San Giovanni Teatino. “In attesa dell’autopsia e degli accertamenti della magistratura per chiarire le cause del decesso di Simone Di Gregorio credo che la tragedia debba spingere a una riflessione la politica e tutta la società.
Mi associo alla denuncia dell’Osservatorio Regionale Abruzzo per la Salute Mentale e del Garante nazionale dei detenuti Mauro Palma.
Che un paziente psichiatrico in crisi acuta venga affrontato con il taser fa subito pensare che il nostro paese ha vissuto in questi anni una deriva all’americana (negli USA sono centinaia i casi accertati di morte causata dalla pistola elettronica). Siamo passati da Basaglia a Salvini che nel 2018 ha deciso di dotare le forze dell’ordine del taser nonostante le proteste di associazioni per i diritti umani e esperti. Una scelta sciagurata confermata dal successivo governo, a dimostrazione che la demagogia sicuritaria è stata condivisa non solo dalla destra ma purtroppo anche dal M5S e dal PD.
Ma sarebbe non meno grave se a causare il decesso fossero stati i sedativi. Le indagini chiariranno ma è certo che la tragedia evidenzia le palesi carenze dell’assistenza territoriale psichiatrica che va addebitata alla Regione Abruzzo (e non solo alla giunta in carica) e anche alle scelte politiche nazionali sulla sanità.
Spero che si apra una riflessione seria e che la Regione immediatamente si attivi per colmare i vuoti dell’assistenza. I pazienti devono essere presi in carico h24 e i CSM debbono funzionare anche durante i giorni festivi come chiedono le associazioni dei familiari. Per farlo c’è bisogno di risorse e personale. Le mie più sentite condoglianze ai familiari di Simone Di Gregorio”. Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare.