Il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, ha risposto immediatamente alla lettera inviatagli l’altro ieri dal Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
Nel documento, Tavares ribadisce che “lo stabilimento di Atessa rimane centrale nella strategia di Stellantis, come dimostra il recente lancio dell’intera gamma rinnovata di veicoli prodotti ad Atessa (Fiat Professional Ducato, Citroen Jumper, Peugeot Boxer e Opel/Vauxhall Movano), nonché i nostri investimenti nell’efficienza energetica del reparto verniciatura e gli sviluppi regolari e continui a sostegno del piano strategico Stellantis Dare Forward 2030”.
In merito al ricorso alla cassa integrazione nello stabilimento abruzzese, il CEO precisa che ‘’è dovuto a una flessione congiunturale dei volumi di mercato e non è strutturale”. “Tra l’altro – aggiunge nella lettera – questa misura non comporta la chiusura totale dell’impianto, ma il passaggio temporaneo da tre a due turni”.
Tavares ricorda poi nel documento che “i furgoni di grandi dimensioni sono e restano un segmento cruciale, anche perché rappresentano un terzo dei volumi in Europa” e che “le flessioni del mercato, come quella attuale, possono ovviamente interferire con questo programma, che sosterremo con adeguate politiche commerciali e di sviluppo”.
Ribadendo lo spirito costruttivo con il Presidente Marsilio, il CEO di Stellantis conclude la lettera sottolineando “che le prestazioni e la sostenibilità della nostra azienda dipendono anche dalla competitività dell’ambiente in cui operiamo”. “Tra i fattori chiave – precisa Tavares – ci sono costi energetici ragionevoli, infrastrutture ferroviarie e stradali all’altezza degli standard internazionali e il giusto sostegno ai nostri investimenti attraverso i Contratti di Sviluppo”.
Luciano D’Alfonso. Esattamente una settimana fa, il 28 agosto, ponevo al presidente della Regione Abruzzo alcune
domande sulla questione Stellantis. Il primo quesito era: Che fine ha fatto il Contratto istituzionale di sviluppo (CIS) per la Val di Sangro? Perché la Regione non ha mai risposto al Ministero sul progetto presentato da 23 Comuni della zona?
Oggi apprendiamo che – rispondendo a una lettera dello stesso Marsilio – il ceo dell’azienda automobilistica ha citato proprio il CIS sangrino come uno dei fattori chiave insieme a “costi energetici ragionevoli e infrastrutture all’altezza degli standard internazionali”.
Dunque avevamo visto giusto nel sollecitare la Regione a portare avanti il CIS, mai realmente
considerato da questa giunta regionale. Questa la storia della vicenda:
– Nel 2021 il Comune di Atessa (ente capofila) insieme ad altre 22 municipalità della Val di Sangro
ha istruito e presentato al Ministero per il Sud e per la coesione dell’epoca il progetto per un
Contratto istituzionale di sviluppo (CIS) che prevedeva circa 500 milioni di euro finalizzati a
radicare la produzione in quell’area con la creazione di un parco energetico, nuove infrastrutture e
un centro di ricerca sull’automotive. Inoltre, il piano prevedeva anche opere per rendere più vivibile
e attrattivo il territorio.
– Nel maggio dello stesso anno il direttore generale dell’Agenzia per la coesione, Paolo Esposito, ha
trasmesso la proposta alla Regione Abruzzo per la necessaria istruttoria territoriale e condivisione,
ma da Palazzo Silone non è mai arrivata alcuna risposta. Il centrodestra si è limitato a istituire un
tavolo (si potrebbe definire estetico) sull’automotive che, dal suo insediamento nel 2022, ha
prodotto solo chiacchiere.
– Stiamo parlando di un settore che in Abruzzo occupa circa 23.000 addetti, di cui 20.000 in
provincia di Chieti, con un fatturato di 8 miliardi di euro che rappresenta il 48% dell’export
dell’intero territorio regionale. Un settore di cui Stellantis è la punta di diamante, e i venti di crisi e
di una possibile delocalizzazione in Polonia mettono a rischio un’azienda vitale per l’economia
abruzzese.
Adesso che è Tavares in persona a chiedere di dare corso a questo strumento contrattuale, vedremo
se Marsilio continuerà a fare orecchie da mercante.