“In questa sala c’è la conferma che il centrodestra è coeso e ha una grande classe dirigente che governa bene i territori, che ottiene risultati tangibili e misurabili, e che con composta fierezza non fa qui auto elogio, non declama prospettive, ma fatti, quelli del Governo, che sta ottenendo grandi risultati. Anche dell’Abruzzo, che sta vivendo un momento magico, con L’Aquila, ad esempio proclamata capitale italiana della cultura 2026, e Pescara che concorre a diventare capitale dell’arte contemporanea”.
Sono le parole di soddisfazione pronunciate, nel fare il bilancio di due anni di Governo Meloni, dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, già presidente del Maxxi, in una gremita sala conferenze dell’Hotel Canadian a L’Aquila, intervenendo a conclusione dell’evento, in contemporanea nazionale in tutte le regioni, dal titolo “Due anni di Governo Meloni, l’Italia torna a correre”, con protagonista tutto lo stato maggiore del centrodestra in Abruzzo.
“In questi due anni – ha aggiunto Giuli –, abbiamo ribaltato completamente il racconto secondo il quale a destra non si possa fare cultura: anche qui ci sono numeri, ci sono dati, quelli ad esempio delle visite record nei musei e nelle mostre, la nascita di circa 60 musei autonomi, che significa lavorare sul territorio, impegnare bene le risorse. Sui siti Unesco siamo un punto di riferimento planetario. Prima c’era chi pensava che, in assenza di racconti e di idee, bastassero rendite per diritto divino. Anche nel cinema è stata fatta una battaglia campale, ma ora non si premiano più le rendite che sottraevano come sanguisughe soldi a chi il cinema lo sa fare, di sinistra, di destra, di centro, non importa, il buon cinema è il buon cinema e basta. E questo grazie a regole precise, che garantiscono la qualità, il rispetto delle procedure, abbiamo prosciugato i margini di discrezionalità e arbitrio, con cui venivano assegnati i fondi, una richiesta arrivata anche dallo stesso settore”.
A stilare il bilancio di quanto fatto e di quanto resta da fare alla guida del Paese, sono stati ancor prima gli esponenti del governo di Giorgia Meloni, di Fdi, eletta nel settembre 2022 proprio in Abruzzo, nel collegio L’aquila Teramo, ovvero il senatore e segretario regionale di Fratelli d’Italia, Etel Sigismondi, il segretario abruzzese di Forza Italia, Nazario Pagano, deputato e presidente commissione Affari costituzionali, Luigi D’Eramo, segretario regionale della Lega e sottosegretario di Stato al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Fausta Bergamotto, sottosegretario di Stato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di Fdi. Ed ancora il senatore Guido Quintino Liris, capogruppo commissione Bilancio, e il deputato Guerino Testa, entrambi vice coordinatori regionali di Fdi, il deputato Alberto Bagnai, della Lega, presidente della Commissione bicamerale enti di previdenza.
Ad intervenire poi il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, entrambi di Fdi, e primi eletti tra i meloniani in un capoluogo di regione e in una regione, il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, di Forza Italia, il segretario regionale di Noi Moderati, l’onorevole Paolo Tancredi e il segretario regionale dell’Udc, Enrico di Giuseppantonio, sindaco di Fossacesia.
Durante l’evento, l’assemblea ha applaudito il sindaco Biondi per la sua elezione, ieri sera, alla presidenza regionale dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci).
“Abbiamo avuto, come mai da parte del Governo italiano – ha spiegato Marsilio -, attenzione verso il nostro territorio, che si è tradotta in fatti concreti, non sono soltanto le decine e decine di occasioni in cui praticamente tutto il governo è venuto in Abruzzo. In questa settimana avremo anche il G7 a Pescara, altro segno di grande attenzione. Ma mi riferisco anche ovviamente ai provvedimenti concreti, sulla ricostruzione sismica ad esempio: negli anni passati i sindaci dell’Aquila, degli altri comuni, i presidenti della regione dovevano andare con il cappello in mano a pregare nelle commissioni di avere l’emendamento atteso, approvato poi magari il 31 dicembre, lasciandoli nell’incertezza. Oggi a Roma l’Abruzzo è rappresentato da due sottosegretari e in asset importanti del Paese come l’industria e l’agricoltura. Oggi l’Abruzzo per ottenere le sue misure non è più costretto ad attendere emendamenti di fine anno. Questo non succede più, quello che serve per la ricostruzione sismica adesso, in questi ultimi due anni, si scrive direttamente nella legge di bilancio e non c’è bisogno di pietire emendamenti. Abbiamo risolto problemi che attendevano da quaranta, se non cinquant’anni, di essere affrontati, vedi la vicenda dell’asse attrezzata a Pescara, dove abbiamo ottenuto gli stanziamenti per chiudere la vicenda degli espropri. Questa e tante altre occasioni hanno dimostrato la grande sensibilità, la grande attenzione e la proficuità di questo rapporto tra l’Abruzzo e il governo Meloni”, ha concluso Marsilio.
