Abruzzo. Un Abruzzo più smart, più veloce, più attraente, più inclusivo. In grado di intercettare platee crescenti di turisti, soprattutto stranieri, perché sono loro quelli che ancora mancano all’appello:, come dicono le cifre: a condizione che attorno agli operatori turistici della nostra regione, cui spetta l’onere di saper mettere a punto pacchetti interessanti, si sviluppi una positiva sinergia con le istituzioni e con i principali soggetti che lavorano intorno al sistema dei trasporti: ferrovie, gomma, aerei.
E’ la richiesta sintetizzata dalla presidente di Cna Turismo Abruzzo, Francesca Mastromauro, in occasione del forum organizzato ieri pomeriggio a Pescara, nella sala Camplone della Camera di Commercio, da Cna Turismo nel penultimo appuntamento dell’edizione 2024 di “Active Abruzzo”, l’evento dedicato alla vacanza attiva e al turismo esperienziale giunta al suo quinto anno, di cui il responsabile regionale di Cna Turismo Gabriele Marchese ha ricordato in apertura gli appuntamenti precedenti e la ricchezza di pubblico che vi ha preso parte all’Aquila, Tagliacozzo, Roseto degli Abruzzi, Castelli, Vasto, Costa dei Trabocchi.
Senza questa sinergia, invocata dagli operatori, sarà difficile negli anni a venire poter competere con altri territori. Ma soprattutto intercettare grandi opportunità che pure possono avere una positiva ricaduta anche sul nostro territorio, come il vicino Giubileo 2025. Tutto ciò sarà possibile a condizione di mettere in campo, come ha sottolineato il responsabile nazionale di Cna Turismo, Cristiano Tomei, “una progettualità importante e una crescita del digitale, in grado di attirare in particolar modo i turisti stranieri, che rappresentano in Abruzzo un po’ la nota dolente in un quadro di arrivi e presenze dove a prevalere è in stragrande maggioranza il turismo interno, quello degli italiani. E questo, se può soddisfare nel breve periodo, non aiuta a far crescere il Pil e la grande filiera che il turismo internazionale porta con sé”.
Fatti i progetti, il problema in Abruzzo resta però quello della sua raggiungibilità. In un sistema di mobilità in cui oggi il tallone d’Achille, come ha detto Gian Marco Giovannelli, della giunta esecutiva della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia, “è il sistema autostradale sulla direttrice nord-sud in manutenzione nel tratto Abruzzo-Marche, in assenza di certezze sui tempi che occorreranno per chiudere i cantieri serve trovare strumenti alternativi che aiutino tutto il nostro sistema produttivo, non lo penalizzino”. In questa chiave, a giocare un ruolo strategico per le connessioni in grado di mettere in campo con i diversi territori, dal mare alla montagna, è soprattutto il trasporto ferroviario, grazie alla formidabile dimensione della sua rete.
A dar corpo alla oggettiva forza dei numeri è stato l’intervento di Bruna Di Domenico, che guida la Direzione regionale di Trenitalia: “Movimentiamo qualcosa come 400 milioni di passeggeri l’anno, con 167 corse al giorno, 47 treni della nostra flotta e 22 autobus che consentono uno scambio intermodale importante. Ma abbiamo messo in campo, in tema di offerta che guarda al turismo, dei servizi line come “Costa dei Trabocchi”, “Cerrano” e “Aterno” pensati apposta per convogliare i turisti su aree di grande attrattività. Offerta cui aggiungiamo gli 800 posti offerti quotidianamente per le bici, con postazioni anche per la ricarica di quelle elettriche”.
Mobilità territoriale in cui brillano anche i progetti illustrati da Maxmilian Di Pasquale, direttore generale di Tua-Sangritana, soprattutto perché l’azienda punta con decisione a una dimensione “green” legata non solo all’alimentazione dei mezzi: “Per noi la transizione ecologica significa non solo puntare a una flotta sempre meno inquinante, ma anche a una dimensione informatica in linea con i tempi: con un semplice click l’utente deve poter scegliere dove andare, quali mezzi usare. Serve una svolta, e noi ci stiamo lavorando anche a vantaggio dell’offerta turistica, che abbiamo arricchito anche di alcuni treni con allestimento speciale”.
Più complesso il nodo della mobilità aerea, che nei primi dieci mesi dell’anno ha fatto registrare una flessione del 5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a fronte di un discreto aumento dei passeggeri sulle rotte internazionali (+9,7%) e una caduta verticale nei percorsi nazionali (-25,2%). Assenti per impegni ministeriali i rappresentati della Saga, la società che gestisce lo scalo pescarese, le parole più significative in proposito sono arrivate dal presidente della Camera di Commercio di Chieti-Pescara, Gennaro Strever, che non ha usato giri di parole: “Serve individuare destinazioni davvero utili per la promozione turistica del territorio, ma anche per la mobilità ordinaria. Non si può sempre soggiacere alle decisioni dei principali vettori, che scelgono dove andare. Occorrono certezze, orari accettabili, rotte attrattive verso hub internazionali che siano interessanti, come Monaco di Baviera”.
Una scelta non casuale, quella di Pescara per questo appuntamento tematico dedicato alla mobilità, in ragione della sua natura “di punto di arrivo e partenza della nostra regione, di snodo delle principali infrastrutture del trasporto», come evidenziato dal sindaco della città Carlo Masci, ma anche dal direttore della Cna di Pescara, Luciano Di Lorito, che ha ricordato la diffusa ricchezza che il territorio presenta di aziende del turismo. “Dobbiamo sfruttare il confronto di questa giornata interessante – ha concluso il direttore regionale della Cna, Silvio Calice – per mettere a confronti dati, informazioni, idee, e poi farle circolare. Anche perché il mondo delle strutture ricettive che rappresentiamo ce lo chiede e se lo aspetta”.