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Abruzzo

Crisi artigianato abruzzese, “Alla Regione non importa”

“Una risposta debole e deludente che non si concilia con l’emorragia in termini occupazionali che sta investendo il settore dell’artigianato abruzzese”.

Così in una nota il consigliere regionale Dino Pepe in replica agli assessori D’Amario e Quaresimale che nel corso dell’ultima seduta hanno illustrato le azioni intraprese dalla maggioranza che interessano il comparto.

Con una puntuale interpellanza – chiarisce Pepe – avevo rivolto alla giunta regionale dei quesiti con l’obiettivo di sollecitare la regione ad intervenire e, nello specifico, ho posto l’accento sulla necessità di finanziare le misure a sostegno dell’artigianato regionale attuando i progetti di ‘Bottega Scuola’, previsti dalla normativa regionale, ed indispensabili per incentivare il ricambio generazionale. Relativamente l’attivazione di questa misura, richiesta per altro anche dalle associazioni di categoria, la giunta non ha preso impegni concreti tanto da limitarsi a riferire all’intera aula che sono in corso delle verifiche del settore competente in materia circa la possibilità, eventuale, di una remota riprogrammazione delle economie derivanti dalla vecchia programmazione del fondo per lo sviluppo e la coesione”.

Inoltre – ha evidenziato Pepe – poche sono state le certezze su futuri incentivi al settore, va ancora ricordato che questa giunta non ha brillato neppure con gli aiuti economici, stanziati dal governo Conte, messi in campo per fronteggiare la grave crisi delle imprese artigiane colpite dall’emergenza epidemiologica del Covid 19. In quella occasione, l’eccessiva burocrazia e le pastoie imposte dalla regione stessa, non hanno consentito a tale provvedimento governativo di avere l’effetto desiderato di rilanciare il settore. Gli unici segnali incoraggianti, sembrerebbero arrivare, invece, dalle prossime programmazioni europee con l’attivazioni di misure mirate ad incentivare l’occupazione giovanile, all’assunzione di disoccupati over 36 e azioni a sostegno alle imprese volte a trasformare i contatti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato. È evidente – ha concluso Pepe – che anche sulle politiche del lavoro questa maggioranza e questo governo regionale non hanno saputo interpretare le esigenze del settore mettendo in campo strumenti incentivanti e a tutela dell’economia e dell’occupazione dell’intera regione”.

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