“In questi due anni – ha detto il senatore Sigismondi – abbiamo ottenuto tanti risultati concreti per l’Italia, che è riuscita ad avere quella autorevolezza che le mancava da anni. Aspetto fondamentale è stato l’aumento dell’export, gli investimenti nelle infrastrutture. È cambiato il paradigma: abbiamo detto la parola fine per lo spreco dei bonus a pioggia, concentrando le risorse lì dove serve, investendo sui lavoratori, sulle imprese, sulle famiglie”.
Il senatore Liris ha affrontato il tema della sanità, a lui caro anche in quanto medico: “Negli anni passati non c’è stata programmazione, in particolare sul fabbisogno del personale, questo lo stiamo facendo noi ora. E nell’ultima finanziaria c’erano 134 miliardi per la sanità, ed era un record, per la finanziaria 2025 ci saranno oltre 3,7 miliardi in più, che arriveranno a 6,4 miliardi se si aggiungono quelli programmati per il 2026. E serviranno per adeguare le strutture sanitarie dal punto di vista edilizio, per investire per la sanità del territorio, sui medici di famiglia, la prevenzione, le cure a domicilio. La sanità pubblica può e deve tornare ad essere attrattiva, tenendo a posto i conti”.
Il sottosegretario D’Eramo ha fatto il punto sulle politiche agricole del governo Meloni: “L’Italia si conferma leader per quel che riguarda i prodotti agroalimentari, basti dire che raggiungeremo probabilmente quest’anno i 70 miliardi di export, e sarebbe un vero record. E questo anche perchè abbiamo investito su aspetti strategici come la meccanizzazione, l’innovazione e la ricerca. Altro tema importante è quello dell’acqua, del far fronte alle siccità sempre più frequenti. Abbiamo costituito la cabina di regia per la crisi idrica e ci sono 12 miliardi di euro per realizzare ben 400 interventi”.
L’altro sottosegretario abruzzese, Fausta Bergamotto, ha affrontato il tema quanto mai attuale della crisi del settore automotive, che riguarda tutta l’Europa: “Il Governo sin da subito ha iniziato a ricostruire una politica industriale, attraverso l’istituzione di tavoli di settore specifici, compreso quello dell’automotive, perché conoscevamo i problemi a cui si andava incontro, con il Green Deal europeo, e la crisi che incombeva. Il Governo solo quest’anno ha messo un miliardo di incentivi per l’automobile e Stellantis non ha mantenuto l’impegno di aumentare la produzione, anzi l’ha diminuita. E le dichiarazioni che sono state fatte in Commissione riunite di Camera e Senato da parte di Stellantis sono state davvero imbarazzanti, continua a chiedere all’Italia incentivi per vendere auto elettriche, che non si vendono, che gli italiani non le vogliono. Per questa ragione chiediamo il ripensamento di una politica europea industriale: o si sposta il termine del 2035 per il passaggio all’auto elettrica, oppure bisogna istituire un fondo dedicato all’automotive, per garantire una transizione che sia sostenibile”.
Pagano, a sua volta ha ribadito che “la coalizione è unita, d’altro canto l’alleanza tra Forza Italia, Fratelli Italia e Lega c’è e funziona da tanti anni, e la premier Meloni che ha saputo ben rappresentare tutte le sue componenti, e a livello internazionale, e determinante è stato anche il ruolo del nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani. In questi anni Forza Italia ha sempre tenuto la barra dritta sulla riduzione della pressione fiscale, che per noi è un mantra da sempre. Al centro ci sono poi le famiglie, le imprese, la riduzione della pressione fiscale, le riforme. E tra queste, che mi riguardano da vicino come presidente di commissione, le riforme costituzionali sul premierato e sulla separazione delle carriere, quest’ultima per distinguere finalmente il ruolo del giudice rispetto a quello dei pubblici ministeri, per dare ad entrambi ancor maggiore autorevolezza, e superando la degenerazione del correntismo”.
