Il declassamento della sanità teramana è scritto nero su bianco nella delibera regionale n° 683 del 17 ottobre, non necessita di poteri di preveggenza. Il Piano della Rete ospedaliera che il centro destra ha predisposto penalizza la nostra provincia, depotenziando e tagliando importanti servizi.
“Nessun depotenziamento per Atri e Sant’Omero, ma piuttosto una razionalizzazione delle specializzazioni per evitare inutili doppioni” sono le parole del Consigliere Di Matteo, parole dietro le quali si nasconde il taglio di due Primari a Sant’Omero, per Chirurgia e Ginecologia-Ostetricia, che, mi dispiace contraddirlo, è offensivo definire “inutili doppioni”, quando servono un territorio di oltre 80 mila cittadini che rischiamo di dirottare irrimediabilmente sulle strutture delle vicine Marche. Per quanto riguarda Oculistica ad Atri, poi, il Consigliere Di Matteo è bene che sappia che sta liquidando come “inutile doppione” un reparto considerato d’eccellenza non da me, ma da tutti gli utenti che si rivolgono a quella struttura per diverse tipologie di problemi. Un reparto che andrebbe potenziato e non ridotto a servizio semplice.
“Nulla è ancora deciso per il Dea di II livello, la confusione deriva probabilmente da un refuso già corretto nel Piano” queste le parole del Consigliere Di Matteo riguardo gli ospedali altamente specializzati. Parole che confermano da una parte il mancato coraggio di Marsilio e di tutto il centro destra di fare scelte chiare e alla luce del sole subito, tutto è stato rinviato di 3 anni, e dall’altra l’intenzione, corroborata dalle scelte odierne di potenziare i presidi di altri territori, di portare i Dea di II livello solo su Pescara e L’Aquila.
Riguardo la Terapia intensiva neonatale, ribadisco al collega Di Matteo che Teramo deve avere i 12 posti letto previsti per altri presidi e non 2 come scritto sul documento redatto dalla Verì che di fatto permette solo la semplice assistenza.
Su una sola cosa sono d’accordo col Consigliere Di Matteo: in Commissione avremo modo di chiarire tutti i dubbi e, aggiungo, di difendere la sanità della nostra provincia attraverso la votazione degli emendamenti.