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Energie rinnovabili: ecco le aree idonee in Abruzzo. Approvata la norma

lOCATELLI

Il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha approvato a maggioranza, con l’astensione dell’opposizione, il progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale che individua aree e superfici idonee e non idonee all’installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile, semplificando i procedimenti autorizzativi secondo la normativa vigente e in attuazione delle direttive europee.

 

“E’ una norma equilibrata che apre alla crescita nella produzione delle energie rinnovabili, con particolare attenzione alla valorizzazione dell’autoconsumo”, commenta il presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo Lorenzo Sospiri. “Sono state ascoltate tutte le categorie interessate – aggiunge – sia del mondo agricolo e industriale che dell’ambientalismo. La legge consentirà di incrementare la produzione delle rinnovabili verso gli obiettivi nazionali ed europei. Siamo la terza Regione in Italia ad approvare questo tipo di norma – conclude – con una grande attenzione alla tutela del paesaggio e dell’immenso patrimonio naturalistico della nostra Regione”.

GLI OBIETTIVI DEL PAESE SULLE RINNOVABILI. È la legge nazionale, con il decreto legislativo n. 199 del 2021, a definire quelle che sono le fonti di energia rinnovabile e in particolare, “fonti rinnovabili non fossili, vale a dire l’energia eolica, solare, termico e fotovoltaico, e geotermica, energia dell’ambiente, energia mareomotrice, del moto ondoso e altre forme di energia marina, energia idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas”. Sempre il DL indica l’obiettivo generale, di concerto con l’Unione Europea, che impegna l’Italia a “conseguire un obiettivo minimo del 30 per cento come quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo”, con la missione, entro il 2030, di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 per cento rispetto ai livelli del 1990.

IL CONTRIBUTO DELL’ABRUZZO. Il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del 21 giugno 2024 (“Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili”), traccia per ciascuna Regione la traiettoria di conseguimento pro-quota dell’obiettivo di incremento di potenza complessiva rispetto all’anno 2020 da traguardare come Paese al 2030. La Regione Abruzzo dovrà raggiungere i seguenti livelli di produzione annuale, indicati in megawatt (MW): 640 (annualità 2025); 860 (annualità 2026); 1.086 (annualità 2027); 1.350 (annualità 2028); 1.648 (annualità 2029); 2.092 (annualità 2030).

DOVE SARÀ PERMESSO REALIZZARE GLI IMPIANTI. La legge regionale individua come aree idonee, all’installazione di impianti di energia da fonti rinnovabili, i siti dove già insistono impianti della stessa fonte per interventi di rifacimento, modifica, potenziamento o integrale ricostruzione che non comportino una variazione dell’area occupata superiore al venti per cento; le aree dei siti oggetto di bonifica individuate dalle norme in materia ambientale; le cave e le miniere ripristinate; le cave e le miniere cessate, non recuperate o abbandonate oppure in condizioni di degrado ambientale e porzioni di cave e miniere non suscettibili di ulteriore sfruttamento. Sono definite idonee le zone classificate agricole, con moduli collocati a terra per i soli impianti fotovoltaici, cave già oggetto di ripristino ambientale nonché discariche o lotti di discarica chiusi oppure ripristinati, con obbligo di ripristino in capo al titolare dell’impianto; i siti e gli impianti nella disponibilità delle società del gruppo Ferrovie dello Stato nonché delle società concessionarie autostradali e delle società di gestione aeroportuale all’interno dei sedimi aeroportuali. Ed ancora sono individuate idonee le aree classificate agricole, esclusivamente per gli impianti di biometano, a non più di 500 metri di distanza da zone industriali, artigianali e commerciali, compresi i siti di interesse nazionale. Inoltre, in assenza di vincoli, ed esclusivamente per gli impianti fotovoltaici e di biometano, le aree interne agli impianti industriali e agli stabilimenti, le aree agricole entro 300 metri dal ciglio della strada dai raccordi autostradali e superstrade. Si conferma quanto previsto dalla normativa nazionale in tema di realizzazione di impianti fotovoltaici a terra fino a 1 MW a servizio delle Comunità energetiche o per autoconsumo. Ed infine le coperture di fabbricati rurali, di edifici a uso produttivo e residenziali; le aree adiacenti le centrali di trasformazione delle linee elettriche della rete di trasmissione nazionale.

QUALI AGEVOLAZIONI PREVEDE LA LEGGE REGIONALE. Per la costruzione e l’esercizio di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili ubicati in aree idonee, si applicano procedure autorizzative semplificate ai sensi del decreto legislativo n. 199 del 2021.

