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Teramo

Rete ospedaliera, Cipolletti: va superata la legge Lorenzin

Teramo. Nel dibattito in atto, seguito all’approvazione della nuove rete ospedaliera regionale, si inserisce Marco Cipolletti, consigliere regionale, che accusa la sinistra di essere dei pifferai magici e dei giocolieri che illude i cittadini.

 

“Parlano di alchimie, di unità operative semplici che si tramuterebbero in complesse e si cimentano in un gioco, temerario ed irresponsabile, che evoca lo scontro tra territori contrapponendo campanili ed interessi, come se fossimo nel medioevo: Giulianova contro Sant’Omero, Atri contro Teramo.
Quelli che hanno voluto un Servizio Sanitario Nazionale prigioniero, sostenendo le scelte del ministro Lorenzin, sono gli stessi autori di decisioni tanto illogiche quanto maleodoranti che portano sempre nella stessa direzione e, cioè, quella della dismissione del servizio pubblico a favore del privato.

La scelta del “numero chiuso” nelle università di medicina, la riduzione dei posti letto, la chiusura degli ospedali attraverso il commissariamento della sanità pubblica, sono iniziative che hanno tutte la stessa targa.
Bisogna abbattere le mura di quella prigione chiamata legge Lorenzin e, conseguentemente, degli obblighi sanitari.
La nuova rete ospedaliera abruzzese votata dalla maggioranza regionale, al contrario, prevede ospedali di livello avanzato, servizi aggiornati e disponibilità per i territori più disagiati.
Al di là delle appartenenze occorre cooperare nella difesa dei servizi sanitari pubblici, supportando quella unicità del sistema assistenziale della nostra nazione che è appunto il Servizio Sanitario Nazionale.
Operare la salvaguardia di un sistema pubblico, equo e universalistico, significa riaffermare una conquista sociale irrinunciabile, difendere e garantire le future generazioni, quindi conseguentemente abbattere il D.M. 70/2016 ( Decreto Lorenzin ).

Siamo stati defraudati e impoveriti da faccendieri, comici ed influencer.
La possibilità di essere curati nel nostro paese a prescindere dalle disponibilità economiche, dal ceto di provenienza o della nazionalità, è un richiamo anche per tutti quegli italiani residenti all’estero che rinnovano così un vincolo di appartenenza con la famiglia e la tradizione.
In controtendenza con il realismo piatto dei burocrati d’apparato, la scelta politica deve essere improntata alla visione e non alla contrapposizione di interessi.

L’impegno da mantenere è pertanto quello di essere protagonisti nel miglioramento supportando con tenacia l’onere di “ristrutturare” una tale ricchezza e ribadire l’orgoglio di appartenere ad una nazione che dispone di un servizio sanitario comunque avanzato, soprattutto se confrontato con quello di molti altri paesi occidentali.
Preservare la sanità, dunque, è una necessità assoluta, proprio a partire da una piccola regione come l’Abruzzo.
Inizia da qui il rilancio della sanità regionale con l’abbattimento della famigerata legge Lorenzin”.

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