
“I Tavoli esprimono forte preoccupazione per il profilarsi di un disavanzo sanitario anche nell’anno 2024, di dimensione rilevante, e per il fatto che la Regione non mostra segni di miglioramento dei conti”.
Questa frase, scritta nel verbale del Tavolo ministeriale di monitoraggio della sanità svoltosi a dicembre, mette a
nudo la verità, e cioè che il centrodestra che governa la Regione Abruzzo ha mentito per mesi, parlando di
una sanità da esportare mentre i Tavoli ministeriali svoltisi a luglio e a dicembre dell’anno scorso
prefiguravano un disavanzo pesante e Livelli essenziali di assistenza insufficienti in due criteri su tre.
La cosa grave è che, pur sapendo che il buco nei conti delle Asl avrebbe superato i 100 milioni di euro e che
quindi sarebbe stato necessario un aumento delle tasse per compensare i debiti, la giunta regionale ha
continuato a elargire prebende e regalie attraverso la Finanziaria di fine 2024.
Dovrebbero dimettersi tutti, subito e in blocco, per aver raccontato bugie alle abruzzesi e agli abruzzesi,
foraggiando clientele mentre la sanità affondava nei debiti, quegli stessi debiti che adesso il contribuente è
chiamato a ripianare attraverso l’incremento dell’Irpef.
Già a luglio 2024 il Tavolo aveva espresso “forte preoccupazione per il profilarsi un disavanzo di dimensione
rilevante e per il fatto che la Regione non mostra segni di miglioramento dei conti” e aveva raccomandato
all’ente di “approntare con urgenza ogni misura necessaria per la corretta gestione dell’assistenza sanitaria e
delle risorse a disposizione”. Relativamente al monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza, il Tavolo
aveva rilevato che il punteggio finale complessivo degli indicatori per area di assistenza, nel 2022,
presentava “un importante decremento nell’area Prevenzione che non consente di raggiungere il punteggio di
adempienza”. Dunque la Regione era stata bocciata per questo aspetto.
La successiva riunione dell’11 dicembre scorso ha certificato un peggioramento della situazione: la mobilità
passiva aveva toccato gli 81 milioni e a fine anno si sarebbe attestata a 108 milioni; il disavanzo era arrivato
a 99 milioni e “se proiettato linearmente all’anno, corrisponderebbe a un disavanzo di 132 milioni”. In realtà
poi la spesa sanitaria è esplosa e al 31 dicembre 2024 il buco ha sfondato quota 180 milioni. Il giudizio finale
del monitoraggio è stato lapidario: “I Tavoli esprimono forte preoccupazione per il profilarsi di un disavanzo
sanitario anche nell’anno 2024, di dimensione rilevante, e per il fatto che la Regione non mostra segni di
miglioramento dei conti”. Come se non bastasse, i Livelli essenziali di assistenza del 2023 si sono rivelati
insufficienti non solo nella Prevenzione ma anche per la Sanità distrettuale; dunque due inadempienze su tre
criteri di valutazione complessiva.
Basta con le menzogne. L’Abruzzo non merita una classe dirigente bugiarda e sprecona: se ne vadano subito.