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Ha un tumore al rene, lo scopre grazie a un incidente stradale: salvato a Pescara

Pescara. E’ stato eseguito il 30 novembre 2023 all’Ospedale Civile di Pescara, da parte dell’équipe medico-chirurgica dell’Unità Operativa di Urologia diretta dal Dottor Roberto Renzetti, coadiuvato dal dottor Dino Petrone, e dall’equipe di chirurgia vascolare diretta dal dottor Antonio Antico, un intervento importante per la sua complessità, per la rimozione di un rene colpito da una massa tumorale di grandi dimensioni con infiltrazione neoplastica della vena cava.

L’operazione è avvenuta su un paziente di 56 anni, trasportato in Pronto soccorso in seguito a un incidente stradale. Durante gli accertamenti radiologici per la valutazione del trauma, è stata riscontrata casualmente una patologia neoplastica.

“Il caso è stato particolarmente complesso e ha richiesto alta professionalità e collaborazione di professionisti di varie branche specialistiche – ha spiegato il dottor Renzetti – e abbiamo scelto di rendere noto l’episodio a distanza di alcune settimane dall’intervento per verificare la ripresa del paziente e la risposta a un evento sanitario comunque traumatico. Paradossalmente quell’incidente gli ha salvato la vita: quando i sanitari, come da prassi, hanno infatti eseguito una TAC addominale con mezzo di contrasto, gli hanno riscontrato una ‘voluminosa massa del rene destro, di 13 centimetri x 8 centimetri x 8,5 centimetri, in presenza di infiltrazione neoplastica della vena renale omolaterale e della vena cava per 6 cm circa. Ovviamente tale riscontro ha imposto l’organizzazione in breve tempo di un intervento chirurgico di nefrectomia per asportazione della massa renale e trombectomia cavale, intervento eseguito dal Dr. Roberto Renzetti e dal Dr Antonio Antico coadiuvati dall’equipe anestesiologica coadiuvata dalla dottoressa Maria Rizzi e con la dottoressa Teresa Meo”.

“Tale procedura – ha illustrato ancora il dottor Renzetti – consiste nell’asportazione dell’organo invaso dalla neoplasia e nella incisione della vena cava per consentire la bonifica dal trombo neoplastico. Durante l’intervento si è reso indispensabile l’utilizzo dell’emorecupero intraoperatorio e di emotrasfusioni a causa del sanguinamento compatibile con la complessità dell’intervento e degli organi coinvolti. Sebbene non siano sopraggiunte complicanze intraoperatorie si è ritenuto opportuno trasferire il paziente in terapia intensiva post-chirurgica dove è stata assistita dall’equipe di rianimazione diretta dalla dottoressa Rosamaria Zocaro, per la stabilizzazione del paziente. La successiva degenza è avvenuta presso il reparto di Urologia con decorso nella norma. Alla visita post-dimissione il paziente è apparso in buone condizioni cliniche, avendo recuperato in poco tempo una buona performance clinica”.

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