Il deputato Testa ha evidenziato che “in questi due anni semplicemente stiamo facendo quello che abbiamo detto in campagna elettorale, prendendo ad esempio il toro per le corna con la riforma del fisco, per renderlo finalmente più dinamico, più moderno con una vera e propria rivoluzione copernicana. E intanto la pressione fiscale è scesa, dal 43% al 41% che non è poco, anche se vogliamo fare molto di più. E questo mentre le agenzie di rating dicono che l’occupazione è cresciuta, in particolare i contratti a tempo indeterminato”.
Bagnai ha ricordato che “l’Italia si sta affermando come un Paese esportatore aperto ai mercati internazionali e lo sta facendo perché finalmente ha un Governo che sa presentarsi in Europa in modo autorevole, dicendo anche dei no quando è necessario, come è stato necessario per esempio dire no alla riforma capestro del Mes, e rappresentando nelle sedi europee che la forza di un Paese è quella della sua piccola e media impresa fatta di eccellenze che il mondo conosce e ci invidia nonostante i grandi media italiani siano ancora assiduamente impegnati in un’opera di denigrazione”.
Tancredi ha ribadito che Noi Moderati, “rivendica con orgoglio l’appoggio a questo Governo, perché è il primo politico, dopo tanti anni di governi tecnici o balneari. Esprimo poi soddisfazione per l’autorevolezza di Giorgia Meloni, che anche in questo momento di gravi crisi internazionali, fa sì che l’Italia giochi un ruolo da protagonista. In questo momento stiamo affrontando una partita difficile, che è quella della legge di bilancio, con una condizione dei conti pubblici italiani di grande difficoltà, non da ora, e dico che va perseguita la strada del rigore, un pilastro culturale storico della destra italiana e un dovere verso le generazioni future”.
A prendere la parola per l’Udc Di Giuseppantonio: “la nostra è una coalizione che costruisce il governo di un Paese, o delle Regioni o delle Amministrazioni locali sulla pari dignità, che sa discutere, sa confrontarsi, e sa dare soluzioni attese dai cittadini. In particolare, a livello di Governo nazionale ritengo fondamentale il percorso già avviato per la riforma delle istituzioni, che significa far funzionare meglio il Paese in tutte le sue articolazioni”.
A fare gli onori di casa è stato il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, fresco di nomina a presidente regionale dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci).
“Questi due primi anni di governo Meloni – ha detto -, sono stati importanti per l’Abruzzo, e anche per L’Aquila. Risultati garantiti anche da un’interlocuzione costante, e da una grande attenzione del premier e del governo centrale verso questi territori. Non c’è solo l’essere diventati capitale italiana della cultura, basti dire che proprio nella giornata di ieri è stata firmata la convenzione con cui vengono assegnati 20 milioni di euro al Comune dell’Aquila per la realizzazione del polo territoriale della scuola della Pubblica amministrazione. Grazie al governo Meloni, abbiamo avuto un incremento essenziale dei fondi per i bilanci degli enti locali interessati dal sisma 2009, e questo stanziamento è diventato stabile, ci sono state date certezze”.
Infine a tirare le fila dal punto di vista dell’Abruzzo, con focus sul rapporto con il governo centrale e rappresentare il Consiglio regionale d’Abruzzo è intervenuto il presidente del Consiglio regionale , Sospiri: “Voglio ringraziare il governo Meloni per tre fatti fondamentali di questa regione – ha detto Sospiri -: il primo è l’aver sbloccato la velocizzazione della ferrovia Pescara – Roma, una struttura fondamentale per la regione, la seconda è quella di aver semplificato e accelerato tutte le fasi della ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti del 2009 e del 2016-2017, il terzo motivo è l’aver fatto sottoscrivere al presidente Marsilio il protocollo per ingenti fondi che ora sarà nostra responsabilità spendere presto e bene”.