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Teramo

Tortoreto, il sottopasso di via Carducci mai aperto al traffico: la sollecitazione

Quesiti al sindaco da parte di Nuova Tortoreto

Tortoreto. Espropri ancora da definire, a distanza di oltre 13 anni e un destino, quello del sottopasso ferroviario di via Carducci, a Tortoreto, ripensato proprio per assicurare anche il transito leggero, ossia quello riservato alle auto.

 

Sono diverse le questioni ancora aperte relativamente ad uno dei sottopassi cittadini, in particolar modo quello presente in coincidenza della stazione ferroviaria e che favorisce riflessioni, ma anche nuove sollecitazioni da parte dell’associazione Nuova Tortoreto e in particolar modo dal coordinatore Adriano Cavatassi e uno degli attivisti, ex sindaco e consigliere comunale, Domenico Di Matteo. “Torniamo a chiedere l’apertura al traffico del sottopasso”, sottolinea Domenico Di Matteo, “ per un attraversamento ora solo limitato a pedoni e ciclisti. Chiediamo ufficialmente al sindaco Piccioni di risolvere questo problema, visto che in un recente consiglio comunale a specifica domanda ha dichiarato che il sottopasso non aprirà mai al traffico”.

Il precedente. Di Matteo ricorda un precedente. “Piccioni aveva approvato, quando ero sindaco, un progetto che prevedeva con una spesa limitata solo per spostamento dei sottoservizi e il resto a carico delle Ferrovie. Poi con l’amministrazione Monti, nel quale Piccioni era vicesindaco, l’Ente ha investito 600mila euro, presentandolo come un’opera all’avanguardia, per ritrovarsi un sottopasso chiuso. Ci sono tante lamentele da parte della cittadinanza, per un sottopasso che resta chiuso, nonostante le spese sostenute dal Comune. E i cittadini si chiedono perchè sono stati spesi quei soldi per avere un attraversamento di questo genere?”.

Espropri. Ad oggi fa non sono ancora stati liquidati gli espropri ai proprietari delle aree che avevano ceduto, nel 2010, le aree in maniera bonaria al Comune per realizzare l’opera. E allo stato attuale, come ricorda Di Matteo, ancora non sono stati indennizzati per un ritardo non può tollerabile.

Decoro. Nuova Tortoreto evidenzia anche lo scarso decoro dell’area di risulta dove c’era la vecchia casa del capostazione. “ L’area è piena di erbacce e di rifiuti e con un’immagine non certo consona, per coloro che abitano e per i viaggiatori”.

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