Si è tenuta questa mattina a Pescara la conferenza stampa di Cgil Abruzzo Molise e Uil Abruzzo per illustrare le ragioni dello sciopero generale nazionale di otto ore indetto dai due sindacati per venerdì 17 novembre 2023.
All’incontro di stamane, che si è svolto nella sede della Cgil in via Benedetto Croce, hanno partecipato il segretario regionale Uil, Michele Lombardo, il segretario organizzativo Uil Abruzzo, Fabrizio Truono, e il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, che hanno spiegato le ragioni della mobilitazione nazionale per protestare contro la Legge di bilancio e le politiche economiche e sociali del Governo e illustrato il programma della manifestazione regionale che si svolgerà venerdì prossimo a Lanciano.
Il percorso comune di mobilitazione con scioperi su base regionale – il 17 novembre per i lavoratori delle regioni del Centro Italia – ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica, nel modo più capillare e diffuso possibile, sulle gravi criticità della manovra economica e di chiedere al Governo e alle istituzioni territoriali di assumere provvedimenti in materia di lavoro (salari, contratti, precarietà), politiche industriali, sicurezza sul lavoro, fisco, previdenza, rivalutazione delle pensioni, istruzione e sanità, necessari a ridurre le diseguaglianze e a rilanciare la crescita.
Per Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo, e Carmine Ranieri, segretario generale Cgil Abruzzo Molise: “La Legge di bilancio che è in via di definizione nell’iter parlamentare e che il Governo ha messo in campo non la riteniamo a favore di lavoratori, pensionati, giovani e precari. Le ricadute della manovra nella nostra regione sono tutt’altro che positive. I pochi fondi stanziati per la sanità pubblica nazionale si ripercuotono in modo negativo sul sistema sanitario abruzzese che non è più in grado di garantire servizi adeguati, soprattutto alle fasce più deboli della popolazione. La riduzione dei trasferimenti agli enti locali significa meno sostegno alle istituzioni comunali e meno risorse per le politiche sociali. Nella manovra non vi è attenzione sull’aiuto alle politiche industriali legate al sistema produttivo nazionale e regionale; in Abruzzo il sistema produttivo è un asse portante per la crescita economica della regione e anche questa volta viene disattesa la necessità di aiutare quelle realtà industriali che contano molti occupati. Manca completamente l’attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro, l’Abruzzo è una regione particolarmente esposta a incidenti, spesso anche mortali, sul posto del lavoro – da inizio 2023 sono 27 i lavoratori che hanno perso la vita – e questo significa che è necessario intervenire con politiche di sostegno e investimento per la cultura della sicurezza sul lavoro.
La Legge di bilancio disattende le richieste del sindacato su previdenza e pensioni per una riforma strutturale del sistema previdenziale che vada incontro alle nuove generazioni, che entrano nel mondo del lavoro e che non hanno certezza di avere domani una pensione pubblica. Sulle pensioni la legge disattende la nostra richiesta e inoltre peggiora la situazione: pur mantenendo quota 103, la rende totalmente contributiva vanificando il fatto che chi vuole accedere alla pensione con quota 103, viene fortemente penalizzato; inoltre viene peggiorata l’Opzione donna e cancellata l’Ape sociale. La manovra poi taglia altri 350milioni di euro destinati all’alta velocità e alta capacità (av/ac) sulla linea ferroviaria adriatica e il silenzio da parte governo regionale è imbarazzante. Per queste e molte altre ragioni, il 17 novembre scenderemo in piazza a Lanciano per chiedere al Governo di modificare radicalmente la Legge di bilancio e chiedere alle forze politiche in Parlamento di aiutarci a sostenere la nostra posizione e di mettere in campo questioni che siano una risposta vera, concreta e reale a quella parte del Paese che soffre di più”.
In piazza Plebiscito a Lanciano, dove si prevedono oltre 2000 manifestanti provenienti da tutto l’Abruzzo, Uil e Cgil ribadiranno, con gli interventi dei segretari Michele Lombardo e Carmine Ranieri, dei delegati, degli studenti e della segretaria nazionale Uil Ivana Veronese, la necessità di un’altra politica economica, sociale e contrattuale in grado di contrastare l’impoverimento di lavoratori e pensionati, di alzare i salari, estendere i diritti e offrire un futuro ai giovani.