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Abruzzo

Zone franche nelle aree private delle zone Zes: opportunità per l’Abruzzo

Sayonara Tortoreto

Un ulteriore opportunità per le imprese che operano in Abruzzo, quello delle zone franche doganali per la cui istituzione, la ZES, sentito il Comitato di Indirizzo, ha predisposto un apposito avviso pubblico rivolto a operatori economici.

L’iniziativa è stata presenta questa mattina dal Commissario Mauro Miccio, da Davide Miggiano Direttore per il Lazio e l’Abruzzo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dal presidente della Regione, Marco Marsilio nel corso di una conferenza stampa allargata che ha visto, fra gli altri, i contributi del presidente di Confindustria Abruzzo, Silvano Pagliuca e del presidente della Camera di Commercio CHPE, Gennaro Strever, che si è svolta nella sala Giunta del Comune di Pescara.

Ad aprire la conferenza il presidente Marco Marsilio con un intervento in video conferenza dall’Aquila: “Una iniziativa che corona il buon lavoro svolto dal Commissario Miccio che è riuscito a spendere tutti i fondi del Pnrr e che ora, con la proposta di una Zona Franca Doganale, ci mette di fronte ad una opportunità che l’Abruzzo non può perdere. La Regione è pronta ad impegnarsi, in caso di assenza di proposte private, con l’individuazione di una zona franca di gestione pubblica”.
I saluti del padrone di casa, il sindaco di Pescara, Carlo Masci sono stati un “invito” a raccogliere la sfida di questa nuova iniziativa portata avanti dalla ZES e a diffonderla fra le forze imprenditoriali.
Con la zona franca doganale il deposito delle merci e le attività di trasformazione godono di benefici fiscali (principalmente esenzione dazi doganali e IVA) riducendo una serie di costi che incidono in maniera significativa sul budget d’impresa. L’avviso pubblico (che fa seguito a quanto deciso dal Comitato d’indirizzo della ZES (il 6 luglio scorso) è finalizzato a individuare soggetti privati interessati a gestire una zona franca fra quelle disponibili nel perimetro dell’area Zes. Gli operatori interessati dovranno far pervenire la domanda entro il 15 settembre 2023.

Ma se non vi dovessero essere risposte da parte di privati, la legge prevede che il Comitato di indirizzo (nel caso dell’Abruzzo composto oltre che dal Commissario Mauro Miccio, dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio; Giuseppe Savini dell’Arap e delegati del MIT e della Presidenza del Consiglio) possa formulare una propria proposta con una zona franca ricadente in un un’area pubblica. Le proposte pervenute, sia private che pubbliche, devono essere approvate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
“L’istituzione della Zona Franca Doganale – ha affermato questa mattina Davide Miggiano – è in linea con l’obiettivo dell’Agenzia di semplificare l’attività di impresa e di favorire lo sviluppo economico del territorio. La digitalizzazione dei processi sviluppata dall’Agenzia favorirà questo processo aumentando la competitività delle imprese in Italia e all’estero”. Miggiano ha poi aggiunto elementi tecnici rispetto al funzionamento e ai benefici delle zone franche chiosando: “La costruzione di una zona franca è un lavoro sartoriale, si fa tenendo conto delle reali esigenze delle aziende ove si colloca e delle aspettative future”.

“Un altro significativo passo avanti rispetto agli obiettivi che il legislatore ha posto in capo alle Zone economiche speciali – sottolinea il Commissario straordinario Mauro Miccio – oltre all’autorizzazione unica, alle opere infrastrutturali che garantiscono intermodalità e ammodernamento delle aree portuali e interportuali, opere tutte in gara, anche le zone franche: in questo ultimo caso siamo di fronte ad un beneficio economico di notevole portata per molte aziende che importando materie prime o semilavorati e esportando prodotti finiti hanno necessità di scoccare merci in tutte e due le fasi. Passaggi che hanno costo. La zona franca è appetibile anche per aziende che non sono in area Zes ma che possono accedervi per lo stoccaggio dei propri prodotti”.
Di seguito i principali benefici delle Zone Franche Doganali:
• deposito e stoccaggio, senza limiti temporali, delle merci estere (non unionali) introdotte nel territorio doganale della UE in sospensione dal pagamento dei diritti doganali (dazi/IVA);
• lavorazioni di trasformazione/assemblaggio sfruttando il regime doganale speciale del traffico di perfezionamento attivo;
• possibilità di effettuare manipolazioni usuali;
• semplificazioni delle formalità doganali di presentazione in dogana delle merci;
• la possibilità di non precludere l’utilizzo dell’area ad altri operatori economici intenzionati all’utilizzo del regime di zona franca (uso non esclusivo della perimetrazione in ragione delle peculiarità intrinseche di una ZFD).

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