“A Teramo prima di parlare del Pums, servirebbe garantire i servizi”
Il commento su Pums e parcheggi della Casa del Popolo
“Le necessità finanziarie del comune, la salvaguardia dell’ambiente, l’ambizione a cittadina elegante e moderna, il commercio del centro storico, i residenti del centro storico, la “movida”, il traffico, le zone a traffico limitato, la ditta di Milano, i parcheggi bianchi, i sensi unici, i parcheggi blu, attaccare la maggioranza in consiglio comunale, il piano regolatore del traffico, difendere la maggioranza in consiglio comunale, i casi della vita, gli anni 2020. Piano unico di mobilità sostenibile, dici PuMS ma in realtà in potenza esprimi tutti quei concetti citati sopra e forse anche altri ancora. Fare polemica e fare polemica politica in particolare è facile, facilissimo. Lo vediamo tutti i giorni all’interno dei contenitori televisivi politici, ridotti ormai a scatole piene di chiacchiere buone a vendere pubblicità. La discussione sorta in cittá intorno al Piano unico etc etc non fa differenza: nessun dibattito intorno al merito, solo nemici e pretoriani dell’attuale amministrazione che si azzuffano per l’osso della gratificazione social”.
A dirlo in una nota la Casa del Popolo.
“A noi l’attuale amministrazione non ci piace, forse non ci è mai piaciuta e comunque se ci prima ci piaceva adesso non ci piace piú. Il McDonald è una cesura troppo importante per millenials teramani come noi cresciuti a mazzarelle, timballo, movimento noglobal e disprezzo per lo stile di vita americano, ma questa è tutta un’altra storia. Per quello che riguarda il PuMS però, preferiamo entrare nel merito, disquisirne. La politica d’altronde, come dicono quelli bravi, altro non è che l’arte del compromesso. Cosa serve alla cittá? Cosa serve al comune?
Se la risposta alla seconda domanda è ovvia: soldi, la prima è malposta, o perlomeno bisogna che si chiarisca almeno il concetto di cittá prima di cercarne la risposta. La città cosa è? La città chi è? I ragazzi e le ragazze del venerdí sera, i gestori dei locali notturni vogliono per Teramo le stesse cose che vogliono i commercianti, i ristoratori? I residenti del centro storico hanno le stesse idee per Teramo dei numerosissimi avvocati e commercialisti che lavorano tra il Tordino e il Vezzola? E i pendolari? E le studentesse e gli studenti? Insomma non è semplice, e mancando la possibilitá di indagine approfondita che rispondere alle domande soprastanti richiede, possiamo solo interpretare, capire ed esporre il nostro punto di vista”.
E ancora: “L’interpretazione ci serve per capire cui prodest, a chi giova e a chi non giova un Piano urbano bla bla bla elaborato nei modi comunicati dalla stampa e dal comune. Giova al comune e alle ditte di gestione dei parcheggi, che incassano; giova ai residenti che si lamentano delle persone del traffico del mercato dei giovani del rumore delle feste, che vedranno diminuire le presenze “forestiere” in centro storico; giova anche a tutti coloro che si possono permettere di un euro e venti centesimi l’ora per parcheggiare, avranno meno concorrenza nel trovare posto. Non giova a lavoratori e lavoratrici del centro storico che devono cercare parcheggio ogni giorno, non tutti sono professionisti ben remunerati, dover pagare 9,60€ giornalieri (1,20€*8h) o il giornaliero nei parcheggi dei santi lungo il fiume non aiuta lo stipendio in questi tempi di caroprezzi e inflazione; non giova ai residenti dei quartieri fuori dal centro, residenziali, popolari, frazioni che scelgono Teramo centro per compere, passeggiate e uscite, per ovvi motivi; non giova ai commercianti del centro, vittime di concorrenza sleale da parte del Centro Commerciale Gran Sasso dotato ci migliaia di posti auto gratis. Dopo aver interpretato abbiamo provato a capire, ma la MIC*HUB srl di via Pietro Custodi 16 Milano redattrice del Piano urbano è forse troppo professionale per noi, possiamo solo dire che ci abbiamo provato, ma abbiamo capito poco. Una lettura per azzeccagarbugli, non destinata a chi si troverà quotidianamente a fare i conti con le conseguenza del piano stesso. Ma tanto è, troveremo il tempo, i soldi e un professionista che ce lo spieghi. Noi siamo contro la gentrificazione dei centri storici in Italia e nel mondo, ci piacerebbe che le cittá, come gli spazi, fossero di chi le vive, non di chi le governa col denaro, le controlla con videocamere e taser o trae profitto da loro affittando locali e appartamenti. La tendenza è evidente ovunque, le città capoluogo di provincia della fascia adriatica si svuotano a favore di quartieri periferici, se sei ricco vai in qualche zona di villette, se sei povero palazzoni; i negozi spariscono sostituiti dai centri commerciali tutti uguali, dove la temperatura è la stessa a natale e a ferragosto, sostenibilità, dicevamo. L’American way of life baby, come quella bella foto che il sindaco si è fatto a San Francesco davanti a McDonald, come se ne fosse il testimonial, che a memoria mi sembra fosse un pagliaccio”.
Per la Casa del Popolo, “Ma come si fa a parlare di queste cose senza prima far notare che Teramo non ha servizi? 55000 e più abitanti e solo 8 linee di bus urbani. Se abiti nelle frazioni sei finito, provate a venire in centro dalle case popolari di Pontevomano o di Frondarola. Se devi fare Colleatterrato Ospedale devi fare il cambio. La sera non ci sono mezzi urbani. Non volete le macchine in centro? Collegate i parcheggi periferici al centro con delle navette. Volete che la gente paghi i parcheggi e non metta la macchina male, abbassate i prezzi, concordate abbonamenti con i gestori degli stalli, proponete sgravi per residenti e lavoratori, combattete le aree parcheggio abusive e i vari privilegi di posteggio, lo avete già fatto? Fatelo meglio! Ci volete far usare le biciclette? Potenziate i percorsi ciclabili, rendeteli sicuri. Come fai a parlare di mobilitá sostenibile se non hai un sistema urbano di trasporti che copre tutto il territorio?”.