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Bilancio regionale: le sei proposte di Patto per l’Abruzzo

lOCATELLI

“Nell’Abruzzo del centrodestra non si toccano i fondi per concerti ed eventi, ma c’è poco interesse per politiche sociali, supporto all’agricoltura, trasporti, lavoro e piccoli comuni.

 

Settori strategici che sono stati oggetto di pesanti tagli che gravano sul contributo della Regione alla finanza pubblica e che lasciano indietro servizi essenziali per troppi cittadini abruzzesi. Un atteggiamento inopportuno che nel Bilancio di previsione finanziario 2025-2027 della Regione Abruzzo assume i connotati dell’emergenza, visto il momento storico in cui il tasso di povertà è passato dal 12,4 al 14,4 per cento e ci sono almeno 180 mila abruzzesi in difficoltà. Per questo, come Patto per l’Abruzzo, presenteremo emendamenti per colmare le carenze che l’indifferenza e il pressapochismo del centrodestra hanno generato tra le maglie del Bilancio regionale. Chiediamo, quindi, alla maggioranza di rimodulare le scelte compiute, dando importanza a ciò che veramente impatta sulla qualità della vita dei cittadini: sociale, trasporto pubblico, supporto ai comuni e più attenzione ai settori strategici”. Ad affermarlo sono i consiglieri regionali di opposizione che compongono il Patto per l’Abruzzo, che questa mattina in conferenza stampa hanno presentato i 6 emendamenti che come gruppo porteranno all’attenzione del Consiglio regionale in calendario dalle ore 15.
I dettagli delle 6 proposte.

SOCIALE, NESSUNO ESCLUSO – Affitti: Raccogliendo l’allarme lanciato dai sindaci e dalle famiglie abruzzesi chiediamo il rifinanziamento integrale del sostegno agli affitti per 3.000 famiglie abruzzesi, prevedendo un emendamento specifico da 7.000.000,00 di euro, per ciascuna annualità 2025/2027, come da fabbisogno emerso nel 2023.

Vita Indipendente: Sempre nell’ambito del sociale interveniamo con un emendamento per dotare il bilancio di 5.000.000,00 di euro a supporto della Vita Indipendente rifinanziando la L.R. 23.11.2012, N. 57. La cifra stanziata dal centrodestra per questo capitolo è assolutamente insufficiente al fabbisogno, e non è accettabile lasciare fuori dalle graduatorie cittadini che vivono gravi condizioni di disabilità, che impattano sulla loro autonomia di vita e su quella delle famiglie che si prendono loro cura.

I COMUNI, TUTTI – Al fine di sostenere l’esercizio delle funzioni fondamentali dei Comuni abruzzesi abbiamo chiesto un apposito fondo, con una dotazione iniziale per l’anno 2025 di euro 10.000.000,00.

Al fine di azzerare le disparità che danno vita a classificazioni di comuni di serie A e di serie B, abbiamo individuato anche le modalità e i termini di erogazione, nonché le procedure di controllo. I fondi che destiniamo dovranno essere stanziati con oggettività e trasparenza, applicando un criterio basato sul numero di abitanti (al 1 gennaio 2023), con dei correttivi che ne valorizzino la piccola dimensione e che tengano conto del disagio dei comuni delle aree ricadenti nelle zone SNAI (Strategie Nazionali Aree Interne).

In merito al primo punto si propongono, in una logica di progressività per scaglioni, i seguenti correttivi da applicare:

Comuni fino a 1.000 abitanti: k=3
Comuni tra 1.000 e 3.000 abitanti: k=2,5
Comuni tra 3.000 e 10.000 abitanti: k=1
Comuni tra 10.000 e 25.000 abitanti: k=0,5
Comuni tra 25.000 e 50.000 abitanti: k=0,20
Comuni superiori a 50.000 abitanti: k=0,1.
In merito al secondo punto si propone il correttivo: k=2

TRASPORTO LOCALE, DIRITTI IN ABRUZZO – Istituzione di un apposito fondo con una dotazione iniziale, per l’anno 2025, di euro 10.000.000,00, per l’attuazione del Biglietto Unico Regionale (ABRU) a 1,40 euro su tutto il territorio regionale e per sostenere l’agevolazione tariffaria, fino alla gratuità, per gli studenti di ogni ordine e grado e delle università. Il biglietto unico ha il fine di semplificare la mobilità dei cittadini, incentivare l’uso del trasporto pubblico locale e tutelare l’ambiente, riducendo l’utilizzo delle automobili private e quindi contenendo le emissioni dei gas serra climalteranti. Importante anche per contrastare il fenomeno dello spopolamento delle aree interne, facilitando la connessione tra comuni riducendo i disagi di chi è costretto a muoversi per lunghi percorsi tra un comune e l’altro.

