Il 2025 si apre con un impegno concreto verso le aree montane, interne e rurali, che rappresentano una risorsa straordinaria per il nostro Paese.
Come presidente di Uncem Abruzzo, condivido pienamente i 12 punti proposti a livello nazionale, un vero e proprio piano d’azione che può segnare una svolta per questi territori, spesso dimenticati ma essenziali per il benessere dell’Italia intera.
1. Green Community e Smart Economy: Le aree interne devono diventare il perno di una strategia di crescita basata su innovazione, sostenibilità e nuove economie. In Abruzzo, il nostro obiettivo è rafforzare le Green Community, valorizzando il patrimonio naturale e culturale con soluzioni tecnologiche avanzate.
2. Sanità e welfare: L’accesso ai servizi di base è un diritto inalienabile. Garantire un medico e un’ambulanza a disposizione di ogni Comune è una sfida cruciale per contrastare lo spopolamento e migliorare la qualità della vita nelle zone montane.
3. Cambiamenti climatici: La tutela del territorio montano passa per una maggiore attenzione ai rischi climatici. In Abruzzo, promuoveremo modelli di sviluppo resiliente e la creazione di “patti” per preservare il nostro patrimonio naturale.
4. Normative per la montagna: Serve una legge aggiornata che riconosca la specificità delle aree montane e le protegga adeguatamente. Proporremo interventi coordinati tra Regione e Comuni per completare il quadro normativo.
5. I livelli essenziali di prestazione (LEP): È fondamentale che i LEP tengano conto delle peculiarità delle aree montane, garantendo ai cittadini servizi essenziali di qualità e pari diritti.
6. Valorizzazione del territorio: Le aziende pubbliche devono investire nei territori montani, creando valore sociale e opportunità occupazionali, evitando approcci coloniali che impoveriscono le comunità locali.
7. Concessioni idroelettriche: Il tema delle concessioni idroelettriche è prioritario. Occorre rivedere il sistema attuale, reinvestendo i profitti in progetti di sviluppo sostenibile per i territori interessati.
8. Digitalizzazione: L’Abruzzo può essere pioniere in questo campo, grazie ai piani di banda ultra-larga e alle sinergie con gli investimenti nazionali.
9. Gestione delle reti immateriali: Occorre regolare l’uso delle reti digitali, prevedendo contributi da parte dei giganti del web, che devono essere reinvestiti nelle aree più marginali.
10. Politiche per i piccoli Comuni: Attribuire risorse e competenze alle piccole realtà montane è una necessità, promuovendo un modello di governance che unisca le comunità.
11. Fiscalità differenziata: Difendere il commercio locale e combattere la desertificazione richiede un approccio fiscale innovativo, adattato alle specificità dei territori.
12. Sviluppo locale e aggregazione: L’Abruzzo ha già avviato percorsi di aggregazione virtuosa tra i Comuni. Continueremo a lavorare in questa direzione, sostenendo la crescita e l’autonomia dei territori.
Il futuro delle nostre montagne dipende dalla capacità di coniugare strategie innovative e concretezza. Con l’aiuto di istituzioni locali e nazionali, lavoreremo per trasformare questi punti in realtà, restituendo centralità e dignità ai nostri territori.