amministratori la possibilità di riflettere sull’importanza che avranno le CER nei territori delle aree interne. Con la possibilità, non solo di affrontare la Transizione Energetica e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, ma di dare avvio alla rigenerazione delle aree del cratere con un carattere innovativo, con prospettive di un futuro migliore. Tutto questo sarà possibile, non solo grazie ai finanziamenti del PNC, ma anche ai finanziamenti privati tramite l’attivazione dei Partenariati Pubblico Privati”.
Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, dichiara: “Nel contesto del Partneriato Pubblico Privato (PPP), le linee guida operative sulla realizzazione delle Comunità energetiche rinnovabili – approvare dalla Cabina di coordinamento dello scorso 23 novembre – rappresentano uno strumento essenziale che consente alle amministrazioni locali di sviluppare i progetti in modo definito ed economicamente sostenibile. La Struttura Commissariale e tutte le istituzioni coinvolte hanno svolto un lavoro costante e proficuo a beneficio non solo delle aree interne dell’Appennino centrale, ma di tutto il territorio nazionale. Così come è accaduto già con il sisma dell’Aquila del 2009, le attività della Struttura Commissariale non rappresentano una opportunità che riguarda solo i territori colpiti dal sisma, in ragione delle procedure e prassi messe a punto che sono a beneficio di tutto il Paese. La contemporaneità lancia sfide continue che devono e possono essere integrate con il processo di rigenerazione e ricostruzione che interessa le nostre aree interne. È
significativo che le 22 Comunità energetiche rinnovabili, finanziate dal Pnc per 68 milioni, verranno realizzate nei comuni dell’Appennino Centrale, all’interno dei crateri sismici 2009 e 2016. Il grande tema dei territori marginali e delle aree interne è, infatti, la nuova ‘questione meridionale’ che l’Italia è chiamata ad affrontare. La capacità di noi amministratori si misura dalle possibilità di saper cogliere le nuove sfide, come quella rappresentata dal partenariato pubblico-privato, integrando i processi della ricostruzione a quelli di sviluppo e crescita sostenibile dei territori montani”.