DOVE NON SI POTRANNO REALIZZARE IMPIANTI. Sono invece individuate come non idonee le aree ricomprese nel perimetro dei beni sottoposti a tutela, le aree incluse nella Rete Natura 2000; le aree naturali protette; le aree protette regionali, le aree definite ‘bosco’ e le aree agricole che hanno usufruito di contributi pubblici fino a che non siano decorsi i termini degli impegni assunti; le aree agricole con colture permanenti quali vigneti, ad esclusione di quelli dedicati all’autoconsumo, frutteti, tartufaie e oliveti “questi ultimi con densità superiore a 100 piante per ettaro e una superficie superiore a 5mila metri quadrati”; e tutta l’area del Fucino.

Lega Abruzzo. “L’Abruzzo da oggi può contare su un quadro normativo chiaro in tema di localizzazione degli impianti di energia rinnovabile, così come ci viene richiesto. L’approvazione in Consiglio regionale del progetto di legge 45/2024 rappresenta un tassello fondamentale per una transizione energetica equilibrata, che mira a garantire lo sviluppo sostenibile, ma nel rispetto del paesaggio, dell’ambiente e delle attività economiche. Attività che é nostro interesse salvaguardare così come le aree interne, su cui la Regione anche attraverso il Comitato per la legislazione sta lavorando per la loro valorizzazione e rilancio.

La norma, perfettamente in linea con il decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica 21 giugno 2024, risponde e cerca di venire incontro, insomma, alle varie esigenze, tenendo comunque conto che l’Abruzzo nel 2030 dovrà raggiungere l’obiettivo dei 2.092 MW di produzione di energie rinnovabili”. Così i consiglieri regionali della Lega, Vincenzo D’Incecco e Carla Mannetti. “Come detto, – sottolineano – garantiamo oggi regole chiare e una pianificazione sostenibile senza compromettere il settore agricolo, che per l’Abruzzo e la Lega è strategico. E’ strategico per il valore economico, occupazionale, per la sua valenza identitaria. E naturalmente per il ruolo centrale che riveste nella tutela del territorio e della biodiversità. Con questa legge, preserviamo i terreni agricoli e quindi quelli del Fucino, che hanno un ruolo fondamentale nell’economia abruzzese, e rispondiamo alle istanze dei sindaci delle aree interne, salvaguardando la realizzazione delle comunità energetiche anche destinate all’autoconsumo. Ancora una volta, – concludono – la Regione dimostra di saper guardare al futuro con scelte responsabili”.

“L’approvazione della legge sulle aree idonee per le fonti di energia rinnovabile rappresenta un passo fondamentale per rendere l’Abruzzo una regione all’avanguardia e competitiva a livello energetico, senza mai perdere di vista la tutela del nostro prezioso patrimonio ambientale”, dichiara Massimo Verrecchia, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale. Verrecchia esprime grande soddisfazione per una norma che è il frutto di un ampio confronto con i portatori di interesse e le forze di minoranza. “Questo risultato dimostra che – sottolinea – quando si lavora con spirito di collaborazione e visione strategica, si possono raggiungere obiettivi importanti per il territorio e per i cittadini”. Un plauso particolare viene rivolto al presidente della commissione consiliare competente, Emiliano Di Matteo, e al delegato per materia, il consigliere FdI Nicola Campitelli, per il lavoro svolto con attenzione e sensibilità. “Grazie alle loro accortezze – aggiunge Verrecchia – è stato possibile contemperare esigenze diverse – agricole, imprenditoriali e ambientali – garantendo un equilibrio che valorizza il territorio e le sue peculiarità”. Tra gli aspetti più significativi della legge, il capogruppo evidenzia lo specifico emendamento riguardante la tutela della terra del Fucino, “Un’area di straordinaria importanza che sarà protetta rispetto alle zone buffer. Questo dimostra come sia possibile promuovere l’innovazione senza sacrificare le eccellenze del nostro territorio”, afferma. Verrecchia conclude ringraziando i colleghi e tutti coloro che hanno contribuito alla stesura e all’approvazione di una norma che, grazie alla sua qualità e alla condivisione trasversale, rappresenta un modello per il futuro. “L’Abruzzo si conferma una regione capace di guardare avanti, coniugando sviluppo sostenibile e rispetto per l’ambiente”.

