Con quasi 8.000 diagnosi ogni anno, in Abruzzo il cancro rappresenta una sfida sanitaria a cui dare urgentemente una risposta.
Così, la regione è tra le prime realtà italiane ad adottare un Piano Oncologico Regionale 2023-2027 per migliorare la presa in carico dei pazienti.
Novartis collaborerà con la Regione Abruzzo: prende il via un tavolo di lavoro congiunto a supporto dell’implementazione del nuovo Piano Oncologico Regionale e favorire l’accesso alla cura e all’innovazione ai cittadini abruzzesi.
Lo annuncia, in una nota, la stessa azienda farmaceutica.
Il tavolo di lavoro congiunto favorirà l’accesso da parte della Regione al fondo istituito dal Ministero della Salute per finanziare l’implementazione dei piani oncologici regionali.
Nello specifico, il programma operativo 2024-2027 del Piano Oncologico definisce i punti di accesso e di indirizzo al percorso clinico attraverso modelli di presa in carico del paziente nella prevenzione primaria, secondaria e terziaria, con particolare attenzione ad alcuni tipologie di tumore come quelli al seno, al colon-retto, al polmone e alla prostata. Inoltre, il Piano Oncologico regionale delinea un modello di Molecular Tumor Board (Mtb) centralizzato regionale: un organismo multidisciplinare fondamentale per l’implementazione della medicina di precisione e per garantire l’accesso a percorsi di cura personalizzati, migliorando la presa in carico del paziente. Tutto ciò si accompagna anche ad un potenziamento della digitalizzazione della sanità regionale.
“Siamo orgogliosi di collaborare con la Regione Abruzzo e di poter mettere al servizio dei suoi abitanti la nostra esperienza nel reimmaginare la salute – dichiara il country president Novartis Italia, Valentino Confalone – Sappiamo che il cancro è una delle sfide sanitarie del nostro Paese a causa del rapido aumento dei nuovi casi e degli alti tassi di mortalità che lo rendono la seconda causa di morte tra gli italiani. Per questo siamo al fianco di tutti gli attori del Sistema Paese e in particolare delle Istituzioni nazionali e regionali per contribuire all’evoluzione del Servizio Sanitario Nazionale e rendere più accessibili le cure a tutti i pazienti, superando le diseguaglianze”.