Abruzzo. Daniele Marinelli, segretario del Pd contesta il sondaggio diffuso da Fratelli d’Italia sulle regionali. Sondaggio che vede il governatore uscente, Marsilio, al 54%.
Vedremo meglio questo sondaggio diffuso da Fratelli d’italia quando sarà pubblicato. Per ora, i primi dati che emergono mi fanno dire questo a chi ha commissionato il sondaggio: siamo ormai al 20 gennaio, Babbo Natale è già tornato in Lapponia da qualche settimana e pure per la Befana siamo fuori tempo massimo.
Emerge che solo il 14% degli intervistati ha voluto esprimere un orientamento e non si capisce quale sia la distribuzione geografica o per fasce di età delle risposte. Tra le liste di centrodestra c’è una cannibalizzazione di Fratelli d’italia (che guarda caso ha commissionato l’indagine) nei confronti delle altre liste, che appare clamorosamente anomala rispetto a quanto ci si aspetterebbe. Viene inoltre sondata una lista del Presidente di cui ancora non si conoscono tutti i nomi, mentre nel centrosinistra non viene sondata alcuna lista civica. Evidentemente le abruzzesi e gli abruzzesi chiamati a rispondere al sondaggio avrebbero dovuto avere qualità divinatorie.
Colpisce poi, sulla base delle dichiarazioni del coordinatore di FDI, che i giudizi negativi nei confronti del governo Marsilio verrebbero espressi soltanto dal 19% delle persone intervistate, dato che smentirebbe tutte le rilevazioni, di tutti gli istituti demoscopici, sul gradimento del governatore della Regione, che è notoriamente tra i più bassi del Paese. Ora, va bene tutto, ma pure le favole vanno raccontate con un po’ di realismo.
La nostra campagna elettorale continua tra le gente, dove si registra invece una grave insofferenza verso questo governo regionale, lontanissimo dai problemi delle persone, e nei confronti di un presidente romano che va rispedito a Roma. Al contempo, è crescente la fiducia nei confronti di Luciano D’Amico, un abruzzese che vuole occuparsi della nostra regione e difenderne finalmente prerogative, bisogni e diritti.
Giulio Sottanelli. “Il sondaggio pubblicato questa mattina su un quotidiano da Fratelli d’Italia mostra con vanto il dato che misura al 30% i cittadini che hanno giudizi positivi sull’operato del Governo Marsilio negli ultimi cinque anni. Se, ciò, non fosse chiaro questo vuol dire che il 70% degli abruzzesi ha un’opinione non positiva del lavoro svolto. Questo dato è, inoltre, in netto contrasto con quello che dà Marsilio al 54% dei consensi. I cittadini abruzzesi si riveleranno il 10 marzo più intelligenti di come il centrodestra li vuole rappresentare.” Queste le parole del deputato abruzzese e segretario regionale di Azione, Giulio Sottanelli.
“Sono curioso di vedere se il centrodestra pubblicherà il sondaggio completo – continua il deputato – per capire qual è l’opinione degli abruzzesi sul tema dei trasporti, sul tema sanità e sul tema della scuola, i tre punti su cui si concentrerà il programma di Azione in vista delle prossime elezioni regionali.”
Luciano D’Alfonso. Oggi Fratelli d’Italia ha presentato come sondaggio quello che verosimilmente è un desiderio ovvero, come cantava Cenerentola, un sogno.
Di certo non può essere attendibile un sondaggio che non tiene conto neppure della lista del candidato presidente D’Amico e che registra solo un 19% di scontenti nei confronti dell’operato del presidente della giunta regionale in scadenza.
Chi si è occupato di questo indice di gradimento sarà andato davvero in giro a parlare con gli abruzzesi, o si sarà limitato a consultare gli stretti conoscenti di Marco Marsilio, tra qualche anticamera di piazza Unione e di Palazzo Silone, i residenti di un condominio romano e qualche addetto alle pompe di benzina lungo l’autostrada?
D’altro lato la percentuale abnorme del partito della Meloni, ingigantita persino a scapito di Forza Italia, non sembra arrivare da Marte colonizzato dal manipolo di indomiti del film di Guzzanti?
Un altro aspetto merita di essere posto sotto esame: l’attendibilità della vittoria autoaccreditata è impietosamente confutata dallo stesso documento, che registra una magrissima soddisfazione degli intervistati, pari al 30%. Anzi a essere precisi solo il 5% si mostra davvero soddisfatto, il 25% appartiene al popolo di quelli che si accontentano, ovvero di coloro che tutto sommato ritengono che si sia fatto più bene che male. Il 70%, invece, è scontento.
Allora come si tiene in piedi la profezia della vittoria? Si tratta di un evidente inguacchio.
Un’operazione come quella di oggi non può che essere frutto della paura, della fifa nera di chi sente il terreno che scotta sotto ai piedi.
Da parte nostra con sincero realismo vogliamo riconoscere quello che è molto probabile: le liste a sostegno di Marsilio sono candidate a gonfiarsi dei voti di preferenza, frutto dei ripetuti 23 milioni erogati a pioggia a soggetti a vario titolo agenti nelle contrade di questa regione, con graziosa elargizione media di 3000 euro a discapito di tutti gli abruzzesi.
Su questo fronte, diremmo di obbligazione elettorale, il primato è certamente tutto dei “marsiliesi”, ma sul voto libero e diretto frutto dell’ascolto e della condivisione delle proposte e dell’apprezzamento per la persona del candidato presidente siamo certi che D’Amico surclasserà chi oggi si ripropone al voto degli abruzzesi senza essersi palesato o reso conoscibile e apprezzabile in alcun modo per cinque anni, salvo ora mirusificamente apparire in tutte le pensiline degli autobus, tanto che ieri un bambino chiedeva a sua nonna se quel signore per caso fosse il controllore che ricordava l’obbligo di fare il biglietto.
Non sarà la coltivazione sondaggistica del desiderio a dare soddisfazioni a marzo, ci vogliono le idee e la credibilità di chi si propone al voto degli abruzzesi. Ed è per questo che oggi non abbiamo letto un sondaggio ma un sogno. Per fortuna la sveglia la daranno i cittadini tra cinquanta giorni.