“Vogliamo sperimentare una formula pubblico-privata che consenta al Comune di mantenere la gestione diretta dell’asilo, di rilanciare il progetto educativo e potenziare le attività”
Chieti. Dalla Giunta via libera a una delibera di indirizzo per assicurare continuità e migliore gestione possibile del nido comunale il Riccio e la volpe anche durante la procedura di dissesto. A brevissimo sarà pubblicata sul sito dell’Ente un’indagine di mercato per vagliare ipotesi sperimentali fra pubblico e privato.
“Si tratta di una scelta che ha come obiettivo quello di assicurare, la continuità del Nido “il Riccio e La Volpe” di Via Amiterno, al fine di ridurre a massimo i costi per accogliere 36 bambini dalle 7,30 alle 17,00 – così gli assessori a Istruzione e Personale, Teresa Giammarino ed Enrico Raimondi – A fronte della chiara e irrinunciabile esigenza di mantenerlo operativo, emersa con la procedura di dissesto e con la redazione del bilancio stabilmente riequilibrato, lo scorso 31 luglio ci siamo confrontati con i sindacati, condividendo con loro sia l’esigenza di tenerlo aperto, sia ipotesi per assicurare una gestione il più possibile diretta dello stesso. Per tali ragioni abbiamo avviato un’azione volta a migliorare e definire la gestione dei due asili nido comunali e l’apertura di un terzo asilo in fase di ultimazione a piazza Carafa, tramite l’esperimento di procedura aperta per la ricerca di uno o più soggetti gestori in concessione, ovvero una gestione mista pubblico-privata. Il nostro obiettivo è quello di assicurare l’accoglienza di 36 ospiti del Riccio e la Volpe e quelli del Bambi a tariffa ISEE e di procedere, in prima battuta, a un’indagine di mercato volta all’individuazione di operatori disponibili alla concessione di tutti o solo alcuni servizi complementari alle esigenze del pieno esercizio della struttura di via Amiterno, mantenendo però in servizio il personale comunale e, in particolar modo, quello educativo. Ci interessa molto tentare questa soluzione “mista” per varie ragioni che abbiamo posto anche alle parti sociali durante la riunione: innanzitutto perché allo stato attuale è l’unica via che consente alle lavoratrici di continuare il proprio percorso in via Amiterno, evitando così la reinternalizzazione in altri uffici comunali. Attraverso la formula mista di gestione, infatti, le spettanze del personale storico sarebbero coperte dall’Ente, che, sgravato da tutti gli altri costi, avrebbe maggiore respiro e, importantissimo, manterrebbe il controllo e la valutazione, attraverso una specifica commissione sui nidi affidati, per garantire la qualità del servizio e la sicurezza dei bambini. Individuato il soggetto, con l’auspicata gestione mista pubblico-privato, potremo sperimentare una formula innovativa e soprattutto replicabile sugli altri nidi aperti e che vogliamo aprire, compreso quello che nascerà al Villaggio Mediterraneo. Vale molto l’esperienza fatta con il nido Bambi di via Buracchio, affidato in concessione già da un anno e che oggi lavora a pieno regime e fornisce non solo l’accoglienza al nido, ma anche laboratori e una serie di attività aggiuntive e collaterali che potrebbero rendere convincente e competitiva la partnership. Per il Comune è una scelta doverosa, sia per il rigore imposto dal dissesto, ma soprattutto perché ci sono servizi che devono essere assicurati alle famiglie nonostante il risanamento e a tutela di strutture strategiche oltre che importanti, i nidi sopravvissuti ai tagli che chi ci ha preceduto ha operato nel settore già dal 2018 e che noi non vogliamo replicare, come dimostra la scelta messa in campo”.