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Abruzzo

Turismo regionale: tra concessioni demaniali e destinazioni turistiche

La questione balneare connessa alla direttiva Bolkestein, l’enogastronomia come traino per le destinazioni, il turismo all’aperto con le sue strutture ricettive e il mondo dell’ospitalità alberghiera.

E poi infrastrutture, destagionalizzazione, marketing. Sono stati tanti i temi sviluppati questa mattina, nell’auditorium Flaiano di Pescara, al convegno “Il Turismo e l’Abruzzo, sfide e prospettive per il turismo regionale”, organizzato da Confcommercio Abruzzo, con il patrocinio della Camera di Commercio di Chieti Pescara e della Regione Abruzzo, la compartecipazione di Federalberghi, Fipe, Faita e Sib e il supporto di diversi sponsor.

 

“Come Confcommercio abbiamo voluto organizzare questo evento per tracciare un bilancio sul turismo regionale e per porre le basi delle strategie per far crescere la presenza turistica nella nostra regione”, ha evidenziato il presidente di Confcommercio Pescara e presidente Sib Balneari Abruzzo, Riccardo Padovano. “Ci sono questioni fondamentali per lo sviluppo del turismo regionale: le infrastrutture e i trasporti, l’aeroporto, le aree portuali, l’alta velocità, il rilancio dell’entroterra che con le sue ricchezze può impreziosire l’offerta turistica abruzzese, il turismo di ritorno che deve divenire un costante serbatoio di arrivi nella nostra terra. E poi il futuro dei balneari, in considerazione del fatto che ad oggi gran parte delle presenze della nostra regione è legato al mare. E infine, la formazione, perché senza le risorse umane è impossibile pensare a una crescita. Questi sono tutti temi importanti per il futuro delle nostre imprese su cui ci aspettiamo risposte dalla politica regionale”. “Per far crescere il settore, occorrono risorse”, ha affermato il presidente di Federalberghi Abruzzo, Giammarco Giovannelli, “e dunque serve un capitolo di spesa ad hoc all’interno del bilancio regionale per fare una programmazione turistica strutturata e adeguata, senza invece inseguire avanzi di bilancio dell’ultim’ora”.

Il convegno, dopo gli interventi del sindaco di Pescara, Carlo Masci, del presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri che ha ricordato tutte le azioni messe in atto dalla Regione nel corso di questa legislatura, e dell’onorevole Guerino Testa, è entrato nel vivo grazie agli interventi dei referenti nazionali delle associazioni di categoria.

Tema caldo della mattinata la questione legata alle concessioni balneari con l’Abruzzo che ha visto il sindacato dei balneari, affiancato dalla Regione, presentare un ricorso alla Corte di Cassazione per scongiurare la vendita all’asta delle concessioni prevista per la fine dell’anno e far cassare la sentenza di novembre 2021 del Consiglio di Stato che ha annullato la proroga delle concessioni balneari al 2033.

“La direttiva condanna a morte non solo gli stabilimenti balneari”, ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente nazionale del Sib- Sindacato italiani Balenari, “ma anche gli alberghi, i campeggi, i ristoranti e tutte le attività che ruotano attorno al mare. È una problematica che riguarda la parte più preziosa del turismo italiano. Difenderemo in ogni modo le aziende balneari, perché è nell’interesse del nostro Paese e dell’Europa che non possono avere una economia debole. Chiediamo alla premier Meloni un provvedimento normativo urgente entro la fine dell’anno”.

Al convegno è intervenuto da remoto il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, che proprio sulla questione balneare ha dichiarato “chi ha promesso molto deve mantenere. Il tavolo del governo ha accertato insieme alle categorie che la risorsa non è scarsa. Bisogna dirlo a Bruxelles, e il governo deve essere coraggioso”.

Sul tavolo anche le sfide per supportare le strutture alberghiere, alla luce del fatto che come ha evidenziato il presidente nazionale di Federalberghi, Alessandro Nucara, “il turista sceglie le destinazioni prima ancora delle strutture e quindi occorre orientare i flussi turistici”. L’enogastronomia, settore trainante del turismo “ha un ruolo sociale oltre che economico”, ha sottolineato Aldo Cursano, vice presidente nazionale Fipe. “È parte della identità del modo di essere dell’Italia. Proporre un modello di accoglienza unico da poter essere vissuto dal turista può diventare davvero un elemento centrale. Ma alla base c’è la necessità di premiare il lavoro e abbattere i costi, per puntare sulle risorse umane”. L’intervento di Marco Sperapani, direttore generale di Faita Federcamping, è stata l’occasione per scattare una fotografia del turismo all’area aperta, che negli ultimi 10 anni, e in particolare da dopo il Covid, sta vivendo una fase di costante crescita. “Negli ultimi anni il concetto di campeggio è molto cambiato. Parliamo di un milione 350 mila posti letto, 60 milioni di presenze, 11 milioni di arrivi e oltre 2 mila imprese. Parliamo di solo l’1 per cento di strutture all’aria aperta che riescono a generare il 25 per cento dei posti letto totali, il 16 per cento delle presenze e il 10 per cento degli arrivi. Dunque poche imprese che generano tanto a dimostrazione che è un comparto che sta sempre più diventando importante”.

“I dati del 2023 ci dicono che l’Abruzzo ha vissuto rispetto al 2022 una crescita del 9,8 per cento delle presenze”, ha illustrato l’assessore regionale al Turismo, Daniele D’Amario, “un numero che dimostra che la strada intrapresa che punta sul mare, ma anche sulla valorizzazione dei borghi, sullo sport, sui parchi, sull’enogastronomia, è quella giusta”.

L’evento si è chiuso con una tavola rotonda dedicata all’Abruzzo come destinazione turistica, e con l’appuntamento per un nuovo evento già il prossimo anno.

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