Chieti, appello di M5S sul futuro di Palazzo de’ Mayo
L’assessore comunale Stella lancia una raccolta firme per chiedere l’intervento del ministero. «Il passaggio dell’immobile a un’istituzione pubblica rilancerebbe il turismo e l’economia»
Chieti. Una raccolta firme aperta ai cittadini di Chieti e ai commercianti della città per spingere il ministero della Cultura ad acquisire Palazzo de’ Mayo. È l’iniziativa che il M5s lancerà attraverso il suo assessore comunale, Fabio Stella, convinto che il passaggio nella disponibilità pubblica di un immobile di così grande pregio possa rappresentare una svolta per il capoluogo teatino. Un vero e proprio appello che l’esponente della giunta lancia per il futuro di quello che è un patrimonio storico e culturale dell’intero territorio: «Parliamo di un Palazzo che ha la caratteristica di rappresentare un ingresso agli ipogei, luogo pubblico a cui oggi si accede però in accordo con il privato, la Fondazione Banco di Napoli», rileva Stella. «Ritengo fondamentale che questo stesso ingresso sia gestito da una istituzione pubblica, il Comune o il ministero della Cultura, diventando così un polo attrattivo fruibile da tutti. Si creerebbero i presupposti affinché il turismo ne possa beneficiare e, di conseguenza, Chieti avrebbe la possibilità di rilanciarsi anche sotto l’aspetto economico. Ecco perché, attraverso la raccolta firme, chiediamo direttamente ai cittadini e ai commercianti di far sentire la propria voce e spingere tutte le istituzioni verso questa direzione».
In merito alla vendita di Palazzo de’ Mayo, l’assessore si sofferma anche sulla diatriba tra il presidente della Fondazione Banco di Napoli, Orazio Abbamonte, e quello della Regione, Marco Marsilio: «È l’esempio di ciò che non serve alla città. Non è il momento di litigare per determinare le responsabilità di una simile situazione, bensì è l’ora di agire per il bene di Chieti e dell’intero territorio. È necessario soffermarsi su come valorizzare un immobile di grande pregio». Quindi Stella conclude: «Già in passato, attraverso importanti investimenti, il ministero si è mosso per tutelare alcune realtà italiane che rappresentano autentici patrimoni culturali. Chieti però è sempre stata tagliata fuori da tali iniziative, auspico pertanto l’interessamento di tutta la classe politica affinché ci sia una svolta in tal senso».