Tua, lo scivolo pensionistico che blocca le assunzioni. Il caso
La presa di posizione dei sindacasti
Lo scorso 13 ottobre, al Ministero del Lavoro, TUA (l’azienda di trasporto pubblico locale), ha firmato con le organizzazioni sindacali un Contratto di Espansione che prevedeva la pensione anticipata per 28 lavoratori e altrettante nuove assunzioni.
Per stabilire chi dovessero essere i 28 che avrebbero anticipato l’uscita dal lavoro, come sempre in questi casi, si è deciso di stilare una graduatoria che dia precedenza a chi ha il minor numero di mesi residui per il raggiungimento del requisito per la pensione di vecchiaia o di anzianità.
L’azienda, seguendo la normale prassi, ha quindi dato la possibilità ai potenziali interessati di manifestare la propria adesione all’uscita anticipata; richiesta raccolta da 92 lavoratori.
È stato quindi inviato all’INPS l’elenco dei 92, chiedendo, come previsto dalla procedura, di indicare individualmente i mesi residui prima della maturazione del requisito pensionistico.
L’INPS però, in base a quanto previsto da una propria circolare interna che non trova nessuna rispondenza nella normativa, ha di fatto impedito di dare seguito a quanto previsto dall’accordo. Sono stati infatti soltanto 34 i lavoratori (dei 92 iniziali) di cui ha ritenuto di dover calcolare il tempo rimanente prima della pensione, lasciandone scoperti 58 e impedendo di fatto che la graduatoria potesse essere compilata.
A questo punto, considerato che il termine ultimo per le uscite e le nuove assunzioni è il prossimo 30 novembre, si sta rischiando che, a causa di un mancato adempimento dell’INPS, saltino sia le prime che le seconde.
Da un lato, infatti, nonostante l’azienda abbia anche stanziato delle risorse per finanziare lo scivolo, 28 persone saranno costrette a lavorare ancora fino al naturale raggiungimento del requisito pensionistico.
Dall’altro si impedisce, nell’ottica di un turnover che ovviamente così non potrà esserci, a 28 ragazze e ragazzi, di trovare quell’occupazione stabile e sicura che sempre di più, in particolare in un territorio come quello abruzzese, sta diventando una chimera.
Il tempo è poco, ma se l’INPS lavorasse subito tutte le posizioni, si riuscirebbe ancora a garantire
un’opportunità a queste lavoratrici e lavoratori ed a sostenere un pezzo importante di economia del territorio.
Deve quindi essere impegno di tutti, a partire dall’INPS fino ad arrivare a tutte le Istituzioni locali, far sì che venga garantito il diritto al lavoro, alla pensione ed ad al futuro economico e sociale della regione, mettendo in condizione TUA, la società di trasporto pubblico di dare seguito a quanto condiviso con le Organizzazioni sindacali nel Contratto di Espansione.