Chieti, Cittadella della Giustizia: intervengono sindaco e Febo
“Marsilio conferma che Governo e Regione decidono senza sentire il Comune. Ora è chiaro il perché di tante spoliazioni subite dalla città”
Chieti. “Dalla lettura della risposta di Marsilio alla nostra legittima rimostranza per essere stati ignorati dal Governo sul progetto di portare la Cittadella giudiziaria nell’ex pediatrico del San Camillo, appare certo che non avevamo traveggole tutte le volte che ci siamo sentiti penalizzati come Amministrazione di centrosinistra da parte delle tante spoliazioni subite dalla città nell’era del centrodestra. È chiaro che non siamo stati considerati, perché nonostante il nostro progetto sia notevolmente più economico e abbia una finalità altamente sociale, oltre che demografica, facendo rimanere uffici vitali in un centro storico da cui sono scomparse tante e importanti funzioni negli ultimi quindici anni, chi governa oggi il Paese e la Regione, ha altre priorità a cui trova strade a prescindere dalle istituzioni del territorio. Ora lo sappiamo e ce ne faremo parte con la città, quando ci chiederanno lumi di questa ulteriore perdita, in attesa di sapere quale ruolo avremo nella costruzione della città di domani a cui il presidente, peraltro neo cittadino, accenna, ancora una volta non coinvolgendo chi quotidianamente governa nelle scelte e nella costruzione degli scenari”, così il sindaco Diego Ferrara e il presidente del Consiglio Luigi Febo sulla replica di Marsilio in merito alla Cittadella Giudiziaria.
“Vero è che in modo spiacevole e, ci passi il termine, autoritario, siamo stati esclusi dalle scelte del Ministero della Giustizia, che sono state manifestate pubblicamente dal sottosegretario senza che nessuno si degnasse di rispondere alle nostre missive ufficiali sulla fattibilità di un progetto che sarebbe costato 14 e non 50 milioni e passa – rimarca il sindaco – . Progetto presentato a un bando pubblico, su cui interloquiamo con il Ministero da due anni e che avrebbe rigenerato un’area della città all’abbandono da anni, coniugandosi anche con i parcheggi e la mobilità del terminal, dove sono in corso lavori di riqualificazione e ripristino della scala mobile che sarebbero stati definiti in tempo con la Cittadella. Siamo a disposizione del presidente per capire chi o cosa prenderà il posto del Tribunale e come saranno rivitalizzate le altre strutture che proponevamo di riempire di nuova vita amministrativa e, soprattutto, di sapere a quale tavolo è stato deciso tutto questo. Se davvero gli è caro il futuro della città, lo invitiamo invece a fare lui un tavolo con il Comune e le altre istituzioni, perché noi continueremo a perorare il nostro progetto e ad evitare uscite a spot sulla città, non ultima quella sulle sorti di Palazzo de’ Mayo, stigmatizzata anche dai vertici della Fondazione e su cui è in corso una manifestazione di interesse, che il presidente critica, ma non valuta nemmeno come occasione di acquisire quegli spazi per la comunità e magari di portarci un assessorato regionale alla Cultura, uffici regionali, investendo, insomma, visti gli importanti presidi culturali che Chieti ha e come la Regione sta facendo in altri capoluoghi di provincia. Oppure, potrebbe almeno chiarire a che punto siamo per la rigenerazione della ex biblioteca regionale, luogo di annoso degrado situato proprio nel cuore del centro storico, appena sotto la Villa, di cui sono stati ripetutamente annunciati lavori mai partiti fino a oggi”.