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Teramo

Rete ospedaliera, Mariani a Di Matteo: difende l’indifendibile

Teramo. “Se il tema non fosse così dannatamente serio ci sarebbe da sorridere alle dichiarazioni rilasciate dal Consigliere Regionale Emiliano Di Matteo che, a una ventina di giorni dall’approvazione della nuova Rete Ospedaliera regionale, ha messo in scena oggi una conferenza stampa a mero uso politico, snocciolando numeri e dati già ampiamente sbugiardati dai fatti solo per provare ad accaparrarsi un po’ di visibilità in vista delle prossime elezioni regionali”.

 

É una bocciatura senza appello quella che il Consigliere Regionale Sandro Mariani riserva al suo collega vibratiano che, dopo un imbarazzante silenzio durato mesi, ha deciso di cimentarsi su di un “campo assai scivoloso”, sul quale la quasi totalità dei suoi colleghi teramani di maggioranza ha preferito un più decoroso silenzio.

“Di Matteo è stato lasciato da solo a difendere l’indifendibile – rincara Mariani – e questo lo avrebbe dovuto far riflettere prima di avventurarsi su certe tematiche. Ora serve a poco rivangare dei danni irreparabili che Marsilio ed i suoi hanno arrecato alla provincia di Teramo, né serve disquisire di matematica, anche perché i numeri, sempre chiari e impietosi, hanno già dimostrato che il teramano è stato ampiamente penalizzato dal riassetto della Rete Ospedaliera a tutto vantaggio delle altre province, evidentemente meglio tutelate dai propri rappresentanti in maggioranza. Ancora meno serve poi parlare del passato, anche perché fare un paragone tra una Regione con una sanità commissariata e una appena uscita dal commissariamento e con possibilità di programmare numerosi nuovi posti letto è francamente ridicolo”.

“In vista della prossima campagna elettorale consiglio all’esperto collega Di Matteo di evitare nuovi scivoloni su tematiche su cui la sua maggioranza ha fatto già danni irreparabili, anche perché appare un mero esercizio di stile fare paragoni con il passato per giustificare le proprie mancate scelte così come la mancata parità di trattamento tra Teramo e le altre provincie abruzzesi” ribadisce Sandro Mariani.

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