ACCEDI AL CANALE WHATSAPP E RICEVI LE TOP NEWS DEL GIORNO:

ACCEDI AL CANALE
Abruzzo

Taglio dei fondi alle riserve regionali: il malcontento degli ambientalisti

lOCATELLI

Apprendiamo con grande rammarico della comunicazione inviata dalla Regione Abruzzo ai Comuni che gestiscono le Riserve Regionali, nella quale si annuncia un taglio del 22% dei fondi destinati alla gestione ordinaria delle attività per il 2025.

 

L’auspicio è che si tratti esclusivamente di un taglio “tecnico”, legato a necessità di bilancio, come avvenuto anche in altri capitoli del bilancio regionale. Tuttavia, è fondamentale che quanto prima venga ristabilito l’ammontare previsto dalla Giunta Regionale a fine 2024 con la DGR n.834/2024, pari a 1.440.000 euro. Su questa cifra, infatti, i Comuni e le Riserve si erano basati per programmare le attività per l’anno già in corso.

 

Una situazione già precaria che, con questo ulteriore taglio, rischia di compromettere irrimediabilmente la gestione e le attività delle Riserve.

 

I fondi previsti erano appena sufficienti a garantire il funzionamento minimo di queste realtà. Questa riduzione mette in difficoltà soprattutto le Amministrazioni comunali più virtuose, che avevano già avviato la programmazione e la progettazione delle attività. Se i finanziamenti non dovessero essere ripristinati a breve, si rischia di mettere in ginocchio le Riserve, compromettendo servizi essenziali e attività cruciali per la conservazione della biodiversità, l’educazione ambientale e la promozione del territorio. Un danno che avrebbe ripercussioni dirette non solo sulla tutela ambientale, ma anche sulle economie locali legate a turismo sostenibile e sviluppo territoriale.

Riteniamo che la Giunta debba provvedere al reintegro delle somme, ma in realtà ciò che preme come urgenza necessitante è la riformulazione della Legge Quadro 38/96 in modo che risultino essere chiari: stanziamenti di bilancio, assegnazioni, modelli di rendicontazione, criteri per il conferimento in gestione delle aree protette. Inoltre, che sia implementata la spesa per investimento a favore delle Riserva naturali. Sarebbe, dunque, opportuno avviare un tavolo permanente di coordinamento per rafforzare la co-progettazione del fabbisogno delle Riserve e ottimizzare le reciproche azioni.

 

Intanto proprio oggi a Roma si apre la seconda sessione della Conferenza delle Parti sulla Biodiversità (Cop16Bis) delle Nazioni Unite: mentre l’obiettivo comune dovrebbe essere proteggere il 30% della biodiversità entro il 2030, continuano a mancare risorse economiche, finanziamenti e interventi strutturati non più rimandabili. E persino il nostro Paese, tra quelli più ricchi di biodiversità, è in ritardo sulla messa in campo di interventi di questo tipo.

Al contrario, a partire proprio dai territori, di cui le Riserve Regionali sono espressione immediata, è necessario rimettere al centro il valore strategico della tutela della natura e il benessere delle comunità locali.

 

Chiediamo pertanto alla Regione Abruzzo di rivedere al più presto questa decisione e di garantire il ripristino dei fondi indispensabili per la gestione delle aree protette regionali.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio