“Su quella che il professor D’Amico ha ribattezzato ‘legge-mancia’ ritengo più che mai opportuno aprire un confronto, che può essere pubblico, svolto dinanzi ai cittadini, agli amministratori e alle migliaia di Associazioni del nostro territorio o, se preferisce, può essere privato, ovvero può tenersi in Commissione.
Un confronto che sicuramente gli permetterà di superare pregiudizi stereotipati e pre-costituiti, e piuttosto comprendere la natura, l’ossatura e le fondamenta di una legge che a oggi rappresenta uno degli strumenti più importanti, nato dalla condivisione con tutte le forze di opposizione in Consiglio regionale, per tenere in vita una parte fondamentale del nostro stesso tessuto territoriale altrimenti destinato a scomparire per la difficoltà di accesso a fonti di finanziamento”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri in riferimento all’intervento del consigliere regionale Luciano D’Amico sulla legge omnibus.
“Sono due le ragioni principali che sovrintendono a quella norma – ha continuato il Presidente Sospiri –, la quale ricalca in modo fedele quanto approvato dalle regioni d’Italia più avanzate: la prima, la legge omnibus aiuta a colmare le lacune che oggi fanno vittime soprattutto tra gli Enti locali e i Comuni più piccoli che rimangono fuori dalle grandi voci di finanziamento. Cancellare quella norma, come chiede con tono perentorio il professor D’Amico, significa distruggere tutto il comparto dell’ordinaria manutenzione di quei piccoli Comuni, che poi costituiscono la stragrande maggioranza del nostro territorio, ovvero impedire l’acquisto di scuolabus, il rifacimento di una scuola, la realizzazione di un’area verde, la manutenzione di piccoli centri di aggregazione, il rifacimento di una strada. In secondo luogo quella legge supporta l’attività preziosa, mai banale, di centinaia di Associazioni culturali, sportive e sociali del nostro Abruzzo, Associazioni che operano con i bambini e i ragazzi, svolgendo un’attività fondamentale specie nelle aree interne, che si rivolgono a realtà spesso di emarginazione e disagio, che promuovono e conservano le nostre tradizioni, evitandone la dispersione, fatto salvo che mai è stato o verrà erogato un centesimo pubblico che prima non sia stato debitamente rendicontato e già speso per finalità precise e verificabili, e soprattutto solo dopo aver dato copertura finanziaria ai servizi essenziali e indispensabili che la Regione deve garantire.
Altra cosa – ha aggiunto il Presidente Sospiri – è evidentemente correggere le possibili distorsioni derivate dalla legge in seguito alle proposte arrivate dalle opposizioni tutte e dalla maggioranza, ma quelle distorsioni, comunque minime rispetto alla bontà e utilità generali della legge, non possono minare una norma sulla quale, sono certissimo, convergono tutti i sindaci dei nostri piccoli Comuni oltre che le Associazioni culturali, sportive e sociali d’Abruzzo. Dunque mai cancelleremo una legge solida, utile, strategica, manterremo i contributi per finanziare tutti i progetti validi, correggiamo insieme le eventuali distorsioni, ma aprendo il confronto, che ritengo sia un ottimo strumento di dibattito politico e amministrativo, invito il professor D’Amico ad accantonare l’idea del ‘gettare via il bambino con l’acqua sporca’”.