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Teramo

A Roseto pronta la raccolta firme per “salvare” la Riserva del Borsacchio. Fratelli d’Italia sull’emendamento: “Scelta frutto dell’immobilismo”

Il partito della Meloni prova a fare chiarezza sull'emendamento che ha rivisto il perimetro della Riserva, mentre chi non è d'accordo ricorda l'appuntamento con la raccolta firme nel weekend

Roseto degli Abruzzi. Il circolo locale di Fratelli d’Italia cerca di fare chiarezza sul futuro della Riserva del Borsacchio: “argomento abbondantemente strumentalizzato solo per scopi elettorali”.

 

“Abbiamo assistito in questi giorni ad un susseguirsi di comunicati pieni di inesattezze, volti solo a creare confusione e utilizzare il tema della Riserva come rivendicazione politica in vista delle elezioni regionali. E’ necessario ricondurre il dibattito sul tema e soprattutto capire perché si sia arrivati a questa scelta che non cade dal cielo, come qualcuno erroneamente vorrebbe far passare, ma è una conseguenza diretta dell’immobilismo che per 18 anni ha gravato principalmente sulle spalle dei residenti e di chi ha proprietà o fa impresa in quelle aree”, si legge in una nota del partito della Meloni.

“L’emendamento che alle 2.30 del 3 gennaio scorso ha rivisto i confini della Riserva del Borsacchio, è la risposta sbagliata ad una giusta domanda”.

“La mancata disciplina urbanistica delle aree comprese nella riserva e la mancata attuazione delle varie attività ha bloccato, esasperato e scoraggiato tutti quelli che vivono e lavorano nei territori della Riserva. Per 18 lunghi anni, dal 2005 ad oggi, a differenza di quanto accaduto altrove, le alterne vicende e l’attività a singhiozzo portata avanti dal Comune di Roseto ha trasformato un’opportunità in una condanna. Per questi motivi oggi per molti vale l’equazione “Riserva del Borsacchio = vincoli ed inefficienza”, dimenticando che i vincoli ed l’inefficienza sono figli delle mancate scelte e inutili lungaggini politiche, imputabili a tanti di quelli che oggi si ergono a paladini della Riserva e che in realtà sottobanco plaudono a questa soluzione. Queste inefficienze riguardano tutti, dal 2005 ad oggi”.

“Se vogliamo, anziché abbaiare alla Luna, entrare nel merito, la pianificazione urbanistica della Riserva è al palo perché vi è un PAN (piano di assetto naturalistico) adottato dal consiglio comunale nel 2021 che ad oggi, dopo circa due anni, ancora non può essere approvato perché ancora non è stato completato l’iter di esame delle osservazioni, senza parlare del Ppa, depositato dall’autunno del 2017 e in giacenza in qualche recondito “cassetto”, senza l’approvazione del quale non si può procedere alla nomina di un Comitato di Gestione”.

In tutto questo cosa fa l’amministrazione comunale? Non risultano progetti, iniziative, finanziamenti, manifestazione di un qualsiasi interesse per la Riserva, al di fuori dalle recenti polemiche. Sarebbe invece ora che l’amministrazione Nugnes parli per fatti amministrativi concreti e non per proclami ed annunci”.

“Inoltre”, prosegue la nota di Fratelli d’Italia, “va sfatato il terrorismo di certi ambienti riguardo la cementificazione imminente dei territori esclusi dalla Riserva: con il ritorno delle aree interessate ai naturali regimi di disciplina urbanistica, i vincoli già previsti dagli strumenti normativi comunali, provinciali e regionali sono ampiamente sufficienti a scongiurare qualsiasi “appetito speculativo”. Piuttosto il rischio, se mai ci fosse, è l’appuntamento con la redazione del nuovo PRG, nel quale è sufficiente conservare l’attuale destinazione d’uso delle aree per salvaguardare “la cartolina” delle colline ed evitare di ripetere lo scempio perpetrato per il fronte mare anche lungo la pianura tra ferrovia e collina: è qui che si vedrà la reale intenzione di chi amministra il territorio”.

In conclusione “il solito ambientalismo “cocomero”, verde fuori e rosso dentro, con in testa il candidato presidente del centrosinistra Luciano D’Amico, sta tentando in questi giorni di far passare il messaggio distorto che il centrodestra non abbia nel proprio DNA la cura dell’ambiente e del paesaggio. Rimandiamo a questi ambientalisti da salotto il “j’accuse”, ribadendo come sia nel nostro patrimonio politico-culturale la tutela dell’ambiente, ma con l’uomo al centro, una visione del mondo anteposta parimenti all’ambientalismo di maniera, ai suoi eccessi e alle speculazioni che deturpano il territorio”.

