D’Amico: ‘La nuova rete ospedaliera non è utile e operativa, a Lanciano l’evento di Patto per l’Abruzzo sulla sanità
Lanciano. “La rete ospedaliera approvata dall’amministrazione regionale ha ben poco di utile e operativo per fare fronte all’impellente necessità di rilancio della sanità abruzzese. E’ evidente tra l’altro che la decisione di rinviare la scelta dei Dea di secondo livello serve a evitare proteste a ridosso delle elezioni”: lo dichiara Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza della Regione.
Proprio sul tema della salute sarà incentrato l’incontro in programma domani mercoledì 20 dicembre alle ore 17.30 a Lanciano, al Salone Benito Lanci della Casa di Conversazione, in piazza del Plebiscito 59, organizzato dal Patto per l’Abruzzo, che sostiene D’Amico. Si discuterà de “Il diritto alle cure finisce nella rete. Quali sono le conseguenze sul servizio sanitario della nuova rete ospedaliera. Come migliorare la Sanità in Abruzzo”.
Per D’Amico “ci sarebbe stato, e ci sarebbe, bisogno di ben altro approccio e di ben altra ambizione vista la fase che si sta attraversando; temporeggiare e rimandare equivale a perdere opportunità. Se da un lato non abbiamo visto recuperare il livello di prestazioni sanitarie precedenti alla fase pandemica, quando di certo l’Abruzzo già non brillava per efficienza, con la conseguenza di vedere crescere liste di attesa che spingono una quota rilevante della popolazione a rinunciare alle cure, dall’altro occorre vincere la sfida di garantire il diritto alla salute in modo uniforme sul territorio regionale. La competenza e la preparazione che i medici e gli operatori della nostra regione quotidianamente esprimono consentirebbero se meglio valorizzate non solo un’uscita dalla crisi in cui versa il sistema sanitario, ma anche un salto di qualità. Si può ben operare ad esempio sul lato della gestione, pianificando e valorizzando le specializzazioni territoriali: in questo modo, facendo fronte a una mobilità passiva che è un fardello per tutto il sistema, si possono anche incrementare i servizi di base, a fondamento del diritto alla salute”.