Il parlamentare Luciano D’Alfonso interviene sull’assemblea dell’Anci, durante la quale è stato eletto Pierluigi Biondi.
A chi serve l’Anci che arranca? L’Anci è nata per volontà di don Luigi Sturzo, per rappresentare le
libertà territoriali rispetto alla controparte dello Stato accentratore.
L’Associazione dei Comuni funziona se mette insieme l’intero delle autonomie. Autonomia è la
parola d’ordine. Altrimenti l’Anci che si faccia parte produrrà al massimo arredamento, slide e
catering.
L’Anci non è un ministero da occupare o un consiglio di amministrazione sul quale mettere la
propria bandierina. E’ una delle espressioni democratiche meglio riuscite, poiché eleva la voce dei
territori fino alle sommità dello Stato. La scelta del suoi vertici esige sempre condivisione, al pari
dell’elezione del Presidente della Repubblica. Questa perché sceglie il garante della Costituzione,
quella perché individua chi deve dare rappresentanza alle voci che esprimono i bisogni dei Comuni
che sono il luogo naturale della vita democratica.
Il centrodestra abruzzese si è reso protagonista di uno strappo istituzionale che non gli fa onore e
che sembra assimilare l’Associazione dei Comuni a uno dei tanti posti di potere da conquistare. La
forzatura messa in atto ieri è una prevaricazione che rivela debolezza: ne avremo dimostrazione
quando Biondi sarà messo alla prova dalle scelte dannose per i Comuni abruzzesi prese dal governo
dominato dal suo stesso partito. Sarà in grado di rappresentare le legittime istanze dei sindaci
abruzzesi o si comporterà come Marsilio, che davanti ai diktat di Roma sbatte i tacchi e china il
capo?
L’Anci è voce di libertà per rappresentare le istanze dei cittadini nelle comunità cui appartengono,
non è e non può essere un trofeo da strappare ed esibire.
Facciamo i nostri migliori auguri al Sindaco Biondi per la presidenza Regionale di ANCI. I Comuni come articolazioni dello Stato hanno interessi che prescindono dagli schieramenti e auspichiamo quindi un dialogo costruttivo”: lo dichiara Alessandro Paglia, direttore dell’associazione di comuni Autonomie Locali Italiane, sezione Abruzzo.
Il direttore di ALI Abruzzo prosegue: “Considerato che la Destra gestisce oggi in Abruzzo l’intera filiera istituzionale, il ruolo di ALI Abruzzo assume una importanza ancora maggiore, come pungolo e struttura in grado di dare voce a chi non è allineato con le direttive che arrivano dal governo nazionale e da quello regionale. Con la recente elezione alla Presidenza nazionale del Sindaco di Roma Gualtieri, l’associazione assume ancora più centralità e, grazie all’opera di rilancio degli ultimi anni, può giocare a pieno il suo ruolo di contrappeso democratico a livello regionale. Per questo stiamo lavorando ad una campagna di adesioni ed esorto tutti i Comuni progressisti ad aderire, qui sono a casa e possono esprimere liberamente le loro istanze. Ci avviciniamo al congresso regionale: sarà il momento per avviare questa nuova fase e autonomia differenziata, tagli ai Comuni, ritardi nei rimborsi delle somme anticipate per progetti Masterplan e PNRR, sono battaglie nell’interesse delle comunità abruzzesi, che prescindono dal colore politico. Noi ci siamo e le porteremo avanti, mi auguro che anche ANCI insieme a noi faccia sentire la sua voce”.