Una quota di assorbimenti naturali di emissioni di CO2 in rapporto alla superficie tra le più alte d’Italia, che contribuisce a ridurre l’impronta di carbonio della regione.
Una performance positiva del settore agricolo, la cui quota di emissioni pro-capite, l’utilizzo di fertilizzanti e il numero di bovini allevati in rapporto alla popolazione è ben inferiore alla media nazionale. Un mix energetico caratterizzato da buone prestazioni delle fonti rinnovabili, soprattutto in termini di quota sui consumi (pari al 26%, contro una media nazionale pari al 18%).
Questi sono solo alcuni degli elementi che qualificano la performance climatica dell’Abruzzo , esaminata in dettaglio dalla nuova piattaforma CIRO (Climate Indicators for Italian RegiOns), realizzata da Italy for Climate – centro studi della Fondazione per lo sviluppo sostenibile – in collaborazione con Ispra, che raccoglie, analizza con indicatori originali e mette a confronto dati e buone pratiche ambientali adottate dalle Regioni italiane per guidarle nel processo di decarbonizzazione dei propri territori.
Uno strumento intuitivo e fruibile con cui Italy for Climate intende fornire al dibattito pubblico e alle Amministrazioni locali un quadro completo e aggiornato che consenta di identificare, per singola regione e in confronto alle altre, gli elementi di forza, le aree di miglioramento e le migliori pratiche da adottare attraverso 26 indicatori articolati in 8 aree tematiche: emissioni, energia, rinnovabili, edifici, industria, trasporti, agricoltura e vulnerabilità.
Andrea Barbabella, Coordinatore di Italy for Climate: “Per guidare con successo un territorio verso la transizione energetica è essenziale avere una visione completa dell’andamento dei principali indicatori climatici della regione, per identificare quali sono le aree che richiedono lo sviluppo di strategie mirate ed efficaci per mitigare e affrontare la crisi climatica. Con quest’obiettivo, insieme a Ispra, abbiamo voluto sviluppare una piattaforma di condivisione di dati e buone pratiche, selezionando 26 indicatori chiave, molti dei quali frutto di specifiche elaborazioni originali, per una lettura intuitiva e comprensibile dei principali indicatori in gioco”.
Le 8 aree tematiche di CIRO che individuano le migliori performance dell’Abruzzo in dettaglio:
1. Emissioni: l’Abruzzo registra una buona performance rispetto alle emissioni pro-capite ed è fra le regioni con il più alto numero di assorbimenti naturali in rapporto alla superficie.
2. Energia: Nel suo complesso, il mix energetico della regione è in linea con la media nazionale, con consumi di energia finale pro-capite leggermente superiori.
3. Rinnovabili: l’Abruzzo registra buone prestazioni per quanto riguarda le rinnovabili, soprattutto in termini di quota sui consumi (pari al 26%, contro una media nazionale pari al 18%) ed è in linea con la media nazionale per quanto riguarda i kW installati. Per quanto riguarda le Comunità energetiche rinnovabili, nel corso del 2022 ne è stata attivata solo una.
4. Trasporti: la quota di elettrico sulle nuove immatricolazioni (3,69%) e le emissioni pro-capite dei trasporti sono in linea con la media nazionale. Meno positivi i dati sulla media di passeggeri trasportati dal TPL e il numero di automobili, poco più alto della media nazionale.
5. Edifici: la performance è positiva in termini di efficienza dei consumi (199 kWh/mq rispetto ad una media nazionale di 227) ed è in linea con la media nazionale per emissioni pro-capite del settore e quota di edifici in classe A, mentre la quota di consumi elettrici è ancora piuttosto bassa (motivato anche da un utilizzo elevato di sistemi di riscaldamento nei mesi invernali).
6. Industria: la performance dell’Abruzzo è generalmente allineata alla media nazionale, sia in rapporto al valore aggiunto per emissioni e consumi di energia, sia per la quota di consumi elettrici.
7. Agricoltura: la performance è piuttosto positiva, grazie a emissioni pro-capite del settore, uso di fertilizzanti (solo 62 kg/ha utilizzati, contro una media nazionale di 130) e numero di bovini allevati in rapporto alla popolazione ben inferiori alla media nazionale. La quota di agricoltura biologica invece è allineata alla media nazionale.
8. Vulnerabilità: l’Abruzzo non è una Regione criticamente esposta agli impatti dei cambiamenti climatici e presenta un basso numero di eventi estremi e una quota di popolazione esposta alle alluvioni inferiore alla media nazionale. Questo anche perché il consumo di suolo è piuttosto basso (pari al 5% della superficie della Regione. Le perdite della rete idrica sono, invece, tra le peggiori del Paese.