Teramo. Il consigliere regionale Marco Cipolletti (Fratelli d’Italia) pone l’accento slla necessità di parlare, senza evitare il confronto, sugli effetti avversi del vaccino anticovid.
E lo fa con una nota, lunga e circostanziata, nella quale mette al centro della questione il tema degli invisibili, ossia di coloro che sono stati danneggiati dal vaccino.
“Faccio mie le parole del Prof. Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute”, scrive Cipolletti, ” citando le sue recenti ed autorevoli affermazioni sul rischio di pericarditi e miocarditi in alcune fasce anagrafiche, cioè quelle più giovani, quali possibili effetti avversi al vaccino, persino letali.
Se si parla dei pregi di un farmaco si discuta anche dei possibili effetti avversi, affinché il confronto sia assiduo ed aperto in un’ottica di lealtà istituzionale e maggior chiarezza e trasparenza.
Non esistono farmaci senza effetti collaterali e chiedo, dunque, maggior cautela per i bambini e le donne incinte.
Faccio riferimento alla recente campagna pubblicitaria del dipartimento sanità della regione Abruzzo, ed avverto che non è piaciuto, anzi ha indispettito non solo gli abruzzesi ma gli italiani”.
Maglia nera per i vaccini. “Dicono di noi di essere la maglia nera per somministrazioni, ebbene mostrare immagini di donne in gravidanza o bambini, come se l’infanzia e la maternità potessero essere considerate delle malattie, farà esitare anche i più entusiasti. Usciti dalla logica degli obblighi e del greeenpass, abbiamo a che fare con il vero risultato della campagna vaccinale portata avanti da Draghi e Conte e i numeri sono disastrosi.
Quando si parla di terapie farmacologiche in generale bisogna certamente parlare dei benefici ma, anche e sopratutto, soprattutto dei rischi correlati alla somministrazione.
Questa occasione, allora, è utile per chiarire che è ora di cominciare a parlare degli effetti avversi legati alla somministrazione dei vaccini anticovid, perché nonostante ce lo augurassimo in molti, non è andato tutto bene. Si prende atto del rapido ritiro di questi manifesti, segnatamente della donna incinta e del bambino, come gesto di sensibilità istituzionale ed apertura al confronto anche sui temi della ricerca di malattie subdole e silenti come le pericarditi e le miocarditi e per l’accertamento diagnostico obbligatorio in caso di morte cardiaca”.