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Abruzzo

Green Deal e Patto di stabilità, no al riarmo: risoluzione in consiglio regionale

Rivedere le regole del Green Deal e del Patto di stabilità, no al Piano di riarmo europeo. Sono le richieste contenute in una risoluzione presentata in Consiglio regionale da Vincenzo D’Incecco e Carla Mannetti, consiglieri della Lega Abruzzo.

 

La risoluzione impegna in particolare il Presidente della Giunta “a promuovere proposte, in seno al Consiglio europeo delle regioni e in altre sedi competenti, nonché a sostenere tutte le iniziative del governo presso le istituzioni dell’Unione europea, per avviare una negoziazione volta a ridefinire gli obblighi e le limitazioni imposti dal Green Deal proponendo obiettivi più realistici e sostenibili per l’Italia, in grado di contemperare la tutela ambientale con la salvaguardia del tessuto produttivo nazionale”.

Nel documento si fa riferimento a una serie di regolamenti e direttive europee, dalla messa al bando dei motori Euro 5 diesel, allo stop ai motori endotermici entro il 2035, all’obbligo del bilancio di sostenibilità per le aziende, “che costituiscono un vero e proprio dazio implicito alle nostre imprese”. Si chiede quindi di rivedere anche “il Patto di stabilità e crescita, al fine di introdurre maggiore flessibilità nei parametri di bilancio, consentendo di sostenere investimenti pubblici strategici, sgravi fiscali e politiche di crescita economica”. Per i consiglieri regionali della Lega, “vanno rimossi tutti quegli ostacoli che impediscono alle imprese di crescere”. La risoluzione impegna inoltre il Presidente della Giunta “a rappresentare, in ogni sede opportuna, nazionale e dell’Ue, la propria ferma opposizione all’attuazione del PianoReArm Europe/Readiness 2030, chiedendo che le risorse previste siano invece indirizzate verso altre priorità di interesse pubblico”. E, dunque, “a riferire periodicamente al Consiglio regionale sugli sviluppi delle negoziazioni e sulle azioni intraprese per tutelare gli interessi dell’Italia in ambito europeo”.

“Serve un’Europa che ascolti i territori e non che li penalizzi con vincoli insostenibili e politiche ideologiche”, sottolineano D’Incecco e Mannetti. “Di qui la battaglia di buon senso e concretezza della Lega per tutelare il futuro di imprese e famiglie. E il futuro deve essere di pace. Il dialogo è l’unica soluzione per coltivarla e costruire alleanze commerciali”.

 

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