La nuova amministrazione Usa potrebbe caratterizzarsi per un inasprimento della guerra commerciale con la Cina, che potrebbe estendersi anche alle esportazioni dell’Unione europea.
Un inasprimento dei dazi sui prodotti esportati dall’Ue rallenterebbe la ripresa del commercio internazionale, penalizzando le esportazioni negli Stati Uniti, il secondo mercato delle made in Italy. In questo contesto, L’Aquila è la seconda provincia italiana per grado di esposizione sul mercato statunitense, con un valore del 18,6%, mentre la provincia di Chieti si posiziona al 54° posto con un’esposizione del 2,7%. A diffondere i dati, nel giorno in cui si inaugura il quadriennio della Presidenza degli Stati Uniti di Donald Trump, è il Centro studi di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila.
Il grado di esposizione sul mercato statunitense indica il rapporto tra le esportazioni nel periodo di riferimento e il valore aggiunto del 2021. In Abruzzo il dato è pari al 5,8%, superiore alla media nazionale del 4%, valore che colloca la regione al quarto posto in Italia, dopo Toscana, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Il valore delle esportazioni di prodotti manifatturieri verso gli Usa, nel 2024, è pari a 1.732 milioni di euro per l’Abruzzo (2,6% del totale): 1.269 milioni la provincia dell’Aquila, 245 milioni la provincia di Chieti, 154 milioni la provincia di Teramo e 63,5 milioni la provincia di Pescara. Le esportazioni abruzzesi verso gli Usa nei primi nove mesi del 2024 sono cresciute del 23,2%, con una variazione assoluta di 259 milioni di euro: +44,8% nel Pescarese, +32,15% nel Chietino e +28,4% nell’Aquilano, mentre sono scese del 25% nel Teramano.
Più in generale, una politica commerciale aggressiva da parte degli Stati Uniti peggiorerebbe ulteriormente il trend negativo del made in Italy negli Usa. L’export manifatturiero negli Usa nei primi dieci mesi del 2024 diminuisce del 2,7% facendo peggio rispetto alla tenuta (-0,6%) del totale del made in Italy. In controtendenza, crescono (+3,9% nei primi nove mesi del 2024) le esportazioni negli Usa nei settori a maggior presenza di micro e piccole imprese (Mpi). Si tratta du prodotti alimentari, moda, mobili, legno, metalli e altre manifatture, soprattutto gioielleria ed occhialeria, settori in cui l’occupazione nelle imprese con meno di 50 addetti supera il 60%, che nel 2024 ammonta a 17,9 miliardi di euro (oltre un quarto delle esportazioni manifatturiere negli Usa).
“Le imprese del nostro territorio – afferma il presidente di Confartigianato Chieti L’Aquila, Camillo Saraullo – dovranno intensificare gli sforzi per assicurare l’alta qualità delle produzioni, arma vincente e distintiva che i mercati esteri, a partire da quello statunitense, sanno apprezzare e riconoscere. E’ comunque fondamentale muoversi come sistema Paese, con un impegno deciso da parte del Governo e delle istituzioni, finalizzato a sostenere le aziende e la competitività dei nostri prodotti. Confartigianato Chieti L’Aquila, dal canto suo, continuerà a garantire supporto e strumenti alle aziende per cogliere le opportunità del mercato internazionale”.
Giulio Sottanelli (Deputato Azione). I dati diffusi da Confartigianato, che vedono l’Abruzzo quarta nella classifica delle regioni italiane più esposte al mercato statunitense, dietro solo a Toscana, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, ci confermano quanto sia cruciale proteggere le esportazioni abruzzesi dalle ripercussioni di una politica commerciale americana aggressiva minacciata dal nuovo Presidente Donald Trump. La qualità dei nostri prodotti, apprezzata in tutto il mondo, rischia di essere penalizzata da misure che potrebbero rallentare la ripresa del commercio internazionale e colpire duramente le imprese locali.” dichiara Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione.
“L’Abruzzo, con un valore di esportazioni verso gli USA pari a 1.732 milioni di euro nel 2024, rappresenta una delle eccellenze del Made in Italy. In particolare, i dati sulle province dell’Aquila e di Chieti testimoniano una crescita significativa (rispettivamente +32,15% e +24,8%), ma resa fragile dall’idea di Trump di inasprire i dazi sull’export europeo. – continua Sottanelli – È fondamentale che il Governo italiano, che da sempre strizza l’occhio al nuovo Presidente, si impegni con forza per tutelare i nostri prodotti e le nostre imprese, promuovendo accordi commerciali bilaterali capaci di limitare i danni di eventuali guerre commerciali. Al contempo, è necessario sostenere le aziende abruzzesi con strumenti concreti per incrementare la competitività e affrontare le sfide del mercato globale, lavorando sul costo dell’energia elettrica, sulle infrastrutture e sui trasporti.”
“La politica commerciale internazionale – conclude – deve considerare non solo le grandi industrie, ma anche le piccole e medie imprese che sono l’ossatura della nostra economia. Proteggere il Made in Abruzzo non significa solo salvaguardare il commercio, ma difendere l’identità e il futuro del nostro territorio”.