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Abruzzo

Abruzzo, il Popolo della famiglia contro la legge sul fine vita

lOCATELLI

“Abbiamo scritto una lettera a tutti i consiglieri regionali abruzzesi, sia della maggioranza che dell’opposizione, perché riflettano bene sulle responsabilità che si assumeranno nel voto per la legge regionale sul fine vita e sulle gravissime conseguenze che deriverebbero da una sua approvazione”.

 

E’ quanto ha annunciato Nicola Di Matteo, segretario nazionale e vicepresidente del Popolo della Famiglia, movimento politico di ispirazione cristiana che ha invitato la cittadinanza abruzzese ad inviare una mail ai consiglieri regionali dell’Abruzzo in vista della discussione della proposta di legge sul fine vita, prevista per martedì prossimo 18 febbraio.

“Se questa legge fosse approvata, verrebbe avallata una lampante e inaccettabile forzatura sul piano giuridico”, si legge in questa missiva al Consiglio regionale abruzzese, “perché una legge regionale non può sovrapporsi alle competenze del Parlamento con il conseguente rischio di essere impugnata dal Governo e dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale. Inoltre si creerebbero le condizioni per incentivare la legittimazione di una mentalità mortifera e consumistica funzionale ad eliminare i più fragili e improduttivi. Si consegnerebbe il loro destino nelle mani di uno Stato etico e padrone. La esortiamo”, prosegue la lettera ai consiglieri regionali, “a non allinearsi alle posizioni che pretendono, sulla base del presunto diritto all’autodeterminazione, di decidere la scelta suicidaria di chi avrebbe invece diritto ad essere curato, assistito, aiutato a sostenere la sofferenza fisica così come la solitudine.

Gli elettori che hanno riposto fiducia in lei siano garantiti nella tutela dei principi più radicati nella nostra cultura e tradizione. La difesa della vita dal concepimento alla fine naturale corrisponde pienamente alla storia della vostra regione ancorata alla valorizzazione della famiglia, delle proprie radici, cioè gli anziani, e dei più sofferenti e bisognosi, cioè i malati e i disabili. Consenta all’Abruzzo, con il suo voto”, conclude la lettera del Popolo della Famiglia ai consiglieri regionali abruzzesi, “di mantenersi baluardo di civiltà a favore della vita”.

 

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