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Abruzzo

Parte civile per le aggressioni. Gli autisti: “La Regione si è dimenticata di noi”

lOCATELLI

Abruzzo. Giammaria Ferrante, coordinatore della Filt Cgil di Pescara e rappresentate dei lavoratori per la sicurezza evidenzia un aspetto.

 

Che è quello della proposta di legge regionale per la costitizione di parte civile in caso di aggressione del personale pubblico, ma che non fa riferimento agli autisti del trasporto pubblico.

“Facendo seguito al recente comunicato stampa del consigliere regionale Leonardo D’Addazio siamo a stigmatizzare il totale disinteresse del governo regionale per gli autisti del trasporto pubblico locale”, si legge in una nota.

“Constatiamo, infatti, che nel suddetto comunicato è volontà del consigliere presentare un progetto di legge per rendere automatica la costituzione della regione come parte civile nei procedimenti relativi alle aggressioni ai danni degli operatori socio-sanitari, del personale del comparto del servizio sanitario nazionale, del soccorso sanitario, delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco e dei volontari della Protezione civile.

“Costituzione parte civile della Regione in aggressioni a sanitari e pubblici ufficiali” , escludendo innegabilmente i dipendenti del trasporto pubblico locale.
È un atto dovuto ricordare allo stesso, e al governo regionale, che gli autisti del trasporto pubblico locale non sono pubblici ufficiali ma sono comunque incaricati di pubblico servizio e tale soggetto soggiace agli obblighi di legge del pubblico ufficiale pur non detenendo, ipso iure, le potestà tipiche di quest’ultimo. I conducenti del Tpl tra l’altro, sono quotidianamente oggetto di pesanti aggressioni sia verbali che fisiche in egual modo degli operatori sanitari del pronto soccorso; giustamente per questi ultimi, che sono il front office della sanità.

“La Regione ha stanziato ben 2.830.377,44 euro per il 2024 come indennità di mansione legata appunto alla gravosità al rischio e allo stress da lavoro correlato. Come organizzazione sindacale pretendiamo un cambio di rotta del governo regionale, e che il medesimo trattamento venga esteso anche agli operatori di esercizio che sono appunto il front office del Tpl abruzzese. Siamo a segnalare inoltre le promesse del management aziendale totalmente disattese , ab illo tempore, relative alle tutela e sicurezza del personale viaggiante che prevedevano appunto autobus con posto guida blindato e l’installazione di un pulsante per la richiesta intervento delle forze dell’ordine.

“Ad oggi purtroppo la figura del conducente è priva delle tutele necessarie per svolgere il proprio lavoro in sicurezza nella totale indifferenza dei vertici aziendali e della regione Abruzzo che, in quanto proprietaria, dovrebbe esercitare il cosiddetto controllo analogo esercitando un’influenza determinante sia sugli obiettivi strategici che sulle decisioni significative della società controllata”.

La replica. “Sarebbe bastato chiedere e la Cgil avrebbe appreso che già dal 12 febbraio scorso è stato predisposto un emendamento per estendere anche agli autisti del trasporto pubblico la costituzione automatica della Regione come parte civile nei processi contro le aggressioni subite, oltreché agli operatori socio-sanitari, alle Forze dell’Ordine, ai Vigili del Fuoco, al personale scolastico e ai volontari della Protezione Civile, come previsto nella proposta di legge da me depositata”. Così, il consigliere di Fratelli d’Italia, Leonardo D’Addazio, che replica a Giammaria Ferrante, coordinatore della Filt-Cgil Pescara. “Lo spunto ad integrare il testo dell’iniziativa legislativa – riferisce D’Addazio – è provenuto dai rappresentanti della Fit-Cisl Abruzzo-Molise che, con grande spirito di collaborazione, mi hanno contattato personalmente motivando i legittimi suggerimenti che ho condiviso appieno. I clamori a mezzo stampa, invece, da sempre distintivi di altre sigle sindacali – commenta – hanno più il sapore di attacchi strumentali che di vero interesse a cooperare con le istituzioni. Quanto all’iter legislativo, il succitato emendamento sarà depositato quando saranno maturi i termini per farlo ed il progetto di legge sarà discusso nella competente commissione consiliare”, conclude D’Addazio.

 

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