Pescara. “Leggere le dichiarazioni dei due presidenti in scadenza, quello della giunta regionale Marsilio e quello del consiglio regionale Sospiri, durante il viaggio inaugurale del treno di TUA Pescara-Roma, si viene colti da un senso di straniamento, quasi parlassero di una realtà parallela a quella esistente”.
A scriverlo in una nota è l’On Luciano D’Alfonso all’indomani per viaggio inaugurale del Pescara-Roma, il collegamento della TUA.
“Sospiri ha curiosamente dichiarato che “con l’entrata in vigore della nuova (sic!) linea ferroviaria Pescara-Roma (…) oggi acquista un senso logico scegliere il treno anziché il pullman per raggiungere Roma”. Qualcuno gli dica che per andare da Pescara alla Capitale utilizzando l’autobus ci vuole meno tempo (due ore e 15 minuti) e un costo inferiore (le tariffe variano da compagnia a compagnia ma sono sicuramente più basse dei 15,45 euro del treno di TUA); lo stesso vale per le altre città in cui fanno tappa i mezzi.
Marsilio ha stravagantemente affermato: “Stiamo dando sostanza al nostro progetto di avvicinare l’Abruzzo al resto del mondo”. Purtroppo per lui (e per tutti gli abruzzesi, considerato che lui abruzzese non è) negli ultimi sei mesi l’aeroporto di Pescara ha perso i voli con Milano Linate e con Torino, e ha visto ridursi drasticamente anche la frequenza dei collegamenti storici con Londra, Bergamo e Barcellona (che ora è stato sospeso).
Non solo: con la Legge di bilancio del governo nazionale, 350 milioni – 150 nel 2024 e 200 nel 2025 – sono “volati” dall’alta velocità sulla linea ferroviaria adriatica a quella sulla tratta Milano-Genova. E’ così che il presidente in scadenza intende “avvicinare l’Abruzzo al resto del mondo”?
Egli ha anche asserito che “questo progetto avrà maggiore sostanza quando RFI avrà completato i lavori di potenziamento e di velocizzazione dell’intera infrastruttura. Questo porterà ad avere un collegamento in meno di due ore tra Roma e Pescara. Significa meno di un’ora di collegamento con Avezzano, tre quarti d’ora con Carsoli o Tagliacozzo”.
La domanda è: in quale secolo accadrà tutto ciò, visto che nel corso del 2023 il governo guidato dalla sua amica Giorgia Meloni – nel silenzio complice della giunta regionale in scadenza – ha tagliato al collegamento su ferro tra l’Abruzzo e la Capitale 1 miliardo 465 milioni di euro, e che adesso il totale dei fondi necessari al completamento della linea è salito a 6 miliardi 305 milioni?
Marsilio e Sospiri la smettano con queste sceneggiate da Istituto Luce e dicano la verità agli abruzzesi, che non sono abitanti di Fontamara e soprattutto non abboccano alle promesse mirabolanti del marziano venuto da Roma, il quale in 58 lunghissimi mesi non ha fatto nulla per questa regione.