Educazione all’affettività e alla sessualità, gli obiettivi delle Donne Democratiche
A favore della proposta di legge del PD contro violenza e disparità di genere
“Mentre il Governo dirotta il fondo da mezzo milione di euro previsto in origine per promuovere la salute e l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole secondarie verso la formazione degli insegnanti sui temi dell’infertilità e dei modi per prevenirla, la Conferenza donne democratiche – Abruzzo continua a sostenere fermamente la Proposta di Legge presentata in Consiglio Regionale dai Consiglieri del gruppo PD, elaborata con la Conferenza delle Democratiche abruzzesi e annunciata in conferenza stampa lo scorso 25 Novembre, a favore del potenziamento dell’educazione contro la violenza e la disparità di genere nelle scuole e nelle università”.
A dirlo Roberta Tomasi, portavoce regionale Conferenza Democratiche Abruzzo.
Del resto, “il tema dell’infertilità è un problema medico che può avere diverse cause: parlarne non può diventare una responsabilità per docenti specializzati nell’insegnamento di altre discipline e, soprattutto, rischia di essere strumentalizzato in funzione della diffusione di un’immagine tradizionalista della donna intesa esclusivamente come moglie e madre, mentre coloro che non possono o che non vogliono avere figli potrebbero risultare addirittura discriminate o stigmatizzate.”
“È invece importante un’educazione alla sessualità e all’affettività pianificata che abbia lo scopo di fornire alle nostre alunne e ai nostri alunni le competenze per affrontare emozioni e relazioni, incentrata sia sugli aspetti fisici della sessualità, sia sulla prevenzione del rischio di violenza di genere fisica e verbale. Molte scuole secondarie di primo e secondo grado sono già impegnate nello svolgimento di percorsi improntati in tale direzione attraverso la collaborazione con i consultori delle ASL: tutte lodevoli pratiche educative, che necessitano l’integrazione di un intervento mirato e programmato a livello esecutivo, – come avviene già da molti anni in altri Paesi europei – in conformità con l’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Ed è di queste settimane la pubblicazione del rapporto Istat (dati 2022) sulla disparità salariale (la differenza tra il salario annuale medio percepito dalle donne e quello percepito dagli uomini) che restituisce un differenziale tra la retribuzione oraria media pari al 5,6%, un divario retributivo lordo di oltre seimila euro per anno, con dati ancora più significativi fra la popolazione laureata (16,6%) e fra i dirigenti (30,8%). Dati che, per le ripercussioni negative sull’autonomia femminile nel mercato del lavoro, si palesano come una violazione del principio costituzionale di uguaglianza”.
“Rispetto al gender pay gap quindi è fondamentale perseguire politiche che tendano al superamento di quelle disparità che, anche nel mondo del lavoro, sono spesso il riflesso di stereotipizzazioni del ruolo della donna nella società e rispetto alle quali, ancora una volta, l’istruzione, l’educazione e la formazione rivestono un ruolo imprescindibile” (Così dichiara Roberta Tomasi – Portavoce Regionale Conferenza Democratiche Abruzzo), come anche affermato dalla Portavoce Nazionale Mori: “Il Governo persegua con determinazione l’Obiettivo dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite che mira a raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare le donne e le ragazze”.
“Ci avviciniamo all’8 marzo e la Conferenza Democratiche Abruzzo chiede che la proposta di legge, presentata in Consiglio Regionale, sulla educazione alla parità di genere e alla prevenzione di discriminazioni e violenza nelle istituzioni scolastiche e formative venga discussa prima di tale data. Questo rappresenterebbe un segnale concreto di attenzione al tema, che vale più di tante mimose.” (Roberta Tomasi –Portavoce Regionale Conferenza Democratiche Abruzzo).
Educazione all’affettività e alla sessualità, gender pay gap: il primo un obiettivo formativo da raggiungere, il secondo un divario da colmare.