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Chieti

Minacce al sindaco di Rapino Micucci, a processo l’autore

Rapino. Si è aperto il processo a Antonello Ferrante di Rapino, imputato del reato previsto dall’art. 612 del codice penale “perché minacciava Rocco Micucci di un danno ingiusto in quanto diceva che gliel’avrebbe fatta pagare e ciò dicendo gli si avvicinava quasi fino a colpirlo. Aggressione evitata per intervento di alcuni presenti”, come si legge nel provvedimento del Procuratore che ha svolto le indagini. Nell’udienza di oggi, il tentativo obbligatorio di conciliazione da parte del Giudice di pace del Tribunale di Guardiagrele non è andato a buon fine per assenza dell’imputato. A questo punto il Giudice ha ammesso l’esame dei testimoni ed ha rinviato al 5 marzo per l’esame dei testi del Pubblico Ministero.

La vicenda prende origine da una serie di post scritti in maniera quasi ossessiva da parte del Ferrante, contro l’operato del Sindaco Micucci. Dopo l’annuncio del Sindaco di Rapino di voler querelare l’autore dei post, il Ferrante si è reso protagonista di una aggressione in un luogo pubblico con violenza verbale inaudita e arrivando quasi a colpire il Sindaco, che ha rischiato di cadere dalla sua moto. Come si legge negli atti, solo l’intervento di alcune persone presenti ha evitato il peggio. Dopo questa aggressione al rappresentante dell’autorità pubblica di Rapino, il Prefetto di Chieti dott. La Cioppa in sede di Comitato per la Sorveglianza e l’Ordine Pubblico Provinciale ha disposto la sorveglianza dinamica da parte dei Carabinieri nei confronti del Sindaco Micucci, che quindi è finito sotto scorta. “Una vicenda inquietante – la definisce il Primo Cittadino – che mina la serenità della mia famiglia e della comunità, creando un clima surreale in un paese sempre tranquillo. La violenza, sia essa verbale che fisica, va sempre condannata, senza se e senza ma. Per questo mi sono costituito parte civile. Purtroppo c’è chi invece continua ad alimentare questi venti di odio, addirittura proponendo liste amministrative senza programma ma solo contro qualcuno, e non è un caso che dopo questo episodio ne sono seguiti altri con minacce addirittura di morte e di percosse. Io non mi lascio intimidire e vado avanti con la convinzione di fare solo il bene pubblico”.

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