Chieti. Aveva 46 anni Roberto Caporale ed è morto nella mattinata lavorando alla PROMA SpA, azienda di Atessa che produce pezzi per il settore automotive.
“Quasi sempre questi non sono incidenti – si legge in una nota del Coordinamento Usb lavoro privato Abruzzo e Molise – ma il frutto di insufficienti investimenti e attenzione delle aziende sulla sicurezza. Il 2023 è stato un anno orribile per l’Abruzzo che è risultata la regione con il maggior incremento di morti sul lavoro rispetto al 2022, anno in cui era già aumentato il numero di morti rispetto al 2021.
Ribadiamo che la politica deve intervenire e crediamo, come abbiamo proposto a tutti i gruppi consiliari regionali, che è necessario potenziare gli organici degli enti di controllo delle ASL e attuare una loro riforma profonda per non lasciare scampo a chi non rispetta le regole.
Alle aziende che violano le leggi sulla sicurezza va sospesa l’attività e prevedere dei controlli stringenti periodici: meglio lavoratori cassintegrati che morti. Naturalmente ribadiamo con forza che bisogna introdurre un reato specifico nella legislazione: il reato di omicidio sul lavoro e lesioni gravi e gravissime. A tal proposito da mesi stiamo raccogliendo firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare che prevede l’introduzione di tali reati e che costringerebbe il parlamento ad affrontare il tema. L’Usb ha ribadito anche nella riunione del Comitato Regionale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro, tenutasi a Pescara lo scorso 20 dicembre, che non bastano formazione ed informazione ma serve ben altro per fermare questa carneficina.
Nei prossimi giorni programmeremo scioperi in tutte le aziende della Val di Sangro in cui siamo presenti, per ricordare Roberto, tutti i lavoratori morti sul lavoro e per chiedere vera giustizia per loro e per le loro famiglie. In questo momento sentiamo che è il modo migliore per mostrare la nostra vicinanza alla famiglia di Roberto. Se i lavoratori muoiono il minimo è che, se vi sono responsabilità, chi le ha deve pagare con la galera”.
Così Fiom Cgil Chieti, Fim Cisl Abruzzo Molise e Rsu/Rls Proma: “Quello accaduto oggi durante lo svolgimento dell’attività lavorativa è l’ennesimo incidente mortale che capita nel nostro Paese e nella nostra Regione.
Angoscia, sgomento e rabbia sono i sentimenti che viviamo in questi giorni che ci spingono ad alzare, ancora di più, il livello di impegno contro questa vergogna.
Ancora un Lavoratore precario che lavorava nella speranza di avere un posto fisso.
In Italia, gli incidenti sul luogo di lavoro non sono il risultato di eventi fatali. Troppo frequentemente, queste tragedie evidenziano la mancanza di adeguate misure preventive e di sistemi necessari per assicurare la protezione e la sicurezza dei lavoratori.
Le condizioni di lavoro in molte aziende sono troppe volte trascurate, con scarsa considerazione per l’importanza della prevenzione. Le iniziative di sensibilizzazione riguardo alla sicurezza sul lavoro vengono spesso considerate costi invece che investimenti nelle persone e nel loro futuro. Inoltre, l’aspetto economico talvolta prevale sulle leggi che mirano a regolamentare il lavoro, portando a una deregolamentazione dannosa.
È imperativo che la salute e la sicurezza siano prioritarie in tutti i contesti lavorativi, al fine di contrastare queste tragedie e rendere i lavoratori più forti nella difesa dei propri diritti. Inoltre, è essenziale potenziare l’attività ispettiva degli enti preposti, spesso soggetti a tagli da parte dei governi. La promozione di una cultura diffusa della sicurezza contribuirà a garantire un ambiente lavorativo più sano e sicuro per tutti.
Per questi motivi e per non abbassare la guardia sulla sicurezza la FIOM CGIL CHIETI e la FIM CISL Abruzzo Molise, PROCLAMANO: 2 ore di sciopero 16 gennaio 2024 da effettuarsi le ultime due ore di ciascun turno. Un Lavoratore quando esce di casa deve poter tornarci riportando il frutto del proprio lavoro ai propri cari. Non è possibile uscire senza poter tornare. Il diritto alla vita di un Lavoratore è un bene assoluto che nessuno può cancellare”.
“L’infortunio costato la vita all’operaio della Proma Spa oggi in Val di Sangro fa salire ancora la statistica delle morti sul lavoro in Abruzzo, una lista lunga, che vede la provincia di Chieti con la maglia nera per casi e gravità degli incidenti. Nell’essere accanto alla famiglia del 48enne lancianese scomparso stamane, ribadiamo a gran voce l’esigenza di fare della sicurezza sul lavoro una priorità vera, come abbiamo più volte chiesto al governo regionale in questi anni”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci.
