“La tenuta di un comparto vitale e strategico per l’economia dei territori e del Paese è messo a rischio dai continui ripensamenti governativi sul Superbonus, un intreccio giuridico che compromette la tenuta dell’intero sistema economico, occupazionale e sociale, compromettendo anche il rapporto fiduciario tra Stato e imprese.
Chiediamo ascolto, per evitare la legittima mobilitazione di tutta la filiera edilizia”, così Luigi Pagnini ed Enzo Marcozzi, presidenti di Aniem Chieti-Pescara e Teramo sui recenti provvedimenti introdotti dal Governo in merito al Superbonus.
“Abbiamo più volte rimarcato, anche attraverso gli organismi nazionali, che gli aggiustamenti stanno rischiando di mettere in ginocchio l’intero comparto – lamenta il presidente Luigi Pagnini, Aniem Chieti-Pescara – : la via della retroattività dei provvedimenti modifica, inevitabilmente, le scelte fatte e, soprattutto, non tutela le imprese che hanno già investito, operato e programmato gli interventi. È senza precedenti intervenire su processi in corso, su una programmazione garantita dalle leggi dello Stato e farlo senza consultare la categoria. Il testo approvato, infatti, presenta enormi criticità, sia sul fronte della possibilità di cessione del credito/sconto in fattura ma soprattutto sul divieto imposto alle banche di compensare i crediti acquisiti con i debiti previdenziali e assicurativi. Anche nei nostri territori le banche hanno già messo in discussione i plafond concessi e gli impegni già assunti. Uno stallo che azzererà le possibilità di investimento delle imprese e proverà il comparto, già in sofferenza a causa dell’inerzia. Si rischia, in definitiva, di non portare a termine operazioni aperte e definite in base alle normative vigenti, per evitare questo chiederemo che i lavori avviati possano essere conclusi e di essere coinvolti nella programmazione delle scelte future”.
“Tutto ciò è insostenibile per un comparto che dopo essere stato fermo a causa della pandemia, aveva gli strumenti per ripartire e rimettere in gioco interventi a vantaggio della comunità e investimenti sulla modernizzazione dell’edilizia territoriale – sottolinea Enzo Marcozzi, Aniem Teramo – . Chiederemo al Ministro Giorgetti l’immediata apertura di un tavolo di crisi dove mettere in discussione correttivi alle misure e una politica economico-fiscale che sia in grado di superare la logica degli interventi a spot. Non è possibile trovarsi ogni settimana a dover apprendere di interventi normativi che modificano la gestione, le aspettative, i piani economici di decine di migliaia di aziende con ripercussioni gravissime sulla loro tenuta, sul sistema occupazionale e sulla società civile, andando a coinvolgere anche lavori in corso o lavori già deliberati e pronti a partire sulla base di condizioni che vengono costantemente rimesse in discussione. Non è questo il modo responsabile di gestire una delicata fase di transizione che deve accompagnare imprese, operatori e cittadini con certezze e buon senso”.