Sartoria trasformata in un B&B: scatta il sequestro VIDEO
In Abruzzo sono stati controllati, nel solo mese di gennaio 2025, 50 attività: nella metà riscontrate irregolarità
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Abruzzo. Prosegue la campagna di controlli ai B&B, promossa dal Comando Generale dell’Arma dei carabinieri e avviata lo scorso novembre dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, con un focus particolare sulla Capitale in ragione dell’anno giubilare.
Quasi 2.500 i B&B sinora controllati: oltre 500 (1 su 5, pari al 20%) quelli risultati “non
conformi” alla normativa di settore. In questa seconda fase della campagna, avviata prima di natale,
oltre agli aspetti igienico-sanitari, strutturali e autorizzativi, particolare attenzione è stata posta
all’obbligo per i gestori di identificazione degli ospiti.
In particolare, il NAS di Pescara ha sottoposto a sequestro un B&B abusivamente allestito al piano terra di un immobile classificato nella categoria catastale c3 che identifica laboratori ed officine in cui gli artigiani operano, lavorando e trasformando prodotti semilavorati in beni finiti da destinare alla vendita: rientrano in questa categoria, ad esempio, i laboratori di artigiani quali fabbri, falegnami, calzolai e vetrai, ma anche i locali adibiti ad attività di carattere artigianale come, ad esempio, la riparazione di autoveicoli condotta da carrozziere ed elettrauto. Nel caso specifico, quei locali erano stati adibiti, in passato, a sartoria.
In Abruzzo sono stati controllati, nel solo mese di gennaio 2025, 50 b&b, ai quali si aggiungono altrettante strutture ispezionate nel mese di novembre 2024.
Anche in questa seconda fase le verifiche sono state estese a strutture ubicate nelle 4 province facendo emergere irregolarità in oltre il 50% dei casi, concentrati soprattutto nel territorio pescarese.
In particolare sono state rilevate:
• carenze strutturali per la predisposizione di stanze con dimensioni non adeguate o con metrature inferiori rispetto al numero dei posti letto presenti all’interno, differenze tra planimetrie e reale organizzazione degli spazi, presenza di stanze in numero maggiore rispetto a quelle autorizzate;
• inadeguatezze igienico sanitarie nei locali adibiti alla somministrazione di alimenti e bevande, alcuni dei quali sprovvisti anche della prevista registrazione sanitaria;
• carenze rispetto alla normativa regionale vigente con riguardo all’esposizione del prezzario e di altro materiale informativo, nonché all’indicazione sulla targa espositiva dei codici identificativi (CIN e CIR) e della corretta classificazione delle strutture;
• carenze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro per assenza di dispositivi antincendio quali gli estintori e assenza del documento per l’identificazione e valutazione del rischio legionellosi.
• Riscontrata una sola violazione all’art. 109 TULPS.
In un solo caso, nel teramano, è stato operato il sequestro amministrativo di un b&b allestito al piano terra di uno stabile e risultato privo di abitabilità in quanto accatastato come locale per uso artigianale-commerciale e precedentemente adibito a sartoria. In merito, la competente autorità comunale ha successivamente disposto la cessazione immediata dell’attività abusiva. Analoga situazione era emersa anche nell’aquilano durante i controlli effettuati lo scorso novembre quando un garage ubicato al piano terra di uno stabile era stato anch’esso adibito a struttura ricettiva e allestito con camere da letto.