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Chieti

Chieti, l’amministrazione contro il trasferimento di Odontoiatria

“Chieti non può perdere un’altra struttura sanitaria che funziona. La Asl ci ripensi, negli ultimi quattro anni abbiamo avuto solo spoliazioni”.

Chieti. “Impensabile il trasferimento di Odontoiatria a Lanciano, come impensabile sarebbe la chiusura del reparto, una scelta che non penalizza solo un reparto di eccellenza per l’ospedale di Chieti, che funziona ed è di riferimento sul territorio per centinaia di pazienti disabili, è una perdita, l’ennesima, per la nostra città. Non possiamo subire solo spoliazioni. Né si può riproporre oggi una decisione già bocciata ieri. Siamo con i medici e il personale paramedico che opera in modo instancabile nell’unità facendola diventare preziosa oltre che utile per tantissime famiglie e siamo con i pazienti, un’utenza delicata che ha trovato a Chieti un centro dove viene accolta e curata con competenza e attenzione”, così il sindaco Diego Ferrara con gli assessori a Sanità e Sociale Fabio Stella e Alberta Giannini e la presidente della Commissione consiliare Sanità Gabriella Ianiro.

“A questo punto è legittimo pensare che questo è solo l’ultimo tassello di una evidente strategia politica del centrodestra: togliere tutti i servizi sanitari a Chieti, per costringere i cittadini dell’area di andare magari verso Asl vicine – ribadiscono – . Un’azione progressiva, che come ultimo atto vedrà il depotenziamento dell’ospedale di Chieti. Vogliamo ricordare che il primo tassello è stato messo con la chiusura del distretto di Chieti Scalo, non riaperto non per via delle vicissitudini del Peter Pan, bensì perché non è stata prevista alcuna alternativa. Una cosa è certa, che se anche questo atto verrà compiuto con il silenzio accondiscendente della Regione, sarà difficile non mobilitarsi con l’utenza e le associazioni che hanno già manifestato la propria contrarietà. Il reparto si occupa di disabili ma anche di pazienti con patologie oncologiche, cardiache, diabetiche, in condizioni delicatissime, per i quali spostarsi sul territorio sarebbe impossibile, oltre che gravoso economicamente. Chiudere significa sbattere la porta in faccia a queste persone alle quali la Asl dovrebbe invece assicurare cure e agevolazioni, non può costringerli a rinunciare a curarsi, né può pensare di chiudere un reparto che funziona e di cui dovrebbe andare fiera. Chiederemo ai vertici di soprassedere su tale decisione, Chieti non può perdere un’altra struttura che funziona”.

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