Abruzzo. Le affermazioni di questi giorni da parte degli esponenti della maggioranza, decisamente pasticciate e un po’ confuse se si pensa al goffo riferimento a ‘decreti’ (!) fatti da INPS e INAIL tesi a rendere possibile una Cassa Integrazione che in realtà è prevista sin dal 2017, nonché, in aggiunta, le uscite della serie ‘è tutto già risolto, ci ha già pensato il Governo’, sono state prima smentite dai fatti – vedasi gli incontri convocati dal Ministero del Lavoro e le prese di posizione delle Parti Sociali – e poi smentite di nuovo e clamorosamente nei lavori della Quinta Commissione del Consiglio Regionale.
In tale sede è approdata, infatti, la mia risoluzione in tema di emergenza caldo e tutela delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori. Si tratta della n.87/V, presentata il 18 luglio scorso con riferimento all’art.32 della Legge 833/78 a seguito dei fatti che stanno emergendo anche nella nostra regione e che vedono forte disagio, sofferenza e rischi di infortuni anche gravi colpire lavoratrici e lavoratori e, non solo nei settori tipicamente esposti quali l’edilizia e il lavoro nei campi, ma anche nelle fabbriche che divengono forni e in tanti altri ambiti dove non vi è un ambiente climatizzato. Ho ritenuto e ritengo che sia dovere della Giunta Regionale monitorare le condizioni che sta vivendo chi lavora nonché indicare e promuovere – anche di concerto con i Sindaci e nel raccordo con Associazioni di Impresa e organizzazioni sindacali dei lavoratori – ogni utile azione, sino ad emettere una specifica ordinanza se si riscontrano contesti che mettono a repentaglio la salute e la sicurezza come hanno fatto le Regioni Calabria, Campania, Puglia.
Ho voluto insistere riproponendo e argomentando insieme ai colleghi dell’opposizione Pietrucci, Di Benedetto e Taglieri perché ho ritenuto inaccettabile quanto è accaduto lo scorso 18 luglio quando da parte della maggioranza, in prima battuta, si è impedito che si svolgesse la discussione liquidandola in un paio di battute: un comportamento che corrisponde ad una mancanza di rispetto nei confronti di chi non opera in luoghi perfettamente climatizzati ma è costretto a faticare nella morsa del caldo. È stato fissato un ulteriore passaggio e la discussione quindi prosegue con le audizioni degli Assessori all’Agricoltura e al Lavoro e insisterò per portare a casa il risultato.
In ogni caso, stupisce questo contrasto a una risoluzione che tende a sensibilizzare la Giunta e il Presidente perché sostengano azioni di tutela come peraltro sta facendo il Governo avviando tavoli e riunioni continue
E dispiace che la maggioranza continui a dilazionare i tempi spostando in avanti la discussione e, mentre fa scrivere nel Portale della Sanità che non è indicato uscire di casa con le temperature elevate di questo periodo, nei fatti non si dimostra sensibile nei confronti di chi deve lavorare costretto al caldo.