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A Roseto la festa del sociale “Fuori posto”

FESTA DEL SOCIALE: "FUORI POSTO", DOMANI A ROSETO LO SPETTACOLO IDEATO DA STRAPPELLI, "IN SCENA PERSONE CHE RACCONTANO SE STESSE E LE STORIE DI DISCRIMINAZIONE"

 

ROSETO – “Un onore per me mettere in scena a Roseto, in una occasione così importante dedicata alle tematiche sociali questo spettacolo, che è un atto di orgoglio che vuole abbattere le barriere culturali e i pregiudizi. Perché nessuno deve dirci che siamo ‘fuori posto’, per una disabilità, per l’aspetto fisico, per i nostri gusti sessuali, per la terra da dove veniamo”.

Lo afferma il cantautore teramano Luca Strappelli, regista dello spettacolo teatrale “Fuori posto”, che andrà in scena nel corso della “Festa del Sociale: bilancio e prospettive future dell’azione della Regione Abruzzo a sostegno dei più fragili”, in programma domani 27 dicembre, a partire dalle ore 17, presso la sala conferenze dell’hotel Roses a Roseto degli Abruzzi (Teramo), evento voluto e organizzato dall’assessorato al Sociale della Regione Abruzzo, presieduto da Pietro Quaresimale.

A partecipare tutti i rappresentati dell’associazionismo e del terzo settore, esperti in materia e dirigenti regionali per confrontarsi e discutere sullo stato dell’arte delle politiche sociali in Abruzzo, e per individuare insieme le priorità su cui focalizzare risorse economiche e strumenti normativi, soprattutto alla luce dell’approvazione all’unanimità nel febbraio 2022 in Consiglio regionale del Piano sociale regionale, e di una dotazione economica disponibile di 450 milioni di euro, da utilizzare nel migliore nei modi nei prossimi anni.

“Fuori posto” prende il nome da una fortunata canzone del 2021 di Strappelli, e attraverso la lettura, e il linguaggio della musica e della danza, vedrà protagonisti una decina di persone, che queste discriminazioni le hanno vissute realmente sulla propria pelle e hanno saputo reagire.

“L’aspetto originale e significativo del nostro spettacolo – spiega lo stesso Strappelli – è che gli attori in realtà mettono in scena se stessi, a testa alta e a piena voce, ed è pertanto uno spettacolo mai uguale a se stesso, è inclusivo nel senso pieno del termine, in quanto accoglie sempre nuove persone che hanno la voglia e il coraggio di raccontare le loro storie di disabilità, di bullismo, di body shaming, di omosessualità, in generale di esclusione e pregiudizio subìto, ma soprattutto la loro forza e capacità di reagire”.

Tra queste, sottolinea il cantatore e regista, “c’è ad esempio quella di Francesco, disabile in carrozzina a seguito di un incidente stradale. E lui racconta che la barriera che più gli fa male non è tanto quella rappresentata da un gradino che non riesce oltrepassare, o l’assenza di uno scivolo. E’ piuttosto quella rappresentata da certi sguardi, dal pietismo e dalla compassione, che non significano vera comprensione ed inclusione. Nessuno vuole essere compatito, vuole essere accolto e accettato per quello che si è, come una persona normale, avere le opportunità di tutte le altre persone”.

Conclude Strappelli, a proposito dell’evento: “ritengo molto importante che si organizzino questi stati generali del sociale, con tutte le associazioni e realtà che operano nel settore in Abruzzo. Sicuramente un’altra barriera che andrebbe abbattuta, mi permetto di suggerire, è quella della burocrazia, che in troppi casi impedisce la celere e ottimale fruizione dei diritti e misure a sostegno delle persone fragili”.

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