Un voto di astensione convinto, quello espresso dal Patto per l’Abruzzo sulla legge 45/2024 in merito alle aree idonee, licenziata oggi dal Consiglio regionale. L’intensa giornata di lavori ha visto il gruppo di opposizione saldo sulla convinzione di potenziare la produzione di energie rinnovabili in Abruzzo, ma altrettanto fermo sulla richiesta di tutelare zone di pregio del comparto agricolo e paesaggistico.

Intenzioni chiaramente espresse in una serie di emendamenti di merito, che hanno dato voce alle proposte delle associazioni di categoria, dei portatori di interesse e dei sindaci della Valle Subequana, del Fucino, del vastese e del triangolo d’oro dell’olio (Moscufo, Loreto Aprutino, Pianella). Alcuni, a fronte di un lungo confronto con la maggioranza, sono stati recepiti nel testo finale della legge.

“Grazie al nostro intervento –commentano i consiglieri regionali di opposizione – è stata migliorata una norma di fondamentale importanza per il nostro territorio. L’obiettivo per noi è sempre stato quello di offrire all’Abruzzo un testo chiaro e inequivocabile, che guardasse al futuro in chiave green, ma che contestualmente non abbandonasse la nostra storia e le nostre tradizioni di cura e tutela dell’ambiente alla mercè di installazioni selvagge e incontrollate.

Abbiamo quindi lavorato su degli emendamenti di merito, ottenendo così per il comparto agricolo del Fucino una legislazione speciale, che lo tutela dalla nascita incontrollata di impianti, ma che al contempo consente alle aziende la realizzazione di sistemi di autoconsumo al fine di abbattere i costi dell’energia. L’autoconsumo è stato, poi, garantito sull’intero territorio regionale anche con l’ausilio delle comunità energetiche rinnovabili. Ulteriore salvaguardia è stata riservata agli uliveti e ai vigneti, al fine di garantire le produzioni di qualità dei nostri territori e, infine, è stato inserito, sempre grazie a un nostro emendamento, un obbligo di monitoraggio costante al fine di stilare un report annuale sulle modalità di attuazione e sugli obiettivi raggiunti a livello comunale, provinciale e regionale.

Siamo soddisfatti di questi interventi che nascono dal frutto di un attento ascolto dei territori, dei portatori di interesse e dei sindaci, pur consapevoli che la norma poteva essere migliorata. Le opposizioni oggi dimostrato di avere un atteggiamento responsabile e una visione chiara del territorio, la stessa cosa non possiamo dire del centrodestra, che anche su una norma così importante ha generato enorme confusione ed è stata ostaggio di un tira e molla, probabilmente dovuto a lotte intestine della maggioranza” concludono.

“Questo pomeriggio in Consiglio regionale è stata approvata una norma importantissima, tra le prime in Italia, per raggiungere gli standard richiesti dall’Europa, rispettando le nostre riserve, i nostri parchi e le fasce di rispetto. Abbiamo dimostrato una grande mediazione, ascolto e soprattutto tutela del territorio dell’ambiente e del mondo produttivo. Un lavoro confermato anche dai colleghi dell’opposizione, Ennio Pavone e Giovanni Cavallari, che hanno riconosciuto l’azione di responsabilità della maggioranza”. Così il consigliere di Fratelli d’Italia, delegato all’Energia, Nicola Campitelli, a margine dell’approvazione del pl 45/2024. “Sono state definite le aree idonee facendo sintesi delle diverse norme nazionali, che già limitano l’installazione del fotovoltaico in aree agricole – spiega Campitelli, rassicurando chi ha ancora qualche timore – e noi siamo stati anche leggermente più cautelativi e restrittivi proprio per tutelare maggiormente l’ambiente ed il mondo produttivo. Anche per i tetti, non si può certo dire che li abbiamo esclusi dalle aree idonee perché, di default, vanno in edilizia libera e dunque non hanno bisogno di essere individuate all’interno di un progetto di legge. Chi sostiene il contrario non conosce la normativa. Questo progetto di legge poteva essere approvato già a dicembre ma ho voluto che fosse maggiormente condiviso e non mi sono opposto alle richieste di rinvio, lavorando sempre in modo costruttivo con tutti. Ricordo come sul testo ci siano state oltre 60 audizioni di associazioni ambientaliste, sindaci, professionisti ed altri portatori di interesse. Ringrazio – conclude Campitelli – tutta la struttura, il gruppo di lavoro che ha riguardato diversi dipartimenti della Regione Abruzzo, il presidente della II commissione, Emiliano Di Matteo, per l’ottimo e serrato lavoro svolto, ed il capogruppo di Fratelli d’Italia, Massimo Verrecchia per il serio e proficuo apporto fornito su specifiche tematiche”.

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