Abruzzo
Olio di oliva, allarme Coldiretti: solo una bottiglia su quattro è prodotta in Italia
Coldiretti: le importazioni italiane di olio d'oliva dall'estero hanno segnato il record del secolo per un valore di oltre 2,2 miliardi (+20%)
L’olio di oliva che arriva sulle tavole degli italiani è prevalentemente straniero. A lanciare l’allarme è Coldiretti, in occasione del Villaggio contadino al Circo Massimo a Roma: tre bottiglie su quattro arrivano da altri Paesi.
Le importazioni hanno segnato il record del secolo, per un valore di oltre 2,2 miliardi di euro nel 2022 con un incremento di quasi il 20% nei primi sei mesi del 2023. E con l’olio che scarseggia, il prezzo è schizzato in alto del 42%.
E’ per questo che Coldiretti e Unaprol hanno previsto di destinare le risorse del Pnrr ad accordi di filiera, e avere un milione di nuove piante di olivo lungo tutta la Penisola, andando ad incrementare la produzione per ridurre la dipendenza dall’estero.
In Abruzzo è iniziata la raccolta delle olive, per un 2023 che si attende migliore dell’anno passato “Una stagione promettente”, afferma Pier Carmine Tilli, presidente di Coldiretti Chieti. “In linea generale possiamo prevedere un’annata con un aumento del 30-40% in provincia di Chieti, ma anche in altre zone della regione. Anche la qualità potrà essere garantita, perché non ci sono stati attacchi patogeni. Lo scorso anno, invece, la mosca olearia ha causato inevitabili danni”.
Il prezzo al litro, però, schizza alle stelle, influenzato da quello che viene fissato in Spagna primo produttore al mondo di olio che quest’anno ha avuto un calo della produzione del 34%: da un costo di 4,50 euro al litro, all’ingrosso, si passerà a 9,30 euro, per cui arriveremo a pagare l’olio 10-11 euro al litro.
In Italia il totale nazionale di olio extravergine prodotto sarà di 290mila tonnellate, al di sotto dell’ultimo quadriennio: pesano le piogge durante la fioritura e il caldo anomalo di ottobre.