“Prevedere delle attività, consentire il recupero degli edifici, creare le condizioni per una sostenibilità economica delle attività, salvaguardare il paesaggio con criteri architettonici armoniosi, preservare le specie floreali e faunistiche: tutto questo è possibile ed è stato già realizzato nella nostra Regione presso Lago di San Domenico e Lago Pio, al Lago di Penne o alle Gole di San Venanzio: è ora che accada anche qui! Questo può essere finalmente il punto di partenza per disegnare, con responsabilità, il futuro della nostra Roseto e Fratelli d’Italia è pronta come sempre a fare la propria parte, marcando però una profonda separazione tra chi vuole utilizzare questa vicenda per inquinare i pozzi e fomentare sterili polemiche, rispetto a chi i problemi vuole affrontarli per trovare le giuste soluzioni”.

Intanto chi non è d’accordo ricorda l’appuntamento di sabato e domenica per “firmare contro la cancellazione della Riserva del Borsacchio”

 

“La Riserva Borsacchio di fatto distrutta in 17 secondi in una notte poco prima di Capodanno diventa un caso Europeo e parte la prima petizione fisica a Roseto degli Abruzzi”. Così le Guide del Borsacchio, tra i promotori della raccolta firme che si terrà in città sabato 6 e domenica 7 gennaio in piazza della Libertà (stazione), dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30.

“Saranno 12 ore di impegno lanciate dalla rete di associazioni e cittadini in cui abbiamo un obiettivo ambizioso. Punteremo a raccogliere 1000 firme in questo breve tempo. La popolazione ha ormai capito cosa c’è dietro e come gli ultimi, piccoli agricoltori le famiglie povere del territorio vengono messe all’angolo da scelte che avvantaggiano pochi e benestanti imprenditori”.

“Venti anni di lotta della popolazione per salvare gli ultimi tratti di costa da progetti di cementificazione che dagli anni 80 ai primi anni 2000 hanno portato a far nascere una riserva meravigliosa per tutelare il paesaggio la natura e creare un’economia sostenibile e fruttuosa per agricoltori ed aprire a finanziamenti per le piccole famiglie di agricoltori che avevano immobili abbandonati dagli anni 70 e senza capacità economica di ristrutturarli e realizzare piccole strutture sostenibili turistiche. Purtroppo molti terreni sono stati acquisiti da grandi imprenditori e molti eredi dei terreni non legati al territorio e spesso residenti in altre regioni non hanno voglia e interesse di portare avanti le tradizioni contadine e mantenere integri i luoghi e , come già fatto per la famosa casa verde sul mare in riserva nel 2009, hanno l’unica ambizione presunta di vendere a grossi gruppi edili”.

Italia Viva per conto del suo Presidente provinciale Luciano Monticelli, intende “manifestare il proprio convinto sostegno e supporto all’iniziativa della raccolta firme. Per tale ragione lanciamo un appello a tutte le cittadine e a tutti i cittadini abruzzesi affinchè nel prossimo weekend ci sia una grande mobilitazione per fermare questo scempio. Italia Viva è stato uno dei primi partiti ad intervenire sulla vicenda e a prendere posizione in difesa del territorio, schierandosi senza se e senza ma contro la scellerata deliberazione assunta in Consiglio Regionale da Marsilio e dalla sua maggioranza. Siamo assolutamente contrari e contrariati da ciò che è accaduto con l’emendamento notturno che di fatto ha cancellato una delle aree naturalistiche più belle e di maggior valore ambientale del nostro territorio. Questa battaglia non sarà vinta da chi pensa di essere il padrone del territorio” – conclude Luciano Monticelli.

 

Il dibattito. Si è svolta ieri sera nella Sala Buozzi in Giulianova la prima parte del Dibattito Pubblico promosso dalla nostra Associazione sulla riduzione da 1.100 a 24,7 ettari dell’area Riserva del Borsacchio da parte della Regione Abruzzo.

 

L’evento si è svolto con grande partecipazione di cittadini molti dei quali avevano già richiesto di poter prendere la parola. Preziosi sono state le relazioni dell’Arch. Maria Antonietta Adorante e del Prof. Enzo Di Salvatore. Particolarmente qualificante è stata, da un punto di vista scientifico, la presenza in sala del Prof. Vincenzo Cerulli Irelli.

 

Come è noto, per via della ristrettezza dei tempi, dato il gran numero di interventi già prenotati, l’evento non si è potuto concludere poiché in un Dibattito Pubblico prevale il diritto di esprimersi di coloro che lo hanno chiesto.

 

L’evento si concluderà venerdì 12 gennaio a partire dalle ore 17,30, al Palazzo del Mare a Roseto degli Abruzzi.

La prenotazione degli interventi è bloccata alla data di ieri; il dibattito riprenderà tout de suite in apertura dell’appuntamento di chiusura del 12 gennaio. Tenuto conto che per questo nuovo appuntamento non sono previste relazioni introduttive, una volta chiuso il dibattito ci sarà spazio per deduzioni e chiarimenti, nonché per le conclusioni del Presidente.

 

 

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