“Il lavoro deve essere sicuro e le condizioni di lavoro devono essere monitorate da tutti i soggetti ed enti che ne hanno la competenza: per queste ragioni nei mesi scorsi ho presentato un accesso agli atti alla Regione per sapere cosa il centrodestra ha fatto sul fronte della prevenzione – incalza Paolucci – . La mancanza di un concreto riscontro sulle azioni portate avanti è inaccettabile in una regione che ha avuto tanti morti negli ultimi anni, mettendosi fra quelle con le statistiche peggiori, tanto da collocarci fra le zone rosse a livello nazionale e fra le regioni peggiori d’Italia, con un’incidenza di morti sul lavoro maggiore del 25 per cento rispetto a quella nazionale. Evidente che serve un’azione più incisiva su questo tema, un’attenzione che come centrosinistra reclamiamo da cinque anni, insieme a politiche di sostegno a piccole, medie imprese e lavoratori. Ci stringiamo a questa nuova famiglia colpita da una perdita prematura e grave, ma non smetteremo mai di gridare a gran voce che le istituzioni devono fare la propria parte perché simili tragedie si verifichino sempre meno”.
Chieti. “Ancora una volta, il nostro territorio è stato tragicamente teatro di un incidente mortale sul luogo di lavoro. Tutti siamo attoniti e sgomenti di fronte a questa situazione. Mentre gli organismi ispettivi e la magistratura avvieranno le verifiche sull’accaduto, è inaccettabile e ingiusto classificare un tale evento come una inevitabile fatalità. È impensabile strumentalizzare un fatto così tragico. Esprimiamo la nostra profonda vicinanza alla famiglia della vittima.
La FIOM è impegnata a promuovere tutte le azioni che possano portare al centro della discussione pubblica il tema della sicurezza, strettamente legato alla frammentazione del mondo del lavoro. Attualmente, assistiamo a una media di tre morti al giorno sul lavoro, e nulla può giustificare questa tragica statistica.
Quello accaduto a Proma, durante lo svolgimento delle attività lavorative, rappresenta l’ennesimo incidente mortale nel nostro Paese e nella nostra Regione. Angoscia, sgomento e rabbia sono i sentimenti che viviamo in questi giorni e che ci spingono ad intensificare il nostro impegno contro questa vergogna. Ancora un Lavoratore precario che sperava di ottenere un posto fisso.
In Italia, gli incidenti sul luogo di lavoro non sono il risultato di eventi fatali. Troppo spesso, queste tragedie evidenziano la mancanza di adeguata formazione, misure preventive adeguate e sistemi necessari per garantire la protezione e la sicurezza dei Lavoratori. Le condizioni di lavoro in molte aziende sono trascurate, con scarsa considerazione per l’importanza della prevenzione. Le iniziative di sensibilizzazione sulla sicurezza sul lavoro vengono troppo spesso percepite come costi, anziché investimenti nelle persone e nel loro futuro. Inoltre, l’aspetto economico talvolta prevale sulle leggi che mirano a regolamentare il lavoro, portando a una deregolamentazione dannosa.
È imperativo che la salute e la sicurezza siano prioritarie in tutti i contesti lavorativi, al fine di contrastare queste tragedie e rendere i Lavoratori più forti nella difesa dei propri diritti. Inoltre, è essenziale potenziare l’attività ispettiva degli enti preposti, spesso soggetti a tagli da parte dei governi. La promozione di una cultura diffusa della sicurezza contribuirà a garantire un ambiente lavorativo più sano e sicuro per tutti.
Un Lavoratore o una Lavoratrice, quando esce di casa, deve poter tornare riportando il frutto del proprio lavoro ai propri cari. Non è accettabile uscire senza poter tornare. Il diritto alla vita di una Lavoratrice o di un Lavoratore è un bene assoluto.
Per queste motivazioni, la FIOM CGIL CHIETI proclama 4 ore di sciopero per tutto il settore dei metalmeccanici della provincia di Chieti per mercoledì 24 gennaio 2024 con la seguente articolazione: Per i Lavoratori turnisti le ultime 4 ore di ciascun turno. Per i Lavoratori giornalieri dalle 10.00 alle 14.00 Alle ore 10.30 è previsto un presidio nei pressi della PROMA 1 Via Monte Marcone Chiavelli 17/19 (zona Tigotà).
Sono esentati dallo sciopero i Lavoratori delle aziende che devono garantire i servizi pubblici essenziali ai sensi della legge 146/90 e successive modifiche”. Si legge così in una nota di Fiom Cgil Chieti.