Chieti, Cittadella Giudiziaria. L’amministrazione: “In cantiere atti per agevolare il progetto nel centro storico”
Chieti. “Uno dei primi progetti da realizzare per il 2025 è sicuramente quello di vedere poste le basi per la realizzazione della cittadella giudiziaria nel centro storico cittadino, in modo da ottenere rivitalizzazione vera, immediata e connessione con le opere infrastrutturali per la mobilità, in via di definizione. I tempi ci sono tutti, l’attenzione alla visione espressa dell’Amministrazione incontra anche l’interesse di forze politiche trasversali, che rappresentano la città e il cui apprezzamento è positivo, dunque è importante interloquire con le istituzioni interessate per procedere alla migliore realizzazione dell’intento, per rendere possibile il quale stiamo predisponendo gli atti necessari”, il sindaco Diego Ferrara con il presidente del Consiglio comunale Luigi Febo, il vicesindaco Paolo De Cesare e la Giunta tornano a insistere sulla fattibilità del progetto in centro.
“È l’ipotesi non solo più utile, ma quella urbanisticamente più realizzabile, senza oneri per la comunità, anche per le dotazioni infrastrutturali in via di definizione nate proprio per supportare le funzioni giudiziarie – rimarcano gli amministratori – : ci sono il terminal in via di riqualificazione per i parcheggi, ci saranno gli stalli di via Ciampoli creati proprio in funzione del traffico scandito dal Tribunale, c’è la scala mobile che si sta provvedendo a rimontare, questi sono servizi non solo per il centro storico, ma funzionali anche all’accessibilità agli uffici giudiziari. Su questo faremo leva, coinvolgendo Regione e istituzioni ministeriali di competenza in merito alla reale fattibilità dei due progetti, affinché quello ubicato in centro sia quello da realizzare, perché avrà già pronto, perché ora in corso di realizzazione, il miglioramento infrastrutturale a supporto. L’intento dell’Amministrazione è quello di evitare un’ulteriore delocalizzazione di uffici vitali per l’economia cittadina e arrivare a ubicare in un’unica sede Tribunale e Procura, risolvendo così un annoso problema di costi per l’affitto di quest’ultima. Si attuerà un risparmio importante, agendo in tal senso, perché dislocare al San Camillo gli uffici significa anche dopo mettere in cantiere una poderosa riqualificazione, per farli divenire adeguati a rispondere a funzioni che, invece, negli edifici del centro sono già in essere. Non solo, c’è la questione infrastrutturale e viaria, che è tutta da disegnare e tutto questo non solo richiede tempo, ma più risorse, a cui, proprio perché si parla di fondi pubblici, è doveroso dare una destinazione concretizzabile e migliore. Agendo in tal senso il beneficio non sarà solo degli uffici giudiziari, ma della città tutta, perché riqualificando l’esistente e ampliandolo attraverso una strategia capace di creare fra le istituzioni interessate un condiviso e sinergico rilancio degli edifici e delle funzioni, eserciteremo una battuta di arresto al fenomeno di svuotamento che negli ultimi quindici anni ha visto la città perdere uffici pubblici e residenti”.