Ospedale Atri, il Sindaco Ferretti: “L’Oculistica è lì e resterà lì”
La replica del Sindaco Ferretti e della Consigliera Rompicapo al centrosinistra locale e regionale
Atri. “Iniziamo a dire la verità per rispetto della cittadinanza, degli utenti e del personale del San Liberatore” così esordisce il Sindaco di Atri Piergiorgio Ferretti nel replicare al comunicato stampa di Alleanza Civica e alle varie dichiarazioni dei politici regionali e dei componenti di partito del centrosinistra locale susseguitesi negli ultimi giorni sulla nuova rete ospedaliera approvata dal Consiglio Regionale che prevede il passaggio del reparto di Oculistica del San Liberatore da UOSD a servizio ambulatoriale.
“L’Oculistica è lì e resterà lì – continua il Sindaco – e il centrosinistra deve smetterla di creare allarmismo nell’opinione pubblica. Questo modo di fare politica ha un solo fine, quello di svalutare all’esterno la funzionalità del nostro Presidio Ospedaliero perché altrimenti non si può pensare di salvaguardare l’Ospedale San Liberatore sempre mettendo l’accento su aspetti che fanno parte della logica evoluzione della sanità pubblica”.
“Voglio rassicurare che l’Oculistica non subirà alcun taglio o declassamento, continuerà a garantire le medesime prestazioni e confermerà tutto il personale che vi opera attualmente. Il centrosinistra ha omesso di rilevare nelle proprie uscite pubbliche, dimostrando poca memoria oppure una scarsa conoscenza di ciò di cui sta parlando, che in base all’emendamento 472 approvato nell’ultima seduta del consiglio regionale le Asl possono modificare le attribuzioni di unità operative. Ebbene il Direttore Generale della Asl Teramo, il Direttore Sanitario, l’Assessore Regionale alla salute ed il dott. Cosenza hanno già ribadito con fermezza nei molteplici incontri avuti con il sottoscritto e, in ultimo, nell’audizione in V Commissione Consiliare che nel prossimo atto aziendale verrà confermata la UOSD di Oculistica presso il San Liberatore. Poco importa, quindi, se questo è previsto in un atto aziendale o in un piano sanitario, il nostro interesse non è incentrato sulla forma ma sulla sostanza delle cose, cioè che il nostro presidio e i suoi servizi siano salvaguardati e mantenuti come realmente accadrà”.
Sulla questione interviene anche la consigliera regionale e comunale Federica Rompicapo che pone l’accento sugli attacchi alla sua persona avanzati da Pepe e dal centrosinistra atriano: “E’ vergognoso l’atteggiamento del centrosinistra e del consigliere regionale Dino Pepe che addirittura hanno chiesto le mie dimissioni per aver votato favorevolmente il piano sanitario che vede il San Liberatore non uscire affatto penalizzato. A tal proposito voglio comunicare al collega e al centrosinistra atriano che: il San Liberatore è l’Ospedale spoke della Asl di Teramo con più posti letto, ben 174, cioè quasi 30 in più di quelli che erano previsti nel precedente piano della rete ospedaliera approvato dalla precedente giunta di centrosinistra; non c’è stata alcuna riduzione delle Unità Operative Complesse con la conferma di chirurgia, ortopedia, medicina e endocrinologia e dei due centri di riferimento regionale di auxologia e fibrosi cistica. Aggiungo inoltre che sono in corso investimenti sul P.O. San Liberatore per circa 6,5 milioni di euro ed è stata attuata un’implementazione della strumentazione diagnostica con l’operatività di una nuova TAC di ultima generazione, di una nuova risonanza magnetica 1,5 Tesla, che entrerà in funzione non appena saranno adeguati i locali per ospitarla, e di un ortopantomografo”.
“Non si dimentichi, inoltre, della UOSD di Medicina Fisica e Riabilitazione respiratoria con 30 posti letto che rappresenta l’unica struttura riabilitativa post acuzie collocata all’interno di un presidio ospedaliero abruzzese. Al centrosinistra atriano e al consigliere Pepe, che sta dimostrando in questi ultimi giorni uno strano quanto sospetto interesse per la città di Atri, riconducibile evidentemente alle imminenti elezioni regionali, voglio ricordare e sottolineare che il nostro territorio paga ancora oggi le scellerate scelte votate da loro che hanno portato alla chiusura del punto nascita e alla fine dei reparti di Ostetricia e Ginecologia. La totale incoerenza, la spregiudicatezza e la mancanza di rispetto che caratterizzano alcune personalità politiche, come ampiamente dimostrato dai loro atti, ed il tentativo di nascondere i loro propositi di Ospedale Unico declassando così il nostro presidio, li porta a mistificare una evidente realtà in maniera inopportuna, vergognosa. Il buonsenso richiederebbe di non formulare proposte di dimissioni per chi ha preservato il territorio mantenendo pressoché invariati tutti i servizi del San Liberatore, ma all’opposto l’uscita dal panorama politico locale e regionale di tutti quei soggetti che si ricordano di salvaguardare il territorio solo durante la campagna elettorale dimenticandolo, invece, quando sono impegnati a governare”.