AGRICOLTURA, CAMBIA IL CLIMA – Nel Bilancio regionale chiediamo di stanziare 10.000.000,00 di euro volti a mitigare la profonda crisi che sta interessando il settore primario. In particolare per il riconoscimento di contributi a titolo di ristoro dei danni subiti dal comparto agricolo, a causa delle emergenze climatiche registratesi nelle annualità 2023 e 2024. Il comparto è di fondamentale importanza per lo sviluppo economico abruzzese e i ritardi della Regione sull’erogazione dei ristori sta mettendo in ginocchio centinaia di aziende.

MICROCREDITO, PER UNA MACRO CRESCITA – Al fine di promuovere l’accesso al credito da parte dei liberi professionisti, degli artigiani, delle imprese artigiane e delle micro imprese del territorio regionale, abbiamo chiesto alla Regione Abruzzo di costituire un fondo rotativo con una dotazione iniziale di euro 10.000.000,00. Tali risorse vogliamo destinarle alla concessione di finanziamenti per l’avvio e la crescita delle attività di impresa e professionali che rappresentano un importante tessuto nell’economia regionale.

“In questi giorni di lavoro – concludono i consiglieri – abbiamo più volte ribadito che c’è bisogno di chi sta dalla parte dei cittadini e di ciò che serve davvero all’Abruzzo. Serve tendere una mano a chi non riesce a pagare gli affitti e si trova in una condizione di morosità incolpevole e, a causa della mannaia imposta dal Governo Meloni, è senza sostegno. Serve offrire all’agricoltura il sostegno che le consenta di risollevarsi. Serve innovare una mobilità a cui questa destra ha saputo applicare solo aumenti tariffari. Serve stare accanto ai Comuni, sulle cui spalle grava tutta l’assistenza sociale verso la popolazione e che, nei prossimi anni si troveranno costretti, a dare sempre meno risposte a causa dei tagli promossi dal Governo e su cui questa Regione non è stata in grado di proferire parola. Serve, infine, sostenere chi vive la disabilità ogni giorno, assicurando la tutela necessaria ad avere diritto a una vita indipendente. Questo serve all’Abruzzo”.

 

 

La replica. “Il consigliere regionale del Pd Silvio Paolucci sembra aver dimenticato, o ignora volutamente, i sacrifici imposti ai Comuni dai governi di centrosinistra, corretti e rivisti dall’attuale Esecutivo. Su tutti basti ricordare un dato: nel quinquennio 2014-2019, quando governava proprio il centrosinistra, i tagli certificati dall’Istituto per la finanza e l’economia locale (Ifel) ammontavano a 4 miliardi e 179 milioni di euro, senza considerare il Fondo crediti di dubbia esigibilità (Fcde), che ha ulteriormente aggravato la situazione finanziaria dei Comuni”.

Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luca De Renzis, replica alle parole del consigliere dem Paolucci che, a mezzo stampa ha sollevato dubbi sui tagli ai Comuni. “È evidente – argomenta De Renzis – come il governo Meloni, contrariamente alla sleale narrazione del Pd, continui a fare la differenza in termini di sostenibilità finanziaria. Lo dicono i numeri: 196 milioni di euro risparmiati con l’azzeramento della rata della spending review informatica e il mantenimento in capo al comparto Enti locali del cosiddetto ‘Fondone Covid’, parliamo di 480 milioni. Risorse che verranno restituite agli Enti locali per le loro maggiori esigenze invece di creare risparmi sul bilancio nazionale. Scelte concrete che testimoniano una visione chiara dell’attuale governo, l’unico che è riuscito a determinare la temporaneità del decreto legge numero 66 del 2014, che disciplina il concorso degli Enti locali alla riduzione della spesa pubblica.

I tagli di cui parla Paolucci – prosegue l’esponente FdI – smontando le affermazioni del consigliere Dem: sono stati una prerogativa esclusiva dei governi di centrosinistra e una realtà innegabile durante il periodo in cui al governo c’era proprio il Pd e lo stesso Paolucci, che ne è stato segretario regionale, era assessore regionale al Bilancio. Sarebbe opportuno che chi oggi chiede maggiori risorse per i Comuni spiegasse anche come ha compensato, se lo ha fatto, i danni provocati dai tagli effettuati sotto la sua stessa amministrazione. Quanti soldi ha stanziato all’epoca l’allora assessore da destinare ai Comuni per rimediare ai miliardi sottratti dai suoi stessi amici?”, conclude De Renzis.

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