Telefonate registrate: si accende la campagna elettorale e non solo
Marsilio attacca i metodi di D'Alfonso che poi replica
“Da giorni circola un file audio che riporta una breve conversazione telefonica tra l’onorevole Luciano D’Alfonso e il direttore generale della ASL di Teramo, Maurizio Di Giosia.
È triste assistere a queste cadute di stile e di livello nella campagna elettorale. È triste vedere un parlamentare che, utilizzando abusivamente sulla sua carta intestata il logo della Regione, scrive ai direttori generali delle ASL per intimidirli e diffidarli nella loro attività e che telefona a uno di loro per blandirlo e minacciarlo nello stesso tempo di imprecisate conseguenze negative per le proprie azioni, bilanciate dalle blandizie e dalle promesse di attenzioni per il futuro.
Esprimo la mia solidarietà a Vero Michitelli, direttore generale della ASL di Pescara, che ha dovuto subire l’aggressione quasi fisica a San Valentino in Abruzzo Citeriore, con il grottesco tentativo messo in atto di impedirgli di parlare accendendo sirene e dando luogo ad uno spettacolo degno del peggiore cabaret, e al dottor Maurizio Di Giosia, minacciato, blandito e successivamente oggetto della diffusione di una conversazione privata tesa evidentemente a minarne la reputazione e l’onorabilità.
Nell’attesa che la magistratura faccia le sue indagini per scoprire chi ha prima registrato senza il consenso del direttore e poi diffuso la comunicazione privata, integrando due reati, non posso che biasimare il costante tentativo di Luciano D’Alfonso di provocare la rissa, di abbassare il livello del confronto, di inquinare i pozzi di una civile campagna elettorale con bugie e menzogne a tutto spiano”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
La replica di Luciano D’Alfonso. Il presidente in scadenza straparla di minacce e aggressioni, evocando persino l’intervento dei giudici. Lo tranquillizzo: non minaccio e non aggredisco alcuno, ma non posso tacere davanti a
irregolarità di vario genere compiute violentando le istituzioni.
1) a proposito di interventi della magistratura, sarebbe il caso che si indagasse sul “non cantiere”
allestito davanti al centro ASL di San Valentino, che non ha le carte a posto per il piano di sicurezza
dei ponteggi, e magari anche su quello per l’allungamento per la pista dell’aeroporto d’Abruzzo,
che a quanto pare dopo l’inaugurazione in vanga magna è rimasto deserto;
2) restando su quanto accaduto martedì scorso, il presidente in scadenza fa ridere quando parla di
“aggressione quasi fisica” (che evoca i “quasi gol” di Nicolò Carosio): per fortuna ci sono i video a
testimoniare la distanza fisica – parliamo di vari metri – intercorsa tra me e i protagonisti dello
“spettacolo degno del peggiore cabaret”, ovvero il sopralluogo su un cantiere inesistente.
3) domani alle ore 10,30 sarò a Teramo, davanti alla sede della ASL in Circonvallazione Ragusa n.
1, per fare dieci domande alla persona giuridica del direttore generale dell’azienda sanitaria, a
salvaguardia della libertà degli operatori della sanità e del diritto alla salute, da mettere al riparo
dalle prepotenze della Regione scadente. Come già accaduto martedì scorso a San Valentino in
Abruzzo citeriore, con me ci sarà l’on. Giustinella da Roccasonante, sirena fidata e allergica ai
soprusi.
4) in merito alla carta intestata di presidente emerito, so che il presidente in scadenza ha presentato –
nella generale incredulità di tutti i dipendenti dell’ente – un progetto di legge regionale per abolire
tale dicitura. Credo che ci sia un suo interesse privato nel sentire il peso di emerito, preferendo
quello di presidente sorpassato.
Ma non abbia timore: quando non sarà più presidente, la sua amica Giorgia Meloni gli procurerà
sicuramente qualche posto di sottogoverno per evitargli il disagio pendolare di dover viaggiare ogni
giorno tra Roma e l’Abruzzo.