
Abruzzo. Lo diciamo chiaro e forte: l’aumento delle tasse per compensare i debiti delle ASL certifica il fallimento della destra, che dall’alto della sua incapacità sta imponendo un salasso alle abruzzesi e agli abruzzesi, costretti a pagare la gestione disastrosa della sanità e il conseguente buco nei bilanci.
Una sanità in perenne affanno, che genera una mobilità passiva enorme, meno prestazioni, meno
servizi, meno farmaci, che lascia 60mila abruzzesi senza medico di base e che costringe 120.000
persone a rinunciare alle cure.
Siamo agli ultimi posti in Italia per quanto riguarda i Livelli Essenziali di Assistenza relativi alla
prevenzione e alla rete territoriale, ma mentre chiede sacrifici ai cittadini – aumentando le tasse e le
tariffe del trasporto pubblico – questa giunta regionale spende decine di milioni di euro per sagre,
festival e ritiri delle squadre di calcio.
Comprendiamo il nervosismo di Marsilio ma non lo giustifichiamo, così come non giustifichiamo la
sguaiata e maschilista aggressione verbale alla consigliera Carla Mannetti, cui va tutta la nostra
solidarietà, offesa da un presidente che non è degno di rappresentare la nostra regione.
L’incremento delle tasse fa giustizia delle bugie dette dalla destra in questi 6 anni di malgoverno:
dalla sanità abruzzese come modello da esportare alla rete ospedaliera scritta sulla sabbia, alle
promesse contenute negli atti approvati dalla maggioranza in Consiglio regionale che
vagheggiavano di ridurre la pressione fiscale. Promettevano di abbassare le tasse e invece le stanno
aumentando, facendo rivivere lo spettro del commissariamento da cui l’Abruzzo è uscito nel 2016
grazie all’operato della giunta di centrosinistra.
Siamo pronti alla mobilitazione in tutte le forme e in tutte le sedi: dal Consiglio regionale alla
piazza. La destra ci ripensi, come hanno chiesto anche le organizzazioni sindacali, e metta in campo
una strategia per gestire un debito che è diventato strutturale. Ci dica qual è la programmazione:
bisogna tagliare gli sprechi, non i servizi; bisogna razionalizzare le spese inutili, non i diritti dei
cittadini; bisogna dire la verità, non perseguire lo stile di Marsilio e dei suoi “fratelli di chat”, un
mix di tattica e propaganda per tenere nascosti i dati reali.
Se ci riescono, dimostrino di essere capaci di affrontare questa situazione senza mettere le mani
nelle tasche dei cittadini; altrimenti se ne vadano subito, ridando la parola agli elettori.